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28 Luglio 2024
17:00

Dal 1912 al 1948 alle Olimpiadi c’erano anche le gare d’arte: ecco perché non esistono più

È poco noto, ma tra 1912 e 1948 in sette edizioni dei Giochi Olimpici si svolsero anche gare d'arte in 5 categorie distinte: architettura, letteratura, musica, pittura e scultura (divise in sottocategorie). Successivamente queste competizioni furono abolite dalle Olimpiadi. Ma come si svolsero? E perché non esistono più?

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Dal 1912 al 1948 alle Olimpiadi c’erano anche le gare d’arte: ecco perché non esistono più
arte disciplina olimpiadi

Uno degli aspetti meno noti ma più affascinanti della storia delle Olimpiadi è che, una volta, insieme alle gare sportive si tenevano anche delle gare di arte. Dal 1912 al 1948, cioè per sette edizioni, un gruppo di architetti, musicisti, scrittori e artisti di varie discipline hanno gareggiato per le medaglie olimpiche, rendendo l'arte parte integrante delle Olimpiadi. Ma come è nata questa idea, e perché queste gare sono state eliminate dal programma ufficiale?

La nascita delle gare artistiche olimpiche ha molto a che fare con lo spirito delle Olimpiadi. Il fondatore della moderna versione dei Giochi, il barone Pierre de Coubertin (che fondò anche il CIO – Comitato Internazionale Olimpico), concepì il suo progetto di rinascita delle Olimpiadi sull'ideale dell'antica Grecia, secondo cui arte e sport erano viste come un binomio perfetto per raggiungere l'armonia, allenando il corpo insieme alla mente. De Coubertin cercò così di creare una forte connessione tra atleti e artisti: nel programma, quindi, cominciarono a comparire anche le gare d'arte, ovviamente con opere dedicate allo sport.

Le gare avevano le proprie categorie. Come per gli sport, le discipline artistiche erano suddivise in 5 classi principali: architettura, letteratura, musica, pittura e scultura. Queste erano poi divise in sottocategorie specifiche: nel caso della letteratura, c'erano prosa, lirica ed epica, oppure, per la musica, c'erano quella orchestrale e quella strumentale, oltre alle gare del canto solista e del coro; e ancora, l'architettura includeva l'urbanistica e la pittura aveva anche delle competizioni di disegno e arti grafiche, mentre per la scultura c'erano gare di statuaria, bassorilievo, medaglie, targhe e medaglioni.

L'idea si realizzò per la prima volta alle Olimpiadi del 1912, a Stoccolma, e durò fino all'edizione del 1948, tenutasi a Londra. Non senza perplessità: come si sarebbe valutata l'opera migliore? Si lasciò un'opzione di "non vittoria": se i giudici non fossero stati in grado di determinare un vincitore, infatti, le medaglie non sarebbero state assegnate, tranne la medaglia di bronzo.

Ma chi sono stati in migliori nell'arte olimpica? La Germania ha vinto più medaglie di tutti: 24, ben 12 delle quali conseguite alle Olimpiadi del 1936 a Berlino (quelle tenutesi in epoca nazista, con una giuria a maggioranza tedesca). I concorrenti italiani sono secondi, con 14 medaglie, e gli artisti francesi terzi, con 13 premi. L'unica donna ad aver vinto un titolo Olimpico nel programma d'arte è la finlandese Aale Tynni, per la letteratura.

Le gare – a cui parteciparono anche celebrità come la Premio Nobel per la letteratura Selma Lagerlöf e il famoso compositore Igor Stravinsky – non mancarono di eventi curiosi. Per esempio, ci sono stati diversi casi di sportivi che abbiano gareggiato sia nelle proprie discipline sia, anni dopo, nel campo dell'arte. A volte, anche vincendo: è stato così per il tiratore americano Walter Winans (premiato per la scultura) e il nuotatore ungherese Alfred Hajos (medaglia d'argento per l'architettura).

Oggi le gare d’arte non sono più presenti: nel 1949, fu presentato un rapporto alla riunione del Comitato Olimpico a Roma secondo cui le competizioni avrebbero dovuto essere abolite perché, con la partecipazione di artisti professionisti e la vendita delle opere, andavano contro l'ideale di "dilettantismo democratico" di de Coubertin. Dopo un acceso dibattito si pensò di continuare con le gare, ma ormai era troppo tardi per le Olimpiadi del 1952, a Helsinki. Le gare furono allora sostituite da mostre d'arte, note come Olimpiadi culturali. E così finì la tradizione dell'arte olimpica e le 151 medaglie assegnate fino a quel momento furono cancellate dal conteggio.

Ci sono stati però dei continui tentativi di reintegrare l'arte: tra il 2000 e il 2004, per esempio, sono esistite alcune edizioni di un Concorso Sport e Arte del CIO, i cui vincitori hanno ricevuto dei premi in denaro, mentre dal 2018 esiste un Olympic Museum che gestisce il programma "Olympian Artist", che invita atleti olimpici e paralimpici a creare e presentare nuove opere d'arte.

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