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25 Febbraio 2025
15:30

Bradisismo e sicurezza degli edifici nei Campi Flegrei, ecco come si fronteggiano le vulnerabilità

Con il recente sciame sismico nei Campi Flegrei si è tornato a parlare di vulnerabilità strutturale degli edifici nell'area, con la paura di crolli e danni attesi. Ecco quali sono le azioni messe in campo e attualmente in corso.

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Bradisismo e sicurezza degli edifici nei Campi Flegrei, ecco come si fronteggiano le vulnerabilità
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Dopo i nuovi recenti eventi sismici che hanno interessato i Campi Flegrei nella settimana trascorsa, si è tornato a discutere delle problematiche legate alla sicurezza degli edifici e della vulnerabilità del costruito esistente sotto le azioni sismiche indotte dal bradisismo. Un problema noto e all'attenzione degli addetti ai lavori già da tempo, grazie al coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile e al supporto scientifico di diverse strutture interdipartimentali universitarie locali. Il tema è di estrema rilevanza, vista la crisi bradisismica in corso nell'area (dove vivono circa 80.000 persone) e merita una riflessione oggettiva che limiti gli allarmismi, ma allo stesso tempo funga da volano divulgativo sul tema del rischio sismico, alimentando una sana e personale consapevolezza in merito.

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Nuovo sciame sismico ai Campi Flegrei, Fonte: INGV Terremoti

Le sollecitazioni agli edifici durante l'ultimo sciame sismico

L'aggiornamento dell'Osservatorio Vesuviano in merito agli ultimi eventi sismici riporta la registrazione di circa 672 terremoti, con scosse susseguitesi dal 15 febbraio fino al 20 febbraio e magnitudo massime registrate circa pari a 4.0. Sebbene il monitoraggio multiparametrico confermi assenza di anomalie da parte di tutti i parametri diversi dalla sismicità – mantenendo trend di incremento consueti (ad esempio, il sollevamento del suolo procede a una media di circa 10 millimetri al mese) – la paura generale è aggravata da due importanti eventi sismici, che hanno tra l'altro fatto registrare importanti accelerazioni nell'intorno dell'epicentro: le mappe di scuotimento mostrano infatti accelerazioni di picco al suolo con valori di circa 0,5 volte l'accelerazione di gravità. Questo delle accelerazioni è un dato importante perché rappresenta una misura delle sollecitazioni a cui gli edifici sono soggetti durante questi eventi.

Vulnerabilità sismica dei Campi Flegrei: gli scenari attesi e le procedure messe in campo

Recenti studi scientifici hanno valutato che gli eventi sismici afferenti alle magnitudo di interesse, per lo più, non dovrebbero determinare sollecitazioni preoccupanti per edifici costruiti secondo le attuali prescrizioni normative, in altre parole è veramente difficile "eccedere" i valori di progetto delle azioni sismiche per nuove costruzioni. Ciononostante, il problema resta legato agli edifici esistenti.

In questa fase, lo scenario atteso è di comune visione tra gli addetti ai lavori: secondo le attuali conoscenze sul fenomeno e sulla sua evoluzione, visti anche i trascorsi storici, nessuno si aspetta particolari catastrofi dal punto di vista strutturale, per capirci crolli diffusi o anche localizzati, parziali o globali di singoli edifici. Ciononostante, per eventi con magnitudo in grado di produrre mappe di scuotimento similari, o anche di poco peggiori, a quelle prima mostrate, sono attesi danni, cosiddetti non strutturali, alle costruzioni. Vuol dire che non vengono coinvolti nel danneggiamento elementi portanti della costruzione, bensì si possono verificare rotture locali o diffuse di tamponamenti, quadri fessurativi più o meno estesi in strutture murare più antiche, fessurazioni di intonaci o ribaltamenti di scaffalature pesanti (come tra l'altro è già successo in qualche evento passato). A conferma di ciò, nelle recenti attività di monitoraggio ed ispezione post-evento sismico condotte a Bagnoli, edifici prossimi all'epicentro hanno mostrato la presenza di danneggiamenti, sebbene poco significativi, a muri di tamponamento.

Per fronteggiare in maniera mirata e oggettiva gli effetti sismici sul costruito esistente, è in atto un piano straordinario di analisi delle vulnerabilità delle zone direttamente interessate dal fenomeno bradisismico (previsto dal Decreto Legge 140 del 2023). Sull'area di interesse è in corso la creazione di una dettagliata mappa di vulnerabilità strutturale: attualmente, sono circa 12.700 gli edifici censiti "dall'esterno", analizzati da tecnici specializzati con l'0biettivo di risalire ad una valutazione speditiva e preliminare della loro vulnerabilità. Si sono indagate e classificate le tipologie strutturali ricorrenti, i materiali utilizzati e i dettagli costruttivi, con particolari identificazione di eventuali accorgimenti anti-sismici presenti. Degli edifici censiti, attualmente, tra quelli residenziali appare un 10% circa classificati ad alta vulnerabilità.

L'analisi condotta è attualmente preliminare e grossolana, richiede dunque maggiori riflessioni tecniche, eventualmente specializzate edificio per edificio, dopo aver svolto sullo stesso approfondite indagini, anche interne al fabbricato. La stessa però consente, in questa fase e grazie a questo screening preliminare, di indentificare gli edifici su cui approfondire lo stato di conoscenza, categorizzare gli interventi dal punto di vista delle necessità strutturali, quantificarne i costi e l'invasività. L'analisi ha permesso anche l'individuazione delle zone con la più alta concentrazione di edifici vulnerabili. Tramite questi risultati, sarà quindi possibile partire per pianificare interventi e assegnare eventuali finanziamenti governativi per la mitigazione del rischio bradisismico.

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