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13 Ottobre 2025
13:30

Chiamate mute usate per clonare la voce: come funziona la nuova truffa e come difendersi

I truffatori chiamano senza parlare per registrare la voce delle proprie vittime e clonarla con l'AI grazie ai campioni audio raccolti. Fatto questo, possono poi usare la voce clonata per rubare dati personali. Vediamo alcune possibili strategie di difesa.

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Chiamate mute usate per clonare la voce: come funziona la nuova truffa e come difendersi
chiamate mute

Ricevete una chiamata sconosciuta, rispondete e dall'altra parte c'è solo silenzio. Continuate a ripetere «Pronto, chi è?» un paio di volte ancora, e poi riattaccate pensando a un errore, dimenticandovi molto presto dell'accaduto. Eppure, quella manciata di secondi potrebbe avere un valore inaspettato per i criminali informatici: può bastare per confermare che il vostro numero è attivo e, cosa decisamente peggiore, per catturare campioni audio utili alla clonazione della vostra voce tramite intelligenza artificiale. Questa tecnica, che unisce vecchie strategie di phishing e nuovi strumenti di voice cloning, è sempre più usata per frodi online e furti d'identità. Alcuni esperti di sicurezza segnalano che potenzialmente potrebbero bastare appena 3 secondi di registrazione per ricreare una voce molto simile all'originale. Da lì, i truffatori possono usare la voce clonata per i propri scopi, con conseguenze gravissime sia per colui la cui voce è stata clonata, sia per i suoi conoscenti e contatti. Vista la pericolosità di questa particolare strategia di hacking, vediamo come funziona la truffa delle chiamate mute usate per clonare la voce e come difendersi.

Come funziona la truffa della clonazione vocale con le chiamate silenziose

Tutto comincia, dunque, con una telefonata silenziosa. I truffatori utilizzano sistemi automatici che compongono migliaia di numeri al giorno. Quando rispondete, anche un semplice rumore di fondo o un colpo di tosse è sufficiente per far capire che quel numero è attivo e appartiene a una persona reale. A quel punto, il vostro contatto viene “marcato” come attivo e inserito in database che circolano tra diverse reti criminali. Alcuni gruppi useranno il vostro numero per ulteriori tentativi di phishing, altri per vendere le informazioni a sistemi di robocalling (chiamate automatizzate a scopo fraudolento) o a chi intende creare cloni vocali.

Il rischio più insidioso nasce quando la vostra voce viene registrata. Le tecnologie di clonazione vocale AI sono oggi talmente evolute da poter riprodurre tono, ritmo e inflessione con un realismo impressionante. E tutto questo partendo da pochi secondi di registrazione. In base una ricerca condotta nel 2023 da MSI-ACI in collaborazione con McAfee e che ha preso come riferimento un campione di 7.000 persone provenienti da 9 Paesi, basterebbero appena 3 secondi di audio per generare un clone con una somiglianza dell'85% rispetto alla voce originale e, cosa ancora più allarmante, con poche registrazioni aggiuntive la precisione può superare il 95%. Capite bene che, con questi strumenti a disposizione, un truffatore può creare un messaggio vocale che suona come quello di un familiare che chiede aiuto dopo un incidente, di un dipendente che chiede l'anticipo di uno stipendio, etc.

Queste tecniche fanno parte di un fenomeno più ampio noto come “spear phishing”, cioè l'attacco mirato a una persona specifica usando informazioni reali raccolte online che, chiaramente, rendono la truffa particolarmente credibile, massimizzando l'efficacia dell'attacco. I criminali spesso ottengono dettagli personali delle proprie vittime dalle tracce che questi ultimi lasciano online: post, commenti, tag o la posizione condivisa tramite la “Mappa di Instagram”. Questi dati servono a rendere il messaggio più credibile, ad esempio facendo riferimento a un viaggio recente o a un familiare reale.

Secondo i dati McAfee, 1 persona su 4 ha già avuto esperienza diretta o indiretta con truffe basate su cloni vocali, e il 77% delle vittime ha perso del denaro per colpa di queste. Il 36% degli intervistati ha raccontato di aver subìto perdite tra i 500 e i 3.000 dollari e il 7% di loro ha registrato danni fino a 15.000 dollari!

A rendere ancor più cupo il quadro della situazione è la facilità con cui oggi si può accedere a strumenti di clonazione vocale efficaci. I ricercatori hanno trovato online più di una dozzina di programmi gratuiti di clonazione vocale, molti dei quali richiedono competenze tecniche minime per essere adoperati al meglio. Alcuni consentono anche di riprodurre accenti di diverse lingue e regioni, ampliando la portata potenziale degli attacchi.

Una volta ottenuto il clone, il passo successivo è la frode. I truffatori possono chiamare una banca impersonando le proprie vittime, ad esempio per richiedere la reimpostazione delle credenziali o per autorizzare bonifici, magari combinando la clonazione vocale ad altre tecniche, come lo spoofing (che permette di camuffare il numero del chiamante). I truffatori possono anche usare le voci clonate per contattare amici o familiari e chiedere loro denaro per emergenze inventate e usare la voce clonata come “prova audio” in tentativi di ricatto o truffe sentimentali.

Come difendersi dalle truffe online basate sulla clonazione vocale

Vista l'insidiosità di simili attacchi, vediamo quali azioni di difesa intraprendere per proteggersi dalle truffe online basate sulla clonazione vocale. Ecco alcuni punti da tenere sempre a mente.

  • Non rispondete a numeri sconosciuti: se qualcuno vi cerca per motivi legittimi potrebbe lasciarvi un messaggio in segreteria oppure potrebbe provare a contattarvi in altri modi. Se decidete di rispondere, state in silenzio e non pronunciate alcuna parola.
  • Attivate le funzioni di blocco automatico per i numeri sconosciuti: queste sono presenti ormai su tutti gli smartphone di recente fattura e permettono di mitigare il problema delle chiamate scam, anche se non lo abbattono del tutto.
  • Non condividete mai informazioni personali al telefono: non dovreste farlo nemmeno con chi dice di rappresentare un'azienda affidabile e nemmeno con "voci amiche" appartenenti a colleghi, familiari e conoscenti, visto che la voce di questi potrebbe essere stata a loro volta clonata. Se un interlocutore insiste, terminate la conversazione e chiamate l'ente o la persona in questione componendo manualmente il suo numero sul dialer del vostro smartphone. Consiglio bonus: per proteggere i vostri cari, potreste anche decidere di istituire una parola di sicurezza, ovvero un termine concordato in anticipo e che serve a verificare l'identità in caso di emergenze reali.
  • Limitate i contenuti vocali condivisi online: nell'epoca dei social e della messaggistica istantanea potrebbe non essere un consiglio applicabile da tutti. E se proprio non potete limitare l'invio o la pubblicazione di materiale che contiene anche la vostra voce, provate a impostare quantomeno i vostri profili social in modalità privata.
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