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22 Maggio 2024
15:47

Piano speditivo di emergenza per il bradisismo dei Campi Flegrei: cosa prevede e come funziona

La Protezione Civile ha predisposto un Piano speditivo di emergenza per fronteggiare il rischio bradisismo ai Campi Flegrei. Il Piano definisce le procedure da mettere in atto in caso di aggravamento del bradisismo in due diverse zone di intervento e in base a tre scenari di diversa criticità.

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Piano speditivo di emergenza per il bradisismo dei Campi Flegrei: cosa prevede e come funziona
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Per fronteggiare i rischi derivanti dal fenomeno del bradisismo in atto nel territorio dei Campi Flegrei, il Dipartimento della Protezione Civile ha predisposto un Piano speditivo di emergenza, approvato con il D.L. 2023/140 del Governo Meloni. Il piano definisce le procedure operative da mettere in atto in due diverse zone di intervento, che presentano un diverso grado di rischio. Il Piano prevede diversi tipi di interventi in base a tre scenari di rischio, che corrispondono a diversi livelli di gravità degli effetti del bradisismo (al momento si sta ancora valutando a quale scenario apparterrebbe il terremoto di magnitudo 4.4 del 10 maggio). Per testare le misure previste dal Piano sono state previste nel corso del 2024 tre esercitazioni nazionali della Protezione Civile: la prima, quella del 22 aprile era relativa ai primi due scenari, mentre sul terzo scenario si baserà una prova di evacuazione che si terrà il 30-31 maggio.

Attenzione: le zone di intervento del Piano speditivo di emergenza non corrispondono alla zona rossa e gialla della mappa di evacuazione dei Campi Flegrei predisposta sempre dalla Protezione Civile, che non si riferisce al rischio legato al bradisismo ma a quello legato a una possibile eruzione vulcanica nell'area flegrea.

Come sono definite le zone di intervento: la mappa

Il Piano speditivo di emergenza è stato elaborato a partire dai piani di Protezione Civile comunali e nazionale e dai dati di pericolosità forniti dagli enti di ricerca che operano nell’area dei Campi Flegrei. Queste informazioni hanno permesso di individuare due diverse zone di intervento, rappresentate nella mappa della Pianificazione speditiva Campi Flegrei.

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La mappa che indica le zone di intervento, maggiormente interessate dal bradisismo (in particolare in quella viola potrebbero registrarsi i maggiori effetti), considerate dal Piano speditivo di emergenza. Credits: Dipartimento della Protezione Civile.

La zona di intervento, indicata in azzurro sulla mappa, comprende le aree dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli (parte del quartiere di Bagnoli e parte della municipalità di Soccavo/Pianura e di Posillipo), per una popolazione totale di 84.961 persone distribuite in circa 15.516 edifici residenziali. Questa zona è particolarmente soggetta al fenomeno del bradisismo ed è stata individuata in base:

  • alla distribuzione degli epicentri dei terremoti di magnitudo superiore o uguale a 2.0 a partire dal 1983 (cioè durante la crisi bradisismica del 1982-84);
  • ai sollevamenti del suolo pari o superiori a 10 cm a partire dal 2015.

All’interno della zona di intervento ne è stata individuata un’altra ancora più critica: la cosiddetta zona di intervento ristretta, in viola sulla mappa. Questa è l'area in cui potrebbero registrarsi in modo diffuso gli effetti più gravi del bradisismo, che include parte dei Comuni di Pozzuoli e Napoli (parte del quartiere di Bagnoli) per una popolazione totale di 33.653 persone distribuite in circa 6929 edifici residenziali. La zona “ristretta” è stata individuata in base:

  • alla distribuzione degli epicentri dei terremoti di magnitudo superiore o uguale a 2.0 a partire dal 1983;
  • ai sollevamenti del suolo pari o superiori a 30 cm a partire dal 2015.

Gli scenari previsti dal Piano speditivo: come si interviene

Il Piano speditivo di emergenza definisce le procedure di intervento e gli aspetti organizzativi per salvaguardare la popolazione dei Campi Flegrei. In particolare, prevede tre diversi scenari operativi, definiti in base alla gravità degli effetti del bradisismo su edifici e infrastrutture. A seconda dello scenario, il Dipartimento della Protezione Civile, i Comuni, la Regione Campania, la Città metropolitana e la Prefettura di Napoli sono tenuti a garantire determinati servizi di assistenza alla popolazione.

Scenario 1

Il primo scenario prevede che le scosse sismiche producano danni limitati e localizzati in aree poco estese. In questo caso si interviene mettendo in sicurezza gli edifici ed eventualmente vietandone l’accesso. Queste azioni vengono attuate dal livello locale e regionale in raccordo con il livello nazionale.

Scenario 2

Il secondo scenario prevede che le scosse sismiche producano danni più gravi in aree più ampie di territorio e a un numero significativo di edifici e infrastrutture. In questo caso si prevedono verifiche speditive dei danni, il ripristino di edifici e infrastrutture e operazioni di soccorso alla popolazione. Questo scenario prevede il coinvolgimento del livello nazionale con il coordinamento del Comitato Operativo della Protezione Civile e l’eventuale attivazione della Direzione di Comando e Controllo.

Scenario 3: l'evacuazione degli abitanti

Il terzo scenario comporta la mobilitazione nazionale del sistema di Protezione Civile e precede la dichiarazione dell’eventuale stato di emergenza per bradisismo. Questo scenario prevede un aumento significativo delle deformazioni, accompagnato da un incremento della frequenza e dell’energia dei terremoti, con conseguenti gravi danni a edifici e infrastrutture e l’impossibilità di garantire i servizi essenziali per i cittadini. Le procedure operative in questo caso possono includere l'evacuazione parziale o totale della popolazione.

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