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23 Agosto 2025
13:00

Quali sono e come nascono gli animali ibridi: dal ligre all’orso grolare

Il ligre e l'orso grolare sono esempi di animali ibridi, nati dall’incrocio tra specie differenti ma evolutivamente vicine. Questi animali combinano tratti di entrambi i genitori, dando origine a creature dalle caratteristiche uniche.

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Quali sono e come nascono gli animali ibridi: dal ligre all’orso grolare
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Un esemplare di ligre, l’animale ibrido nato dall’incrocio tra leone e tigre.

Un animale ibrido è un organismo nato dall’incrocio tra due specie differenti. Quando due specie sono evolutivamente vicine e non hanno ancora sviluppato barriere riproduttive (come differenze negli organi sessuali, incompatibilità genetica o rituali di accoppiamento diversificati), l’incrocio è ancora possibile e può dare origine a una progenie ibrida, che combina tratti fisici e comportamentali delle due specie parentali. È il caso del ligre (nato da un leone e una tigre), del mulo (nato da un asino e una cavalla) o dell’orso grolare (nato da un orso polare e un grizzly).

Molti animali ibridi nascono dall’incrocio tra specie che, in natura, abitano aree geografiche molto lontane tra loro. Per questo motivo, la loro comparsa è quasi sempre legata all’intervento umano e avviene soprattutto in cattività. In altri casi, invece, la causa principale risiede nei cambiamenti climatici e nella progressiva distruzione degli habitat dovuta alle attività umane, che costringono specie imparentate evolutivamente a migrare fino a ritrovarsi con i lontani cugini dopo un viaggio lungo milioni di anni. Essendoci profonde differenze genetiche tra le specie parentali, molto spesso questi animali ibridi sono sterili.

Perché esistono gli animali ibridi e come si forma una nuova specie

La nascita di una nuova specie è un processo che richiede milioni di anni e che, nella maggior parte dei casi, comincia con la separazione tra due gruppi di animali appartenenti a una stessa specie originaria.

Facciamo un esempio concreto. I leoni e le tigri sono “specie sorelle”, che derivano cioè da uno stesso antenato comune, probabilmente vissuto in Asia in un’era geologica chiamata Miocene. Nel corso dei milioni di anni, complici alcuni cambiamenti climatici e ambientali, alcuni gruppi si separarono e migrarono in luoghi molto diversi. Un gruppo si stabilì in Africa, dove le ampie savane e praterie favorirono predatori specializzati nella caccia di gruppo e nella resistenza alla corsa. Da qui nacquero i leoni. Un altro gruppo si fermò in Asia, dove le foreste e le giungle selezionarono gli individui con corpo possente e mantello striato, ideale per mimetizzarsi tra la vegetazione. Da qui nacquero le tigri.

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Il diagramma mostra in maniera schematica come può avvenire la nascita di una nuova specie. Andrew Z. Colvin, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons

Nel corso delle ere geologiche, la formazione di barriere geografiche (catene montuose, innalzamento del livello dei mari, deserti) e l’adattamento a pressioni ambientali specifiche resero impossibile per i due gruppi incontrarsi nuovamente. Così, ciascun gruppo intraprese una storia evolutiva indipendente, fino a diventare due linee geneticamente distinte, ognuna delle quali, presa singolarmente, era costituita da un insieme di individui simili, capaci di incrociarsi liberamente all’interno del proprio gruppo e generare prole fertile. Questo processo, chiamato speciazione, è ciò che dà origine a quelle che oggi chiamiamo specie.

Cosa succede quando due specie diverse si incontrano?

La risposta è: dipende. Quando due specie si sono separate da molto tempo, come per esempio cani e volpi, possono accumulare differenze genetiche tali da sviluppare delle vere e proprie barriere riproduttive (differenze negli organi sessuali, nei tempi e nei rituali di accoppiamento) che rendono impossibile la riproduzione.

Tuttavia, se la speciazione è avvenuta in epoche più recenti, come nel caso della tigre e del leone, le due specie sono ancora abbastanza simili da potersi riprodurre e generare una prole. In questo caso, la discendenza condivide caratteristiche intermedie tra le due specie e, pertanto, prende il nome di ibrido.

