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9 Luglio 2024
16:15

Il lancio del razzo Ariane 6 cambia gli equilibri della space economy europea: a che ora e dove vederlo

Il lancio inaugurale del razzo Ariane 6 è previsto tra le 20:00 e le 24:00 italiane di oggi 9 luglio 2024 e avverrà dallo spazioporto europeo della Guyana Francese. L'arrivo del nuovo razzo, pur con i suoi limiti e il ritardo con cui entra nel mercato, promette di mettere fine alla crisi dei lanciatori europei.

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Il lancio del razzo Ariane 6 cambia gli equilibri della space economy europea: a che ora e dove vederlo
ariane 6 primo lancio
Credit: ESA/Arianespace

È previsto per oggi martedì 9 luglio 2024, dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana Francese, in una finestra di volo tra le 20:00 e le 24:00 italiane il primo lancio del nuovo lanciatore pesante europeo Ariane 6, successore di Ariane 5, il cui obiettivo è portare satelliti anche di grande massa in orbita terrestre. Realizzato dalla francese Arianespace, fu progettato inizialmente come diretto antagonista del Falcon 9 di SpaceX, anche se il ritardo nella produzione unita al fatto di non poter riutilizzare il vettore non lo rendono una soluzione definitiva alla cosiddetta "crisi dei lanciatori europei". Si tratta comunque di un evento estremamente importante per il futuro dell'Europa nella scacchiera geopolitica dell'esplorazione spaziale e della space economy internazionale.

Il primo lancio del razzo europeo Ariane 6: quando e dove seguire la diretta

Potrete guardare il lancio inaugurale di Ariane 6 in diretta (in inglese) a partire dalle ore 19:00 italiane nel canale YouTube ufficiale dell'agenzia spaziale europea:

Il nuovo razzo europeo Ariane 6, alto 63 metri e con una capacità di carico fino a 21,6 tonnellate nella sua versione più potente, lancerà circa una ventina tra piccoli satelliti, esperimenti e dimostratori tecnologici per conto di varie agenzie spaziali (tra cui la NASA) e Università.

In tutto il lancio durerà circa 2 ore e comincerà, a meno di rinvii, tra le 20:00 e mezzanotte di oggi. L'ultimo stadio si separerà 7 minuti e 41 secondi dopo il lancio, e il rilascio dei satelliti comincerà a circa 1 ora e 5 minuti dal lancio. Nel profilo di volo che vedete qui sotto, preparato dall'ESA, potete notare (dal numero 5 in poi) le varie accensioni del motore Vinci, la principale novità rispetto ad Ariane 5. Successivamente, l'ultimo stadio rientrerà in atmosfera. Nessuno stadio di Ariane 6 è infatti riutilizzabile, a differenza dei razzi di SpaceX.

profilo di volo primo lancio ariane 6
Credit: ESA

Le novità di Ariane 6

Una delle novità tecnologiche di Ariane 6 rispetto al predecessore Ariane 5 è la possibilità di portare carichi diversi in orbite a quota diversa: questo grazie al nuovo motore Vinci montato a bordo del secondo stadio del razzo, che potrà accendersi fino a 4 volte nello spazio per consentire al secondo stadio di effettuare manovre orbitali e dunque scaricare satelliti diversi in orbite diverse.

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Render dello stadio di Ariane 6 con il motore Vinci in funzione. Credit: ESA/Arianespace

La crisi dei lanciatori europei: perché il razzo Ariane 6 è così importante per l'Europa

È da circa un anno che il Vecchio Continente non ha un lanciatore per portare le proprie missioni in orbita. L'accesso dell'Europa allo spazio era garantito da tre diversi tipi di razzi: Ariane 5 (il predecessore di Ariane 6) per lanci di grandi dimensioni, il russo Sojuz per lanci di medie dimensioni e i razzi italiani Vega (realizzati da Avio) per lanci di piccole dimensioni.

