Nei mesi più caldi ci troviamo sempre più spesso a guidare coi finestrini chiusi e con l'aria condizionata "a palla", al riparo dalle temperature torride della stagione. Può capitare però, di sentire odori poco gradevoli di umido o stantio. Questi segnali non vanno sottovalutati: nel sistema di ventilazione della nostra vettura possono infatti proliferare muffe o batteri, aiutati dall'umidità e l'assenza di luce nel circuito, e la loro presenza può costituire un pericolo per la salute. Tuttavia, con l'adeguata manutenzione le nostre auto possono già garantirci aria salubre: i filtri per l'aria già presenti nelle nostre auto possono filtrare batteri e muffe, ma per garantire il massimo dell'efficacia devono essere sostituiti ogni anno. È utile anche disinfettare l'abitacolo, operazione tipicamente compresa nei tagliandi annuali ma che possiamo anche svolgere autonomamente.
Perché nell'aria condizionata in auto possono svilupparsi muffe e batteri
Quando l'aria attraversa il condizionatore, il rapido calo di temperatura causa la condensazione di parte dell'umidità presente nell'aria: in questa zona del sistema di ventilazione si formano quindi aree umide e buie, che si asciugano con difficoltà, e che costituiscono un ottimo ambiente per colonie di muffe o batteri.
La luce solare, che normalmente aiuta a eliminare l'umidità e con la componente UV ha anche una azione disinfettante, non riesce a raggiungere queste zone dell'auto; nelle lunghe ore di inutilizzo, inoltre, la circolazione d'aria è nulla e si possono raggiungere temperature elevate (anche oltre i 30 °C) che favoriscono lo sviluppo dei batteri, in grado di nutrirsi della polvere e la sporcizia che qui si accumula.
Queste condizioni sono, tra l'altro, comuni anche nei climatizzatori domestici, così come in luoghi più insospettabili delle nostre case come i portaspazzolini nei bagni o le tele dei quadri appesi alle pareti.
Quando cambiare i filtri e come igienizzare le bocchette dell’aria in auto
A partire dagli anni '80-'90 le auto montano un filtro dell'aria per l'abitacolo, in grado di trattenere polvere e pollini: sul mercato è facile trovare filtri in microfibre che rispettano gli standard HEPA, riuscendo a filtrare anche polveri sottili, batteri e muffe. Spesso questi filtri presentano ulteriori strati con carboni attivi, in grado di rimuovere odori e gas nocivi presenti nell'aria esterna, o funzioni antibatteriche, per esempio grazie a ioni d'argento inclusi nel pannello.
I filtri vanno cambiati frequentemente, di solito una volta all'anno. Durante questa operazione, è possibile anche disinfettare l'abitacolo: per farlo si possono utilizzare bombolette spray, per esempio ai sali quaternari di ammonio, o strumenti più complessi come gli ozonizzatori. Queste operazioni di pulizia sono normalmente incluse nei tagliandi annuali. Per gli amanti del fai da te, anche senza particolare esperienza meccanica, si tratta di una operazione relativamente semplice e senza rischi.
Le bombolette spray sono spesso dotate di lunghe cannucce per poter spruzzare il prodotto nelle aree meno raggiungibili, senza smontare nulla, e vanno lasciate agire per qualche minuto (senza respirarsele!). La difficoltà maggiore, a seconda dei modelli, è raggiungere la zona del filtro, spesso accessibile dalla parte inferiore del cruscotto: in questi casi, lo strumento più prezioso è la pazienza.