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Spesso quando si parla di complotti e complottisti, la prima immagine che viene in mente è quella di una persona con un cappello di carta stagnola, spesso a punta. Secondo alcune persone, soprattutto negli USA, questo "dispositivo fai-da-te" eviterebbe di essere manipolati mentalmente dal Governo e dagli alieni, essendo in grado di fermare qualsivoglia tipo di onda elettromagnetica. Come vedremo non solo questa affermazione è errata dal punto di vista scientifico, ma l'origine di questa credenza è legata a un romanzo di fantascienza.
L'idea del cappello nasce da un romanzo del 1927 chiamato The Tissue-Culture King, scritto da Julian Huxley. Questo cognome potrebbe non suonare nuovo ad alcuni di voi: si tratta infatti del fratello di Aldous Huxley, celebre scrittore del best-seller distopico Brave New World. Tornando a Julian, all'interno del suo romanzo viene citato per la prima volta un copricapo di alluminio per proteggersi dalla lettura della mente da parte degli alieni. Si trattava di un romanzo di fantascienza, certo, ma piantò involontariamente un seme che, negli anni seguenti, avrebbe portato a risvolti concreti. Con l'avvento di internet infatti questa credenza, dapprima limitata a poche persone, iniziò a farsi sempre più popolare fino a diventare famosa a livello internazionale.
Al momento non esiste alcun tipo di prova scientifica in merito al controllo mentale da parte di specie aliene (o tramite sistemi tecnologici di origine antropica come HAARP o il 5G) come del resto non esistono prove dell'esistenza degli alieni in generale. Ma ipotizzando per assurdo che gli alieni esistano e stiano provando a controllare le nostre menti, i cappelli di stagnola potrebbero veramente aiutare a limitare il problema?
Questa è la domanda a cui ha cercato di rispondere un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology nel 2005. Nello specifico, hanno analizzato i cappelli di carta stagnola per capire se è effettivamente sono in grado di bloccare alcune frequenze radio o se – anche questa – è una bufala. Dai loro risultati emerge che no, non sono in grado di bloccare le onde radio, eccezion fatta per la frequenza di 1,5 GHz per cui effettivamente si nota un'attenuazione delle onde elettromagnetiche. Ma non è finita! Infatti i ricercatori si sono accorti che su altre frequenze, come i 2,6 GHz o gli 1,2 GHz, non solo non c'è attenuazione ma il segnale è addirittura amplificato. Queste frequenze sono utilizzate ad esempio per le comunicazioni satellitari e per le reti mobili a banda larga. Proprio per questo gli autori, in modo ironico e provocatorio, concludono così il paper:
Non è necessario alcuno sforzo di immaginazione per concludere che l'attuale mania dei caschi è stata probabilmente propagata dal governo, forse con il coinvolgimento della Commissione federale per le comunicazioni. Ci auguriamo che questo rapporto incoraggi la comunità dei paranoici a sviluppare progetti di caschi migliori per evitare di cadere vittima di queste carenze.
Piccola curiosità: per questo lavoro i ricercatori hanno vinto un Guinness World Record, essendo stati i primi a studiare l'effettiva (non) utilità di questi copricapi artigianali.