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16 Settembre 2025
17:59

La cometa C/2025 R2 (SWAN) raggiungerà la distanza minima dalla Terra a ottobre: dove e quando si vedrà

La cometa SWAN 25B è stata ufficialmente rinominata C/2025 R2: finora era invisibile a noi perché si trovava dietro al Sole, che la copriva con il suo bagliore. Secondo le stime dell'IAU, raggiungerà la distanza minima dalla Terra tra il 12 e il 19 ottobre, con una magnitudine di circa +5,8. Per questo, non sarà visibile a occhio nudo.

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La cometa C/2025 R2 (SWAN) raggiungerà la distanza minima dalla Terra a ottobre: dove e quando si vedrà
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Una delle prime foto della cometa C/2025 R2. Credit: Unione Astrofili Italiani, immagine ottenuta da Rolando Ligustri dalla Namibia

Nel cielo di settembre c'è una nuova e inaspettata protagonista: si tratta della cometa SWAN 25B, individuata grazie allo strumento SWAN del telescopio SOHO e ora ufficialmente rinominata C/2025 R2 (SWAN). Essendo stata appena scoperta (lo scorso 12 settembre), le informazioni sulla sua orbita sono ancora scarse, ma secondo le stime dell'Unione Astronomica Internazionale la cometa raggiungerà la distanza minima dalla Terra tra il 12 e il 19 ottobre: attualmente si trova nella costellazione della Vergine ed è ancora molto vicina al bagliore del Sole al tramonto, il che rende l'osservazione dall'Italia estremamente difficoltosa.

Si tratta di una cometa non periodica, poiché compie un giro completo attorno al Sole ogni 22.554 anni. Secondo i calcoli degli esperti, non raggiungerà una luminosità tale da poter essere osservata a occhio nudo: serviranno dei binocoli stabili o dei telescopi, a patto che il cielo sia comunque privo di inquinamento luminoso.

Le caratteristiche della cometa C/2025 R2 (SWAN)

Scoperta il 12 settembre 2025 dall'astronomo ucraino Vladimir Bezugly grazie allo strumento SWAN (Solar Wind Anisotropies) del telescopio spaziale Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) dell'Agenzia Spaziale Europa, C/2025 R2 è una cometa con un periodo di circa 22.554 anni.

Fino a questo momento, C/2025 R2 non era stata avvistata perché lungo la nostra linea di vista si trovava dietro al Sole, che quindi la nascondeva con il suo bagliore: ora la cometa (che al momento della scoperta aveva magnitudine 7, quindi invisibile a occhio nudo) sta aumentando la sua distanza angolare dal Sole e si sta avvicinando al nostro pianeta, il che favorirà le osservazioni nelle prossime settimane. Secondo quanto riportato dall'Unione Astronomica Internazionale, la cometa arriverà tra il 12 e il 19 ottobre 2025 a una distanza minima dalla Terra di circa 39 milioni di km (circa un quarto della distanza Terra-Sole) e brillerà con una magnitudine 5,8.

Grazie alle prime immagini pubblicate, gli studiosi hanno individuato una coda che si estende nel cielo di ben 2,5°, che equivale a cinque volte il diametro apparente della Luna piena.

Quando potremmo vedere la cometa C/2025 R2 in Italia

La cometa C/2025 R2 si trova attualmente nella costellazione della Vergine: essendo ancora molto vicina al bagliore del Sole al tramonto, per il momento le osservazioni sono difficili. Tra il 12 e il 19 ottobre, tuttavia, l'oggetto spaziale potrebbe essere più visibile: nel suo punto di massimo avvicinamento alla Terra C/2025 R2 sarà sufficientemente lontana dal Sole nell’orizzonte serale da non essere coperta dalla sua luce.

Secondo le stime della IAU, la magnitudine della cometa dovrebbe essere di 5,8, praticamente al limite della visibilità a occhio nudo in un cielo perfettamente buio. Proprio per questo, C/2025 R2 potrebbe essere osservata solo con l'aiuto di un binocolo stabile o di un telescopio. Qui sotto una delle prime immagini pubblicate dopo la sua scoperta.

Come per tutte le comete, il comportamento della chioma e della coda potrebbe comunque cambiare: la sua chioma, infatti, potrebbe diventare più estesa, ma il problema resta la luminosità superficiale, dato che una chioma più grande diluisce la luminosità su un’area maggiore, rendendo più difficile l’osservazione a occhio nudo.

Perché la cometa C/2025 R2 (SWAN) è stata chiamata così

Il compito di assegnare i nomi alle comete è affidato all'Unione Astronomica Internazionale: la sigla con cui si identifica un oggetto spaziale, però, non è mai casuale. In particolare, nel caso delle comete viene prima assegnato un nome provvisorio (spesso legato al telescopio con cui sono state scoperte), per poi identificarle con una sigla definitiva composta da una lettera (P o C), dall’anno, da una lettera dell’alfabeto e da un numero.

Nel caso specifico della cometa C/2025 R2, la lettera C indica che si tratta di una cometa non periodica (cioè con un'orbita altamente eccentrica e un periodo orbitale di almeno 1000 anni) o con un periodo superiore a 200 anni; il 2025 fa riferimento all'anno in cui è stata scoperta, mentre la R indica il periodo dell'anno in cui è stata avvistata per la prima volta e che, per l'appunto, corrisponde alla prima metà di settembre. Il numero finale, invece, fa rifermento all'ordine di scoperta della scoperta all'interno di quel periodo.

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