0 risultati
video suggerito
video suggerito
4 Dicembre 2025
14:36

In Antartide 9.000 anni fa si verificò una fusione accelerata dei ghiacci: l’importanza della scoperta

Un nuovo studio ha ricostruito il meccanismo che 9.000 anni fa ha portato a una fusione accelerata della calotta antartica orientale. Il fenomeno, un vero e proprio "effetto a catena", può ripetersi anche con l'attuale riscaldamento globale, portando a gravi conseguenze.

Ti piace questo contenuto?
In Antartide 9.000 anni fa si verificò una fusione accelerata dei ghiacci: l’importanza della scoperta
Immagine
Il prelievo di sedimenti marini durante le spedizioni giapponesi. Credit: National Institute of Advanced Industrial Science and Technology (AIST)

Circa 9.000 anni fa, quando la temperatura globale aumentò con la fine dell’Ultima Era Glaciale, i ghiacci dell’Antartide orientale subirono una fusione particolarmente rapida: la causa di questa amplificazione fu l’effetto dell’acqua di fusione sulla circolazione oceanica. I ricercatori sono riusciti a ricostruire la successione di eventi, un vero e proprio “effetto a catena”, che ha determinato l’accelerazione della fusione della calotta. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, è stata fatta da un team internazionale guidato dal National Institute of Polar Research del Giappone: è importante perché questo fenomeno può verificarsi di nuovo con l’attuale riscaldamento globale, determinando un innalzamento accelerato del livello globale del mare.

L’effetto a catena che portò alla fusione dei ghiacci antartici 9.000 anni fa

I ricercatori hanno analizzato le carote di sedimenti marini prelevate nella baia di Lützow-Holm, lungo la costa nord-orientale dell’Antartide, durante le Spedizioni di Ricerca Antartica Giapponese (JARE) tra il 1980 e il 2023. Grazie ad analisi sedimentologiche, micropaleontologiche e geochimiche (in particolare misurazioni dei rapporti isotopici del berillio), i ricercatori sono riusciti a ricostruire i cambiamenti ambientali passati nella baia e nei suoi dintorni. È risultato che nella baia circa 9000 anni fa si intensificò l’afflusso di acque marine circumpolari profonde e calde. Per comprenderne la causa, i ricercatori hanno condotto simulazioni che hanno evidenziato come all’origine ci sia stata la fusione dei ghiacci di altre aree della calotta antartica, dovuta all’innalzamento delle temperature. L’acqua prodotta dalla fusione si diffuse in tutto l’oceano circostante l’Antartide ed essendo dolce e di conseguenza troppo leggera per sprofondare formò uno strato superficiale che non si mescolò con l’acqua più calda e profonda. Questo fenomeno alterò la circolazione oceanica e consentì all’acqua calda di raggiungere la piattaforma di ghiaccio galleggiante sull’oceano nella baia di Lützow-Holm mantenendo la sua temperatura.

Immagine
L’afflusso di acqua calda verso l’Antartide orientale 9000 anni fa. Credit: Yusuke Suganuma et al.

Il calore cominciò a consumare la base della piattaforma e questa, man mano che si disintegrava, non riusciva più fare da sostegno ai ghiacci della terraferma, che quindi cominciarono a scivolare più rapidamente verso il mare. Questo nuovo apporto di acqua fredda e dolce incentivò a sua volta la circolazione di acque calde profonde, che accelerarono la fusione dei ghiacci: si è trattato quindi di un cosiddetto meccanismo “a feedback”, o di retroazione, che comporta effetti che si succedono a catena finché tornano a influenzare il processo di partenza.

Immagine
Il meccanismo di fusione accelerata dei ghiacci in Antartide orientale 9000 anni fa. Credit: Yusuke Suganuma

Un fenomeno che può ripetersi con il riscaldamento globale

Lo studio evidenzia come in Antartide la fusione dei ghiacci in una certa area possa condizionare fortemente anche quella di altre aree distanti della calotta. Il meccanismo, che alla fine dell’Ultima Era Glaciale era stato innescato da un cambiamento climatico di origine naturale, può riattivarsi in presenza dell’attuale riscaldamento globale. Recenti osservazioni indicano che già ora porzioni della calotta antartica orientale, che includono per esempio i ghiacciai di Pine Island e Thwaites, si stanno ritirando a un ritmo accelerato a causa dell’afflusso di acque calde profonde. L’effetto a catena porterebbe a un innalzamento accelerato del livello globale del mare e i modelli climatici dovranno tenerne conto nell’elaborazione degli scenari futuri. Il professor Suganuma, autore dello studio, conclude: “Questo studio fornisce dati essenziali e evidenze di modellizzazione che faciliteranno previsioni più accurate del comportamento futuro delle calotte glaciali antartiche. I feedback a cascata identificati in questo studio servono a sottolineare l’idea che piccole alterazioni regionali possano potenzialmente generare conseguenze globali”.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views