Ariane 5 ha volato per l'ultima volta a luglio 2023, per poi andare definitivamente in pensione: questo ha tolto all'Europa il suo unico lanciatore pesante. Il razzo Vega-C, dal canto suo, ha avuto problemi tecnici durante il suo secondo lancio nel dicembre 2022, che hanno costretto Avio a riprogettare il razzo: lo stop forzato durerà probabilmente fino a settembre di quest'anno. Risultato: niente lanci di piccoli dimensioni per l'Europa. E poi ci sono i Sojuz, che però non sono più utilizzabili dall'inizio della guerra in Ucraina nel marzo 2022 per via delle sanzioni europee nei confronti della Russia.

Questa totale e prolungata mancanza di accesso allo spazio per l'Europa è nota come crisi dei lanciatori europei. Una crisi che ha costretto l'agenzia spaziale europea ad affidarsi alla concorrenza, in questo caso  rappresentata essenzialmente dall'americana SpaceX. Essendo questa un'azienda privata – per chi non lo sapesse è di proprietà di Elon Musk – mette infatti a disposizione i suoi razzi a pagamento. Un esempio tra tanti: il telescopio spaziale europeo Euclid, il più avanzato dedicato allo studio della cosmologia, avrebbe dovuto essere stato lanciato lo scorso anno da un razzo Sojuz, ma l'ESA ha dovuto pagare il servizio di lancio a SpaceX.

L'importanza strategica di Ariane 6 sta proprio nel fatto che restituisce autonomia all'Europa per i lanci di grandi dimensioni. Con l'inaugurazione di Ariane 6 e il ritorno all'operatività di Vega-C a settembre dovrebbe chiudersi definitivamente la fase acuta della crisi dei lanciatori europei.

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Un razzo Vega–C. Credit: ESA

Costi, ritardi e stadi non riutilizzabili: le criticità di Ariane 6

Tuttavia al momento è un po' ottimista pensare ad Ariane 6 (o al ritorno di Vega-C) come una “pillola magica” in grado di guarire in un colpo solo tutti i problemi che sta avendo l'Europa nello stabilire per se stessa un ruolo chiave nella space economy dei prossimi anni. Ricordiamo infatti che Arianespace è stata la prima azienda privata al mondo ad entrare nel mercato dei lanci spaziali, di fatto inventando i lanci commerciali, e il suo Ariane 5 era un razzo che aveva un ruolo importante in questo settore.

Ma è improbabile che Ariane 6 riuscirà ad avere lo stesso ruolo. Inizialmente infatti era stato progettato come alternativa al Falcon 9 di SpaceX, che al momento sta dominando il mercato – e in futuro ci sarà anche Starship – ma è arrivato in forte ritardo: il suo primo lancio sarebbe dovuto avvenire nel 2020. Inoltre è un razzo non riutilizzabile, quindi un suo lancio è più costoso del lancio di un Falcon, che invece è riutilizzabile (questo è un problema che ha anche la NASA con il suo razzo SLS per il programma Artemis). Il mercato dei lanci commerciali sta anche cambiando non solo con l'avanzata delle agenzie spaziali di Paesi come Cina, India ed Emirati Arabi Uniti, ma anche internamente all'Europa con l'emergere di realtà in grado di sviluppare servizi senza bisogno di finanziamenti diretti da parte dell'ESA, come invece ha sempre fatto Arianespace. Per non parlare del fatto che l'Europa non avrà fino al prossimo decennio una capsula per i voli umani oltre l'orbita bassa, mentre la NASA prevede il prossimo allunaggio umano entro il 2028.

Insomma, sembra che il ruolo di primo piano che l'Europa ha sempre avuto in questo settore si stia consumando gradualmente, e la prova è il fatto stesso che il lancio inaugurale di Ariane 6 non sta facendo tenere col fiato sospeso l'intera popolazione del Vecchio Continente, come invece hanno fatto anche qui in Europa i primi lanci di SLS e di Starship. Da questo punto di vista non sta certo aiutando la povertà dell'offerta comunicativa da parte dell'agenzia spaziale europea rispetto, per esempio, alla sua controparte americana.
Tuttavia, va ricordato che da un punto di vista tecnico e ingegneristico Ariane 6 è il miglior razzo vettore mai costruito in Europa come capacità e prestazioni, e promette di essere solido e affidabile per circa una decina d'anni.

Fonti
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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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