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Sembra un gesto banale, ma ogni volta che premete un tasto sul telecomando della TV, si attiva una piccola meraviglia tecnologica. In poche frazioni di secondo, un circuito si chiude, un segnale luminoso viene generato e la TV riceve e interpreta un comando. Il tutto senza fili e apparentemente senza sforzo. Il meccanismo alla base del funzionamento dei telecomandi si basa quasi sempre sulla trasmissione di luce infrarossa o IR (dall'inglese “infrared”), una forma invisibile di radiazione elettromagnetica che, modulata in modo preciso, trasporta informazioni da un punto all'altro. Queste informazioni, codificate in sequenze binarie (ossia fatte solo di “0” e “1”), vengono interpretate dal microprocessore del televisore, o dai dispositivi controllati in caso di un telecomando universale, per compiere azioni utili, come alzare il volume, cambiare canale o spegnere l'apparecchio. Conoscere la tecnologia dei telecomandi a infrarossi può permetterci di apprezzare maggiormente questi dispositivo d'uso quotidiano.
Come funzionano i telecomandi a infrarossi
Quando premete il pulsante del vostro telecomando, il contatto sotto quel tasto si chiude e completa un circuito. Il circuito integrato o IC (Integrated Circuit) rileva questa azione e genera un codice binario specifico per quel comando. Questo codice viene poi inviato tramite un LED a infrarossi, ovvero un piccolo diodo emettitore di luce, situato nella parte anteriore del telecomando.
La luce infrarossa non è visibile a occhio nudo: si trova in una zona dello spettro elettromagnetico oltre il rosso. Il LED IR trasmette una sequenza di impulsi, accendendosi e spegnendosi a ritmi precisi. La lunghezza degli intervalli tra questi impulsi può rappresentare, per esempio, uno “0” o un “1”, a seconda del protocollo utilizzato. Un protocollo è un insieme di regole e codifiche che definiscono come i dati devono essere trasmessi e interpretati: uno dei più noti è il protocollo Sony Control-S, che usa codici a 7 bit per rappresentare ogni comando.
Sul lato della TV, il ricevitore IR – posto generalmente nella parte frontale dell'apparato – è in grado di rilevare questi impulsi. Un filtro integrato permette al ricevitore di ignorare altre fonti di luce infrarossa (come la luce solare o le lampade fluorescenti), concentrandosi solo su quelle con una lunghezza d'onda di circa 980 nanometri e modulate a una frequenza specifica. Questo meccanismo serve a ridurre le interferenze, che altrimenti potrebbero compromettere la comunicazione.
Una volta ricevuti gli impulsi, tramite un decodificatore il ricevitore li converte in un segnale elettrico e lo invia al microprocessore del televisore. Se il codice binario corrisponde, per esempio, al comando “Volume su” (codificato come 001 0010 nel sistema Sony), il microprocessore esegue l'istruzione e alza il volume. Quando smettete di premere il pulsante, viene inviato anche un comando di “stop”, che segnala al processore di fermare l'azione.
Lo sapevate? Puntando una fotocamera (come quella del vostro smartphone) su un telecomando a infrarossi in azione potete riuscire a vedere la luce infrarossa emessa da quest'ultimo, che sullo schermo apparirà come bianca o violacea.

Limiti dei telecomandi IR
La precisione di questo processo è tale che i comandi vengono eseguiti quasi istantaneamente, ma ci sono alcune limitazioni. I telecomandi IR richiedono una linea diretta tra il trasmettitore e il ricevitore: se c'è un ostacolo tra il telecomando e la TV, il segnale non arriva. Inoltre, la portata è limitata a circa una decina di metri.