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10 Luglio 2024
12:02

Perché il lancio di Ariane 6 è stato un successo e cosa cambia per l’Europa: il video

Il lanciatore Ariane 6 ha volato per la prima volta alle 21:01 ora italiana di martedì 9 luglio dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana francese. Il lancio è stato un successo e ha permesso di rilasciare i satelliti, come da programma. Si tratta del ritorno all'indipendenza per l'Europa in termini di abilità nel lancio di grossi carichi in orbita.

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Perché il lancio di Ariane 6 è stato un successo e cosa cambia per l’Europa: il video
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Screenshot della diretta Youtube dal canale ESA. Credits: ESA.

Ariane 6, il nuovissimo razzo vettore dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha effettuato con successo la sua prima missione operativa, decollando martedì 9 luglio alle 21:01 ora italiana dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, e riuscendo a rilasciare i satelliti come da programma. Il progetto, portato avanti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia e Svizzera, è un vero e proprio cambiamento per la space economy europea.

Questo perché il lancio dell'Ariane 6 avviene dopo più di un anno dall'ultimo lancio del predecessore Ariane 5, cosa che ha lasciato l'Europa per lungo tempo incapace di lanciare grandi satelliti su razzi di propria produzione. Questa infatti non era una situazione ideale per l'Europa che ha dovuto fare affidamento sul Falcon 9 di Space X e su altri razzi stranieri per portare in orbita i propri carichi utili.

Il primo lancio è stata l'occasione per testare non solo i sistemi operativi e i vari stadi del razzo, ma anche per liberare in orbita un carico di nove piccoli satelliti (cubesat) che sono stati rilasciati a 600 km dalla superficie terrestre circa 66 minuti dopo il decollo.

I dettagli del lancio

L'Ariane 6 è decollato alle 21:01 del 9 luglio dalla base di Kourou nella Guyana francese con un ritardo di circa un'ora rispetto all'orario previsto. Il ritardo è stato causato da un problema nell'acquisizione dei dati rilevato sul segmento di terra, dopo che la struttura mobile di supporto al lanciatore che lo ha protetto sulla rampa è stata allontanata.

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Screenshot della diretta dai canali streaming dell’ESA del momento esatto del decollo dell’Ariane 6. Credits: ESA.

Dopo circa 2 minuti sono iniziate le fasi di separazione dei vari stadi del razzo vettore. La prima separazione è avvenuta per i due booster, mentre lo stadio inferiore ha continuato a spingere il razzo sempre più verso lo spazio. Successivamente, dopo circa 7 minuti, si è avuto prima lo spegnimento del motore principale e in seguito la separazione dei due stadi principali. Una volta separati, il motore Vinci è stato acceso per spingere lo stadio superiore verso la quota prefissata di circa 600 km.

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Screenshot della diretta dai canali streaming dell’ESA che mostra la fase di separazione del primo stadio dell’Ariane 6. Credits: ESA.

Come da programma, circa 66 minuti dopo il lancio sono stati impartiti una serie di comandi per il rilascio in tre diversi momenti di nove piccoli satelliti (cubesat) ad una quota di circa 600 km.

L'importanza dell'Ariane 6

L'Ariane 6, alto 63 metri, con una capacità di carico fino a 21,6 tonnellate nella sua versione più potente, è stato messo a punto da un consorzio di 13 paesi che include l'Italia guidato dall'ESA in collaborazione con ArianeGroup, Arianespace e l'agenzia spaziale francese Cnes.

Esso è in grado di mettere in orbita carichi diversi a quote diverse grazie al motore Vinci, montato sul secondo stadio. Vinci è in grado di accendersi diverse volte, fino a 4, di modo da poter mettere in orbita satelliti a diverse quote sulla superficie terrestre.

profilo di volo primo lancio ariane 6
Credit: ESA

L'Ariane 6 riveste grande importanza per la space economy europea poiché conclude quella che viene definita come "crisi dei lanciatori europei", ovvero l'impossibilità da parte dell'Europa di poter immettere in orbita carichi di grandi dimensioni. Basti pensare che il telescopio spaziale Euclid, fiore all'occhiello dell'ESA, è stato lanciato da una diretta concorrente, Space X, per via di una mancanza di alternativa di lanciatori europei pesanti e dopo che le trattative per immetterlo in orbita tramite un vettore Soyuz sono naufragate a causa della guerra russo-ucraina.

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