Come capire quando le tartarughe di terra vanno in letargo: come funziona e cosa fare

Chi ha una tartaruga in giardino, non la vede più in giro da qualche tempo perché nel mese di novembre è andata in letargo, o quasi. Con l'arrivo della stagione invernale alle nostre latitudini non solo le tartarughe, ma in generale tutti i rettili vanno incontro a una particolare forma di quiescenza e di rallentamento metabolico detto brumazione. È un processo simile al letargo da un punto di vista funzionale, ma si differenzia nei meccanismi metabolici coinvolti. Il termine deriva dal latino "bruma", il periodo più freddo dell'inverno, e può essere definito come una sorta di ibernazione soft, necessaria per sopravvivere alle basse temperature, alle poche ore di sole e alla scarsità di cibo. Le tartarughe, in quanto rettili, sono animali a sangue freddo (ectotermi), incapaci di termoregolazione e, quindi, con temperatura corporea che varia in funzione di quella dell'ambiente esterno, le cui variazioni sono fondamentali per la loro sopravvivenza: con temperature al di sotto dei 5 °C , per le tartarughe è meglio trovare un luogo riparato, smettere di alimentarsi, rallentare il battito cardiaco e variare alcuni processi metabolici, aspettando l'arrivo della primavera. Non c'è un mese esatto in cui inizia la brumazione, ma tutto dipende dalle condizioni climatiche della zona, tanto che il cambiamento climatico in atto sta seriamente minacciando la regolarità di molti meccanismi fisiologici di questi rettili. Per accompagnare la vostra tartaruga in questa fase delicata, è fondamentale rivolgersi al proprio veterinario di fiducia e creare un ambiente adatto in casa o in giardino.

Quali tartarughe vanno in brumazione e cosa accade al loro organismo

Non tutte le tartarughe vanno in brumazione, questo è un adattamento evolutivo di specie che popolano zone con clima temperato e con inverni rigidi, non brumano invece le specie tropicali e subtropicali o quelle africane. Prendiamo in considerazione due tartarughe caratteristiche degli ambienti mediterranei e presenti anche in Italia: la testuggine di terra (Testudo hermanni) e la tartaruga palustre (Emys orbicularis), tipica di acque stagnanti.

La prima è erbivora e quando iniziano a scendere le temperature, in autunno, smette di alimentarsi e progressivamente svuota l'intestino. In circa 20 giorni cerca un luogo riparato e si interra in una buca di circa 10-20 cm. La temperatura ideale di brumazione è attorno ai 5 °C, che devono mantenersi pressoché costanti nel luogo di interramento. La seconda è carnivora e si nutre di insetti, molluschi e crostacei. Anch'essa in autunno riduce l'alimentazione e si aggrega con altre compagne, in una piccola area con acque poco profonde e con presenza di vegetazione acquatica per iniziare la brumazione. Tutte durante l'inverno rallentano il loro metabolismo fino al 95–99% e subiscono, nel corso dei mesi, una perdita media di massa corporea del 5,32% .

Ricerche scientifiche su tartarughe a cui è stata indotta l'ibernazione, tenendole in ambienti raffreddati in modo controllato, hanno consentito di misurare diversi parametri fisiologici. Durante la brumazione:

• si raffredda il carapace (la corazza) dell'animale;
• il contenuto di RNA varia, riducendo sensibilmente la velocità di sintesi delle proteine;
• la frequenza cardiaca è scesa a 10–20 battiti al minuto;
• diminuiscono sia l'ossigenazione del sangue che le quantità di molecole associate al consumo di energia (per esempio l'ATP);
• variano i tassi del corticosterone e degli ormoni della tiroide.

Come si gestisce il letargo delle tartarughe in casa: qualche suggerimento

La brumazione è un processo delicato e, se gli sbalzi di temperatura sono improvvisi o l'animale non è in salute, può essere fatale: il rettile può morire per infezioni, per eccessiva perdita di peso, per congelamento dei tessuti o per disidratazione.

Le tartarughe domestiche possono entrare in brumazione all'aperto o al chiuso: la condizione ideale è un giardino recintato e in posizione riparata, con terreno ben drenato, dove il nostro "rettile di famiglia" può scavare una buca e interrarsi per trascorrere l'inverno. La zona non deve mai congelare per cali improvvisi della temperatura nei mesi di gennaio e febbraio.

In mancanza di uno spazio all'aperto, è possibile utilizzare una cantina o una camera refrigerata con temperatura stabile fra 2 e 6 °C, abbastanza umido per evitare la disidratazione dell'animale, con un angolo dotato di una certa quantità di substrato composto da terra umida. Si può aggiungere anche una doppia scatola in legno  dotata di forellini per l'aerazione e rivestita di foglie. Va scongiurato assolutamente l'ingresso di parassiti o roditori. Inoltre, se l'ibernazione è troppo prolungata, l'animale può morire per disidratazione o per esaurimento delle riserve energetiche.

Prima della brumazione è utile una visita veterinaria per valutare le condizioni di salute della nostra tartaruga e il livello di svuotamento dell'intestino, che non deve mantenere residui di cibo parzialmente digerito perché potrebbe provocare infezioni. Il processo avviene lentamente e animali grandi, di circa  2-3 Kg, hanno bisogno anche di un mese di digiuno per svuotare l'intestino. La vescica dovrebbe invece restare piena, come riserva di liquidi. Le tartarughe sottopeso o affette da qualche patologia invece di entrare in brumazione, dovrebbero essere svernate in un terrario riscaldato.

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