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20 Marzo 2024
19:00

Apple e Google cercano l’accordo per portare l’AI di Gemini su iPhone

Apple starebbe trattando con Google per trovare un accordo che consenta all'azienda di Cupertino di utilizzare Gemini su iOS 18. Nei mesi scorsi avrebbe provato a fare la stessa cosa anche con OpenAI.

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Apple e Google cercano l’accordo per portare l’AI di Gemini su iPhone
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Apple e Google sarebbero in trattativa per portare su iPhone Gemini, il modello di intelligenza artificiale del colosso di Mountain View. A dichiararlo il giornalista tech Mark Gurman su Bloomberg. Nel caso in cui l'accordo venisse effettivamente raggiunto, Gemini verrebbe integrato già in iOS 18, la prossima versione del sistema operativo di iPhone, permettendo così ai suoi utenti di generare testi e immagini direttamente sul proprio dispositivo. La trattativa sarebbe dovuta al fatto che Apple vorrebbe “mettersi in pari” con le soluzioni di AI generativa già portate a maturità dalla concorrenza. Probabilmente avremo ulteriori dettagli sull'accordo in questione soltanto il prossimo giugno in occasione della WWDC (Worldwide Developers Conference), la conferenza per gli sviluppatori organizzata con cadenza annuale da Apple. Vista l'entità delle due aziende, se l'accordo andasse in porto potrebbe cambiare significativamente gli equilibri globali per il mercato dell'AI.

Perché l'accordo Apple-Google è plausibile: i vantaggi per le due aziende

Qualcuno potrebbe chiedersi se sia fattibile un accordo tra due aziende che, a tutti gli effetti, sono in competizione tra loro: Apple e Google infatti competono per il mercato degli smartphone rispettivamente con i sistemi operativi iOS e Android. La risposta è un assoluto e deciso “Sì” e per diverse ragioni plausibili.

Innanzitutto esiste già un precedente tra le due aziende tech. Come si apprende da un report del New York Times, infatti, Google ha in essere un accordo con Apple per integrare come predefinito il suo motore di ricerca in Safari (il browser di default presente su iPhone e sugli altri dispositivi della “mela morsicata”) e che costa a “Big G” la bellezza di 18 miliardi di dollari ogni anno.

Inoltre, unendo le reciproche forze, entrambi i colossi potrebbero avere vantaggi non trascurabili. Dal canto suo Google potrebbe accedere a un bacino di utenti enorme, considerando che gli iPhone attivi in tutto il mondo – stando ad alcune statistiche aggiornate al 13 marzo 2024 – superano il miliardo di unità. D'altra parte, Apple avrebbe il vantaggio di basare le sue funzioni AI su una tecnologia potente e relativamente matura, quale è Google Gemini, consentendo così ai possessori di iPhone di generare contenuti testuali e visivi senza dover ricorrere ad applicazioni di terze parti.

Se l'accordo andrà effettivamente in porto, è probabile che sarà possibile averne conferma eventualmente solo nel corso dell'annuale WWDC, attesa per il prossimo giugno.

Per quale motivo Apple vuole l'intelligenza artificiale su iPhone

Tutti questi risvolti dimostrano quanto Apple sia interessata a non perdere un treno così importante – quello dell'intelligenza artificiale – ed evidenziano anche il fatto che l'azienda guidata da Tim Cook è in ritardo nello sviluppo in house di un modello di AI generativa, al punto da vedersi “costretta” a trovare accordi con aziende che hanno già soluzioni pronte all'uso.

A questo proposito, secondo quanto dichiarato da Mark Gurman, nei mesi scorsi Apple avrebbe sondato il terreno anche con OpenAI (l'azienda che produce ChatGPT e che è in parte proprietà di Microsoft, da sempre rivale di Apple) non trovando però alcun accordo, almeno finora.

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