È una delle discussioni più “scientifiche” di queste Olimpiadi di Parigi 2024: la piscina ospitata a La Défense Arena per le gare di nuoto sarebbe “lenta”, nel senso che gli atleti sembrerebbero avere tempi più lunghi rispetto a quelli che ci si aspetterebbe e che si sono registrati per esempio alle Olimpiadi di Tokyo 2021 o ai Campionati Mondiali di Fukoka del 2023. È stato notato anche che finora non è stato superato nessun record in questa piscina. La questione è stata sollevata inizialmente dall'autorevole sito specializzato swimswam.com, che ha confrontato già alla prima giornata di gare i tempi di Parigi con quelli di Tokyo e Fukoka. L'attenzione è tutta puntata sulla ridotta profondità della piscina: 2,15 metri, circa 80 centimetri inferiore a quella di Tokyo 2021 e inferiore anche alla profondità di 3 metri raccomandata dalla Work Aquatics: in un'acqua meno profonda, infatti, la riflessione delle onde sul fondo della piscina può rallentare i nuotatori.
I tempi degli atleti sembrano indicare effettivamente che la piscina sia “lenta”, ma è ancora presto per dare un giudizio definitivo in questo senso: le gare non sono ancora concluse e i tempi superiori agli standard non si stanno registrando in tutte le gare e in tutte le categorie, come evidenziato anche dalla stessa Swim Swam. Inoltre, non è detto che la “colpa” sia interamente della profondità, perché le prestazioni degli atleti dipendono anche da tanti altri fattori. Infine, anche se fosse confermata la “lentezza” della piscina, questo non significa che sia difettosa o costruita male. Facciamo un po' di chiarezza su una questione senz'altro complessa e per certi versi controintuitiva.
È vero che una piscina meno profonda è più “lenta”?
«I tempi sono strani, forse la piscina è troppo bassa»: a dirlo è stato Nicolò Martinenghi, vincitore dei 100 metri rana maschili domenica 28 luglio, che ha portato a casa la prima medaglia d'oro per l'Italia nelle Olimpiadi 2024. Sia lui che i suoi rivali hanno fatto registrare tempi non particolarmente eclatanti, e il nuotatore italiano ha subito fatto riferimento alla profondità della piscina come possibile causa.
In effetti è noto che in una piscina meno profonda i nuotatori sono più lenti. Questo per due motivi principali:
- Quando l'atleta si muove nell'acqua produce onde che si propagano nell'acqua. Queste onde possono quindi riflettersi sul fondo della piscina e tornare in superficie, dove possono creare turbolenze che disturbano l'atleta stesso. Muoversi in un'acqua più turbolenta è infatti più difficile perché c'è più resistenza da vincere.
- In una piscina più profonda l'acqua ha più spazio per “far largo” al corpo dell'atleta.
Generalmente questi effetti cominciano a diventare trascurabili a profondità di almeno 2 metri, ed è per questo che la World Aquatics aveva stabilito 2 metri come profondità minima per una piscina olimpionica. Tuttavia, è possibile che in gare di altissimo livello come quelle olimpiche, in cui anche il centesimo di secondo può fare la differenza, una profondità minore possa avere un effetto misurabile sui tempi degli atleti. Dirlo con certezza, però, è praticamente impossibile vista la quantità di altri fattori che possono influenzare le prestazioni.
Perché la piscina olimpionica a La Défense Arena è poco profonda
La piscina a La Défense Arena è temporanea: terminati i Giochi Olimpici verrà riallestita in un centro pubblico vicino a Parigi. È stata realizzata da Myrtha, un brand dell'azienda italiana Piscine Castiglione nell'omonima arena polivalente che ospita la squadra francese di rugby Racing 92. In un'ottica di sostenibilità, infatti, l'organizzazione di Paris 2024 ha preferito utilizzare il più possibile le strutture esistenti per ridurre al minimo indispensabile quelle da realizzare ex novo.
Essendo una piscina temporanea e non stabile, quindi, la profondità ridotta rispetto a quella di altre piscine olimpioniche è probabilmente dovuta a un compromesso tra le necessità costruttive (legate in particolare al limite strutturale di peso che può essere sopportato dal pavimento di La Défense Arena) e il bisogno di massimizzare il numero di posti a sedere sugli spalti (che ora è 17.000). Un altro motivo per cui la piscina può essere meno profonda è che non ospiterà le gare di nuoto artistico, che invece richiede da normativa una profondità minima di 3 metri.
Da quali fattori dipende la velocità dei nuotatori
Se risulterà che la piscina di Parigi è “lenta”, non è detto che dipenderà esclusivamente dalla profondità della piscina. La dinamica dei fluidi è una delle branche in assoluto più complicate della fisica, quindi sarebbe un po' riduttivo pensare che qualcosa di così complesso come delle gare olimpiche di nuoto siano determinate solamente da un unico parametro.
A parità di tecnica e condizioni fisiche, infatti, sono tantissime infatti le variabile da cui dipendono le performance degli atleti, e non tutte hanno un'origine puramente fisica. Per esempio, il design degli scoli per l'acqua e quello delle linee di separazione tra le corsie hanno un ruolo nell'assorbire le onde prodotte dagli atleti e dunque indirettamente nei tempi dei nuotatori. Non va per niente sottovalutato nemmeno il design dei costumi, che ha un impatto tangibile sulle prestazioni. Anche la temperatura e la composizione chimica dell'acqua hanno i loro effetti, per non parlare delle condizioni di alimentazione e riposo degli atleti, che a loro volta dipendono in parte anche dall'organizzazione del villaggio olimpico. Non è completamente da escludere che ci siano anche fattori psicologici in gioco in una piscina meno profonda, in cui i nuotatori hanno un riferimento visivo (il fondo) più vicino che può influenzare la percezione della loro velocità.