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9 Giugno 2025
7:00

Casa Batlló è uno degli edifici più iconici: come è stata disegnata da Gaudì e cosa c’è all’interno

Fra i capolavori architettonici di Antoni Gaudí e icona del modernismo catalano a Barcellona, Casa Batlló colpisce per la sua immagine fiabesca e innovativa, con forme ispirate alla natura e colori vivaci. Patrimonio UNESCO dal 2005 e recentemente restaurata, oggi è una casa-museo aperta al pubblico. Una tappa imprescindibile per conoscere l’opera di Gaudí e il modernismo nella sua massima espressione.

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Casa Batlló è uno degli edifici più iconici: come è stata disegnata da Gaudì e cosa c’è all’interno
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Casa Battló a Barcellona, di Antoni Gaudí.

Simbolo indiscusso del modernismo catalano, Casa Batlló è uno degli edifici più iconici di Barcellona e una delle opere più celebri di Antoni Gaudí. Situata al numero 43 del Passeig de Gràcia, nel cuore del distretto di Eixample, fu realizzata tra il 1904 e il 1906 come ristrutturazione di un edificio preesistente su incarico di Josep Batlló, industriale proprietario di varie fabbriche tessili e importante imprenditore. Universalmente nota per le sue forme organiche e fiabesche, i colori vibranti e la straordinaria ricchezza simbolica che caratterizza ogni dettaglio architettonico, Casa Batlló è stata riconosciuta nel 2005 Patrimonio Mondiale UNESCO. Di proprietà della famiglia Bernat dagli anni '90 e oggi aperta al pubblico come casa museo, con installazioni immersive e un percorso di visita tra gli ambienti interni che racconta il genio creativo di Gaudí, rappresenta una tappa imprescindibile per chi visita Barcellona.

La facciata dell'edificio, l'iconico tetto e i balconi

Gaudí trasformò la facciata di Casa Batlló in una vera e propria opera scultorea, ricca di simbolismi e aperta a interpretazioni plurime. Il basamento presenta colonne sinuose che rievocano ossa umane, mentre le ringhiere dei balconi, realizzate con un unico pezzo di ferro fuso, assumono l’aspetto di maschere carnevalesche o teschi stilizzati. A sovrastare l’insieme, il tetto curvo rivestito di ceramiche colorate richiama le squame di un drago, in riferimento – secondo alcune teorie – alla leggenda di San Giorgio che trafigge la creatura con una lancia, rappresentata dalla croce che campeggia sulla sommità dell’edificio.

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Casa Batlló a Barcellona: un particolare dell’esterno dell’edificio.

Un altro spazio di grande rilievo è la terrazza sul tetto, che segue la struttura dell’edificio formando un grande rettangolo di circa 300 metri quadrati interrotto al centro dal lucernario che illumina il cortile interno. Per dare forma agli elementi plastici che animano questo spazio – comignoli, prese d’aria, sbocchi delle scale – Gaudí si affidò alla tecnica della “volta murata”, un sistema costruttivo ereditato dall'architettura gotica che permetteva di ottenere volumi curvi (volte) molto resistenti con l'ausilio di semplici mattoni disposti “a coltello” e sagomati, fila dopo fila, fino a raggiungere la forma desiderata. Una volta realizzata la struttura, questa veniva intonacata con malta di calce e rivestita con il tipico trencadís, applicazione ornamentale tradizionale che impiega frammenti di ceramica colorata.

L'organizzazione degli interni: tra colore e la sostenibilità

Gaudí organizzò il piano terra di Casa Batlló suddividendolo in tre zone distinte, ciascuna con un proprio accesso indipendente: l’ingresso agli alloggi, il negozio e la rimessa; l'atrio fungeva da snodo per la scala e l’ascensore ad uso comune. Per migliorare l’illuminazione e la ventilazione naturale di tutti gli ambienti della casa, l'architetto ampliò la superficie del cortile interno e lo trasformò in un elemento funzionale e scenografico: installò ampi lucernari sulle pareti e vetrate sui pianerottoli, aprì delle terrazze interne ai livelli inferiori e rivestì le pareti di piastrelle ceramiche smaltate in cinque tonalità di blu. Disposte in gradazione dalla più scura alla più chiara man mano che si scende, le tessere riflettono e amplificano la luce in modo omogeneo regolando naturalmente la temperatura.