Questi animali ibridi sono spesso sterili, in quanto le differenze genetiche tra le specie parentali, prima fra tutte il diverso numero di cromosomi, non consentono la formazione di spermatozoi e cellule uovo vitali.

Ma come avviene l'incrocio? Quasi sempre, dietro la nascita di ibridi animali c’è lo zampino dell’uomo. Talvolta per ottenere animali con caratteristiche utili per il lavoro o delle attrazioni turistiche da esibire negli zoo. In altri casi, tuttavia, l’intervento umano può essere indiretto. Il cambiamento climatico, le deforestazioni e le urbanizzazioni possono infatti modificare profondamente gli habitat, costringendo alcune specie a migrare dal loro territorio d’origine, fino a ricongiungersi con i propri “cugini” dopo un viaggio lungo milioni di anni.

Il caso del Ligre e del Tigone

In natura, tigri e leoni non possono incontrarsi, vivendo in habitat completamente diversi, separati da centinaia di chilometri, da un oceano e da vaste catene montuose. Tuttavia, possono incrociarsi in cattività, dove talvolta vengono fatti accoppiare per fini pubblicitari o espositivi.

Quando un leone maschio si accoppia con una tigre femmina nasce il ligre: un felino con un mantello dorato simile a quello del leone, attraversato da striature che ricordano una tigre. Questi esemplari possono raggiungere dimensioni colossali. Nelle leonesse, infatti, alcuni geni limitano la crescita dei cuccioli, ma questa regolazione viene meno nell’incrocio con una tigre, consentendo ai ligri di raggiungere lunghezze superiori a 3,3 metri e un peso medio di oltre 400 kg.

Ligre incroci animali
Un Ligre. Credit: Ali West from USAderivative work: Abujoy, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Al contrario, quando il padre è una tigre e la madre una leonessa nasce il tigone, un ibrido con dimensioni più contenute.

Questi animali ibridi mostrano tratti comportamentali misti, che ne complicano l’interazione con le specie parentali. A questo si aggiungono frequenti problemi di salute legati alle loro dimensioni eccezionali. Per tali ragioni, l’allevamento e la riproduzione di ligri e tigoni sono oggi oggetto di forte contestazione da parte delle organizzazioni per la tutela degli animali.

Incroci tra equidi: dal Mulo allo Zebrallo

Se esiste un animale da soma per eccellenza, questo è sicuramente il mulo, ibrido che deriva dall’incrocio tra un asino maschio e una cavalla. Un mulo combina la corporatura robusta di un cavallo con la resistenza e la tenacia dell’asino, qualità che lo rendono capace di affrontare condizioni proibitive per molti altri animali da tiro. Per questo motivo, è utilizzato come animale da lavoro da almeno 3000 anni, venendo spesso impiegato per trasportare carichi pesanti, superiori a quelli che un cavallo di pari dimensioni potrebbe sostenere.

mulo da soma
Un mulo da soma utilizzato per il trasporto di merce. Credit: Public Domain, Wikimedia Commons

Quando invece il padre è un cavallo e la madre un’asina nasce il bardotto, un ibrido generalmente più piccolo del mulo, ma con caratteristiche simili in termini di resistenza e temperamento.

Gli equidi, grazie alla loro stretta parentela evolutiva, possono dare origine anche ad altri ibridi curiosi, come lo zebrallo, derivante dall’incrocio tra zebra e cavallo, o lo zebrasino, nato dall’unione tra un maschio di zebra e un’asina.

Zebrallo ibridi animali
Esemplare di zebrallo. Credit: Public Domain, Wikimedia Commons

Ibridi nati dalla distruzione degli habitat: l’Orso grolare

Nel 2006, in Canada, un cacciatore sportivo abbatté un orso dall’aspetto insolito. Le analisi genetiche rivelarono che si trattava di un orso grolare, un ibrido nato dall’incrocio tra un orso grizzly e un orso polare. Successivamente, fu scoperto che non si era trattato di un caso isolato.

orso grolare
Un esemplare di orso Grolare. Credit: Corradox, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons.

Sebbene, infatti, le due specie vivano in habitat diversi, lo scioglimento dei ghiacci artici sta spingendo gli orsi polari sempre più a sud, dove entrano in contatto con i grizzly. Da questi incontri possono nascere questi individui particolari, gli orsi grolari, con zampe marroni e mantello bianco.

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