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17 Aprile 2023
17:36

Rinviato il lancio del razzo Starship di SpaceX, che è successo e cosa prevedeva il test

Il lancio è stato rinviato a giovedì 20 aprile per un problema tecnico a pochi minuti dall'accensione, ma la costruzione della Starship di Elon Musk - il razzo che potrebbe portare l'uomo sulla Luna e su Marte - è già un record mondiale.

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Rinviato il lancio del razzo Starship di SpaceX, che è successo e cosa prevedeva il test
starship lancio spacex rimando
Credit: SpaceX.

Era previsto per il 17 aprile il lancio del razzo Starship di SpaceX ma, a causa di un problema tecnico alla valvola di pressurizzazione del primo stadio, il volo è stato fermato qualche minuto prima del lancio. La notizia è stata riportata anche dallo stesso Elon Musk su Twitter e il volo è stato riprogrammato per il 20 aprile 2023 alle 15:28.

L'obiettivo del test di Starship

Il volo di questa settimana proverà tutte le fasi del programma Starship: il lancio del booster Superheavy, la separazione dei due stadi, l'accensione dei motori della Starship, e il raggiungimento dello spazio ad una quota di 120 chilometri. In questo primo test, nessuna delle componenti verrà recuperata: il primo stadio ammarerà (in verticale, per testare il sistema di riorientamento del razzo) al largo delle coste del Golfo del Messico, e poi sprofonderà nelle acque dell'Oceano Atlantico; il secondo stadio effettuerà mezza orbita intorno alla terra ed eseguirà la manovra di rientro dallo spazio e ammarerà al lago delle Hawaii, dove verrà fatto esplodere in modo che i pezzi affondino in sicurezza nelle profondità dell'Oceano Pacifico. In tutto, il volo dovrebbe durare circa 90 minuti.

Se il volo di questa settimana avrà successo (e non è detto, lo stesso Elon Musk ha dato la possibilità di un fallimento al 50%), sarà la prima volta che una azienda privata è riuscita a completare un sviluppo così rapido, mettendo le basi su quelli che saranno i prossimi passi dell'esplorazione spaziale del Sistema Solare. Il sistema di Starship, infatti, è quello selezionato dalla NASA per la discesa degli astronauti e delle astronaute sulla superficie della Luna nelle missioni Artemis nei prossimi anni, e idealmente potrebbe essere quello che porterà gli esseri umani per la prima volta sulla superficie di Marte nel futuro prossimo.

Le caratteristiche di Starship

Starship è il razzo più grande e più potente mai realizzato per viaggiare nello spazio e il mezzo è formato dalla Starship vera e propria (la navetta che dovrebbe eseguire le operazioni di inserimento orbitale e le attività spaziali effettive) e dal razzo di spinta Superheavy (ossia il primo stadio che deve fornire la spinta necessaria al decollo).

Nella configurazione di partenza, quando i due stadi sono assemblati insieme sulla rampa di lancio, il razzo è alto 120 metri (poco meno dell'altezza del grattacielo Pirelli a Milano), ed è dotato di 33 motori Raptor nel primo stadio e 6 motori nel secondo (3 per la parte finale dell'ascesa atmosferica e 3 per le operazioni nel vuoto). I motori Raptor funzionano con una miscela di metano e ossigeno liquido.
Rispetto ai vettori spaziali utilizzati fino ad oggi, la Starship è un razzo di concezione completamente diversa: la sua tecnologia si basa sull'idea di costruire un razzo a due stadi completamente riutilizzabile sia per il primo che il secondo stadio.

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Credit: Space Exploration Technologies Corp., CC0, via Wikimedia Commons

L'evoluzione dei razzi dallo Shuttle a Starship

Le missioni degli anni '60 e '70 utilizzavano razzi a stadio singolo o doppio stadio che, una volta messo in orbita il loro carico, capsula o satellite, precipitavano in mare dove venivano recuperati, disassemblati, e smaltiti completamente. Negli anni '80 è stato invece sviluppato lo Space Transportation System, formato da tre componenti: la navetta dello Space Shuttle, il suo enorme serbatoio esterno, e i due booster (razzi di spinta a propellente solido). Solo lo Shuttle vero e proprio era riutilizzabile, ma comunque nelle idee della NASA questo avrebbe dovuto trasformare il trasporto spaziale in una operazione di routine. Nonostante il successo del programma, durato 30 anni, i tragici incidenti del Challenger e del Columbia, gli elevati costi operativi, e i problemi di manutenzione non hanno mai permesso di raggiungere la continuità desiderata.

space shuttle lancio
Credit: NASA.

La costruzione di un razzo a due stadi completamente riutilizzabili di deve invece proprio a SpaceX, con uno sviluppo di una velocità impressionante: in 4 anni l'azienda di Elon Musk è passata dal primo test nel 2019 dello “Starhopper”, una specie di bidone alto circa 10 metri, al tentativo di volo spaziale di oggi. Nel frattempo, si sono alternati successi ed insuccessi, nella filosofia di “move fast, break things” (“muoviti in fretta, rompi le cose”): l'idea che per arrivare a sviluppare risultati in brevissimo tempo era necessario fallire più e più volte, senza paura, per accumulare dati e cercare sempre di migliorare ad ogni nuovo test. Sono cosi arrivati i successi della SN5 nel 2020, con un “balzo” di 150 metri, e infine il grande risultato della SN15 nel 2021, con un volo di 10 chilometri completato con un atterraggio perfetto.

Le difficoltà sono ancora moltissime, e le incognite ancora di più, ma abbiamo visto come SpaceX sia riuscita ad ottenere successi con una velocità straordinaria, e comunque andrà questo volo di prova, siamo certi che la marcia verso lo spazio continuerà sempre più veloce.

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