![procrastinazione della buonanotte](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2024/04/procrastinazione-della-buonanotte.jpg?im=AspectCrop=(16,9);)
La bedtime revenge procrastination o “procrastinazione della buonanotte” è un fenomeno psicologico che consiste nella tendenza ad andare a dormire tardi per ritagliarsi del tempo per sé e per le proprie passioni.
Se anche voi fate parte di quella cerchia di persone che sacrifica il sonno per portare avanti degli hobby, probabilmente avete una giornata molto piena e questo è l’unico tempo “utile”, oppure vi piace lavorare quando tutti sono già a letto. Questo tipo di pratica, però, sarebbe da evitare nei limiti del possibile, perché può portare a una grave privazione di sonno che può anche avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale.
Chi sono i procrastinatori di sonno
Secondo gli esperti gli studenti e le donne sono tra le categorie più propense a questa pratica. Alcuni psicologi sostengono però che esistono persone con un cronotipo serale, i cosiddetti “gufi” o “nottambuli”, che si sentono più attive di sera ma che cercano di adattarsi alla vita di tutti i giorni che è programmata per le persone “allodole”, ossia quelle mattiniere.
Ci sono poi persone che sono più inclini alla procrastinazione, come le persone con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), che tendono a procrastinare tutto, anche il momento del sonno.
![leggere di notte](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2024/04/leggere-di-notte.jpg)
Le cause della revenge bedtime procrastination e perché si chiama così
Come dice il nome stesso, la “procrastinazione della buonanotte” è dovuta al bisogno di “vendicarsi” del fatto che gli impegni della vita quotidiana spesso ci impediscono di fare ciò che ci fa sentire bene con noi stessi e ci arricchisce. Infatti, con tutta probabilità non sacrificheremmo il nostro sonno se durante la giornata avessimo più ore da dedicare a ciò che ci piace.
Il termine revenge è in realtà erroneo: più che di “vendetta” dovremmo parlare di claim ossia “rivendicazione”. Infatti, con tutta probabilità non sacrificheremmo il nostro sonno se durante la giornata avessimo più ore da dedicare a ciò che ci piace
Tuttavia, la scelta del termine è ricaduta su “revenge” perché chi l’ha coniata si è rifatto a un’espressione cinese virale sui social già ben prima del COVID-19 (nel 2016, per l'esattezza), che rifletteva su quanto sia frustrante lavorare 8 o più ore al giorno, tornare a casa, cucinare e pulire e non avere tempo per sé. In pratica “si rivendicano” le ore diurne che non si possono sfruttare.
![revenge bedtime procrastination](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2024/04/rbp.jpg)
Quali effetti ha sulla salute
Al momento gli scienziati non possono dire con certezza gli effetti a lungo termine di questa pratica sul cervello (e più in generale sul fisico), ma hanno riscontrato accade spesso in concomitanza con depressione e ansia.
La privazione di sonno, però, può anche essere slegata da ansia e depressione e comunque avere vari effetti negativi: non solo provoca sonnolenza diurna, ma ha anche un’influenza negativa sulla memoria e la chiarezza espositiva. Inoltre – e questa non è certo una novità – chi non dorme (o dorme poco) è mediamente più irritabile durante il giorno rispetto ad altri.
A livello propriamente fisico, invece, la carenza di sonno prolungata potrebbe favorire la comparsa di problemi cardiovascolari, obesità o diabete di tipo 2 e abbassare le difese immunitarie.
![problemi di memoria](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2024/04/problemi-di-memoria.jpg)
Come uscire da questo loop?
Smettere di procrastinare il tempo del sonno può essere veramente difficile, e spesso la forza di volontà non basta. Per questo bisogna cercare il più possibile di evitare tutto ciò che potrebbe portarci verso la revenge, per esempio bere alcol o caffeina dopo le 17:00 o usare i dispositivi elettronici prima di andare a dormire. Anziché scrollare si può pensare di adottare una routine di rilassamento e meditazione.
Se il problema persiste, parlarne con il medico di famiglia potrebbe essere d’aiuto per provare a risistemare gli orari sballati.