0 risultati
video suggerito
video suggerito
14 Settembre 2023
12:00

Il canale di Suez, storia e importanza geopolitica di uno dei choke point mondiali più rilevanti

Da qui passa il 30% dei container. Ma un'infrastruttura così strategica e importante è anche il simbolo della fragilità delle catene di approvvigionamento nel mondo globalizzato.

Ti piace questo contenuto?
Il canale di Suez, storia e importanza geopolitica di uno dei choke point mondiali più rilevanti
Canale di suez importanza geopolitica

Nell'anno fiscale 2022-2023 il Canale di Suez, che taglia l'omonimo istmo tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso, ha fruttato allo stato egiziano circa 8,6 miliardi di euro: un nuovo record per questa essenziale rotta commerciale che attraversa verticalmente l'Egitto per una lunghezza complessiva di 193 km. Costruita tra il 1859 e il 1869, questa è un'infrastruttura assolutamente strategica poiché evita di circumnavigare l'Africa per raggiungere l'Asia e i mercati dell'Estremo Oriente. Approfondiamo quindi il valore geopolitico ed economico dell'opera, la sua storia e facciamo un piccolo riferimento al caso Ever Given del 2021.

Uno dei choke point più importanti al mondo

Quello di Suez è il più lungo canale del mondo senza chiuse, il che permette anche alle portaerei di transitarvi. È considerata la chiave di accesso principale tra Asia ed Europa quando si parla di merci e costituisce uno degli snodi fondamentali del commercio marittimo globale: da qui passa circa il 30% dei container, il 7-10% del petrolio e circa l'8% del GNL a livello mondiale. Senza il Canale di Suez, una petroliera che trasporta il greggio del Medio Oriente verso l’Europa dovrebbe percorrere oltre 9.600 km in più, passando intorno al Capo di Buona Speranza in Sudafrica.

Il Canale costituisce uno dei quattro più importanti choke point mondiali, ovvero dei “colli di bottiglia” che rappresentano dei punti di passaggio obbligati quando si parla di relazioni internazionali a livello commerciale. Oltre a Suez, gli altri choke point globali sono lo Stretto di Malacca, nel sud est asiatico, lo Stretto di Hormuz, fra Golfo Persico e Golfo di Oman, e il Canale di Panama, che taglia l'America centrale. Ce ne sono anche altri quattro di importanza leggermente inferiore: Stretto di Gibilterra, Bosforo e Dardanelli, Stretto di Bab-el-Mandeb, e Capo di Buona Speranza.

Mappa choke points
Mappa degli otto principali choke points mondiali.

Chi ha il controllo di questi punti ha un grande vantaggio strategico perché è in grado di alterare i flussi commerciali e quindi potenzialmente di incidere sull'economia di uno o più Paesi. Caso emblematico proprio del Canale è quello della Guerra dei sei giorni del 1967 tra Egitto e Israele: le forze israeliane avevano occupato la penisola del Sinai, tra cui l'intera sponda orientale del Canale di Suez. Volendo impedire agli israeliani di utilizzare il canale, l'Egitto impose così un blocco sul canale durato ben 8 anni, fino al giugno 1975.

La storia del canale di Suez

La costruzione del Canale fu ufficialmente avviata nel 1859, durò circa 10 anni e le condizioni di lavoro per gli operai furono terribili. La maggior parte dei lavoratori erano egiziani costretti al lavoro forzato, morti in migliaia soprattutto a causa delle epidemie di colera e di altre malattie che si diffondevano a una velocità enorme nei cantieri.

L’inaugurazione, il 17 novembre 1869, fu un grande evento a cui partecipò un’ampia rappresentanza dell’aristocrazia europea, tra cui l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe. In un primo momento il Regno Unito si dichiarò contrario alla costruzione del canale, in quanto rappresentava un pericolo per le rotte commerciali tradizionali su cui aveva il controllo. Tuttavia negli anni seguenti conquistò di fatto l’Egitto, ottenendo il controllo dell'infrastruttura. Nel 1888, la Convenzione di Costantinopoli dichiarò il canale territorio neutrale sotto la protezione britannica.

canale di suez storia

I transiti attraverso il Canale crebbero nel tempo fino a superare i 20.000 negli anni '60 del secolo scorso. La rotta rivoluzionò profondamente i traffici commerciali a livello mondiale, acquisendo un ruolo ancor più strategico nell'approvvigionamento energetico dell’Europa dopo che i Paesi del golfo Persico diventarono i maggiori esportatori di greggio al mondo.

Durante la Prima Guerra Mondiale e la Seconda Guerra Mondiale il Canale di Suez fu un obiettivo militare strenuamente difeso dai britannici, che più volte bloccarono le navi tedesche e italiane che vi transitavano, con gravi danni per i Paesi dell’Asse.

Nel 1956 il presidente dell’Egitto Gamal Abd el-Nasser decretò la nazionalizzazione del Canale, in linea con la politica nazionalista e anti-coloniale di quegli anni. In risposta il Regno Unito, la Francia e Israele invasero il Paese. Di lì sorse la cosiddetta crisi di Suez, che durò otto giorni e dalla quale scaturì infine il presidio dell'area dalle forze di peacekeeping dell’ONU, un'operazione nata soprattutto sulle pressioni di Stati Uniti e Unione Sovietica. Non a caso, molti storici identificano la risoluzione della crisi di Suez come il momento in cui si rese chiaro quali fossero le uniche due superpotenze mondiali.

L'importanza del Canale di Suez: il caso Ever Given

Immagine

Nel 2021 una nave portacontainer tra i tipi più grandi al mondo, la Ever Given, si incagliò di traverso nel Canale di Suez e ne ostruì il passaggio dal 23 al 29 marzo, bloccando il passaggio di circa 400 navi, tra le quali altre portacontainer, petroliere e navi per gas naturale liquefatto (GNL) o gas di petrolio liquefatto (GPL). Le conseguenze furono devastanti per i traffici marittimi: è stato stimato che il blocco del Canale abbia paralizzato 9 miliardi di dollari per ogni giorno in cui la Ever Given rimase incagliata.

Ogni istante in cui la Ever Given non seguiva l'agenda di marcia comportava un ritardo nella consegna con perdite di miliardi di dollari e, soprattutto, sanciva il ritardo anche per tutti gli altri carichi stipati a bordo delle altre navi che si trovavano in fila dietro di essa. Le catene di approvvigionamento risentirono notevolmente di questo incidente, anche perché i suoi effetti sommarono a quelli della recessione economica legata alla seconda ondata di COVID-19.

La vicenda ha messo in luce la fragilità delle supply chain in un'economia fortemente globalizzata. Il paradosso emerso da questo incidente è quello in cui un sistema logistico sempre più efficiente e capillare può incagliarsi per un incidente del tutto casuale e provocare una serie di reazioni a catena: ritardo nelle consegne dei prodotti, irreperibilità delle merci, innalzamento dei costi delle materie prime. Un po' quanto successe durante il periodo della pandemia, che mostrò, a molti per la prima volta come la mano invisibile che governa il mercato non sia immune a qualunque circostanza.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views