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Le ceramiche blu nell’interno di Casa Battló.

Ogni dettaglio o superficie di Casa Battló è pensato per stimolare i sensi e la meraviglia, ma anche concepito in ottica di "sostenibilità": le soluzioni per l’illuminazione naturale, il raffrescamento passivo e l’isolamento termico anticipano temi oggi centrali, confermando la visione pionieristica dell'architetto. La mansarda, zona di servizio scandita da una successione di archi parabolici costruiti in mattoni e rivestiti di gesso, ne è forse l'emblema. Questa struttura, già sperimentata da Gaudí nel Collegio delle Teresiane, permetteva infatti di sorreggere il peso del tetto senza la necessità di inserire pesanti pareti divisorie; in questo modo lo spazio, libero e continuo, fungeva da camera di termoregolazione proteggendo l’edificio dagli sbalzi termici.

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Particolare del tetto di Casa Battló.

La storia di Casa Batllò

Nel 1903 l'industriale tessile Josep Batlló acquistò un edificio sul Passeig de Gràcia, prestigioso viale del nuovo quartiere Eixample di Barcellona, all’epoca molto ambito dall’alta borghesia. L’immobile, progettato vent'anni prima da Emili Salas i Cortès – che fu anche maestro di Antoni Gaudí – appariva però troppo sobrio e convenzionale rispetto all’estetica esuberante delle residenze circostanti. Nel 1904, deciso a trasformare radicalmente l’edificio, anche a costo di abbatterlo e ricostruirlo da zero, Batlló si rivolse proprio a Gaudí. L'architetto, già celebre e nel pieno della sua maturità creativa, convinse il facoltoso committente a optare per una ristrutturazione integrale che mantenesse la struttura esistente ma ne rivoluzionasse completamente l’immagine.

L’intervento, che prevedeva l’aggiunta di un piano e di un attico, oltre al rifacimento della facciata, del cortile interno, del piano terra e del piano nobile, fu pertanto per Gaudí l'occasione ideale per giungere a una sintesi compiuta tra funzionalità architettonica e audacia formale, sempre sotto la guida della conoscenza delle leggi della natura, ma ormai libero dalle influenze storiciste che avevano segnato le sue opere precedenti. L’attenzione alla luce, alle strutture e al fluido susseguirsi degli spazi si combina dunque con una ricerca espressiva senza precedenti, fatta di curve organiche, colori cangianti, simbolismi e materiali innovativi. Il risultato è un edificio dinamico e originalissimo, quasi fiabesco per via del suo tetto a declivio, ricoperto da tassellature che i più hanno immaginato essere le scaglie di un rettile primordiale o di un drago variopinto.

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Casa Battló.

Il museo e l'allestimento di Kengo Kuma

Dal 2005 Casa Batlló è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO ed è aperta al pubblico come casa museo. Il percorso espositivo, oltre all'esplorazione dei vari ambienti (atrio e portineria, piano principale, residenza privata dei Batlló, soffitta e terrazza) si è arricchito nel tempo di installazioni multimediali e immersive che aiutano a comprendere l'opera di Antonì Gaudì e il suo universo creativo. Particolarmente suggestivo è l’allestimento permanente curato dall’architetto giapponese Kengo Kuma, che reinterpreta gli spazi con un omaggio alla sensibilità dell'architetto nell'utilizzo della luce attraverso delle tende realizzate con catene in alluminio. Illuminati da Mario Nanni, questi sipari a cascata adornano l'atrio e avvolgono una nuova scala che collega il piano terra agli ulteriori metri quadrati di spazi espositivi ricavati in un ex bunker di carbone nel seminterrato, oltre a un'altra scala che si estende per tutti gli otto piani del palazzo.

Fonti
Kengo Kuma enfatizza Gaudí Sito ufficiale di Casa Batlló
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