
Il 17 novembre si celebra l’anniversario dell’inaugurazione del Canale di Suez, una delle opere di ingegneria idraulica più importanti mai realizzate per la sua strategicità e per il ruolo di sviluppo civile e comunicativo tra continenti. Inaugurato il 17 novembre 1869, tratta di un canale navigabile situato in Egitto nei pressi della penisola del Sinai, che collega il Mar Rosso al Mar Mediterraneo In questa occasione, ripercorriamo le tappe fondamentali della sua costruzione, l’evoluzione nel tempo e i progetti di ampliamento che ne stanno ridefinendo il ruolo nel commercio globale.

A cosa serve il Canale di Suez e perché è stato costruito
Il Canale di Suez è una delle rotte marittime più importanti al mondo, sia dal punto di vista commerciale che strategico-militare. Collega il Mar Mediterraneo (a nord, presso Porto Said) con il Mar Rosso (a sud, presso la città di Suez), attraversando l’istmo omonimo situato in territorio egiziano.
La sua funzione principale è, oggi come allora, permettere alle navi di evitare la lunga e pericolosa circumnavigazione dell’Africa, riducendo drasticamente tempi e costi del trasporto tra Europa e Asia. Non va dimenticato che circa l’80% del commercio mondiale avviene via mare: un dato che conferma quanto il Canale di Suez, a oltre 150 anni dalla sua costruzione, resti un’opera ingegneristica fondamentale.
Dal punto di vista tecnico, si tratta di un canale artificiale che ha fisicamente separato due porzioni di terra per creare un collegamento diretto tra due mari: questo intervento ha trasformato radicalmente la geografia economica e geopolitica tra occidente ed oriente. Per la sua costruzione, fu necessario effettuare uno scavo dell’istmo di Suez, garantendo contestualmente una connessione tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso. Furono scavati 74 milioni di m3 di terreno, con un costo di esecuzione che raggiunse i 433 milioni di franchi, il doppio del costo calcolato inizialmente.
La costruzione del canale di Suez da parte di Ferdinand de Lesseps
Il Canale fu inaugurato nel 1869, dopo dieci anni di lavori. Il progetto fu fortemente sostenuto da Francia e Inghilterra, e si basò sul progetto dell’ingegnere italiano Luigi Negrelli, successivamente realizzato sotto la direzione di Ferdinand de Lesseps. Al momento dell’apertura, il canale aveva una profondità di circa 8 metri, una larghezza di 22 metri sul fondo e tra i 61 e i 91 metri in superficie, dunque la sezione del canale la si deve immaginare come un trapezio. Questa tipologia di forma è tipica dei canali artificiali, in quanto consente due particolari vantaggi:
- Garantisce più superficie nella zona superiore, dove l'ingombro delle navi è maggiore;
- Riduce sensibilmente la necessità di importanti opere ingegneristiche di contenimento degli argini, che invece sarebbero necessarie nel caso di parete verticale.
Oltre a questo, idraulicamente questa tipologia di sezione aiuta il deflusso di una corrente a pelo libero, anche durante una piena, limitando le accelerazioni della corrente e, contestualmente, aumentando il tempo di riempimento della sezione.
Nonostante questo, il canale presentava una larghezza ridotta per quello che poi si è rivelato il traffico effettivo della tratta. Pertanto, date le sue modeste dimensioni iniziali, furono costruite baie di scambio ogni 8-10 km per permettere il passaggio delle navi in entrambe le direzioni. Tuttavia, tra il 1870 e il 1884, si registrarono oltre 3000 incagli di navi, rendendo evidente la necessità di interventi di ampliamento. I lavori di miglioramento iniziarono nel 1876 e proseguirono per decenni. Attualmente, il canale garantisce una profondità massima di acqua pari a 24 metri, con una sezione larga (a 11 metri di profondità) tra i 205 e 225 metri.

I numeri del Canale
Il Canale di Suez si estende oggi per circa 193 km ed è uno dei canali più trafficati al mondo: gestisce infatti oltre il 12% del traffico navale globale! La Suez Canal Authority (SCA) – che rappresenta la società che amministra e gestisce il traffico sul canale – dichiara un traffico medio giornaliero di 51 navi circa, che è un numero altissimo se si confronta con la capacità del canale, cioè la sua portata, che ad oggi è stimata essere di circa 70 navi al giorno.
Come prova aggiuntiva dell'importante flusso di navi transitanti il canale, risultano frequenti congestioni sullo stesso, in alcuni casi peggiorate da non infrequenti incagli. Questo genera lunghe attese per le navi in transito e riduce dunque l'efficienza del canale. In alcuni tratti, il passaggio deve avvenire a senso unico alternato per effetto delle ridotte larghezze rispetto al transito di grandi imbarcazioni in simultanea.
I futuri lavori: la strategia 2030
I tempi di attesa rispetto al problema di congestione del canale possono superare anche le 18 ore. Per queste ragioni, e vista comunque l'importanza della rete di trasporti per tutto il mondo occidentale e orientale, sono necessari lavori di ampliamento, alcuni dei quali già in corso. Questi lavori puntano a ridurre i tempi medi di attesa a 11 ore, potenziando inoltre la portata del canale a 100 navi al giorno. Il progetto di ampliamento riguarda 72 km di tracciato, con interventi che prevedono:
- L'allargamento di alcuni tratti per facilitare il transito simultaneo di grandi imbarcazioni.
- L'approfondimento del fondale, sia nella parte centrale che in quella laterale, di modo da consentire la transitabilità del canale anche a navi di dimensioni maggiori.
- La realizzazione di un nuovo canale parallelo (bypass) – il New Suez Canal – lungo circa 37 km, che migliorerà ulteriormente la fluidità del traffico.