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7 Ottobre 2024
7:00

Cosa dicono le Convenzioni di Ginevra sul diritto umanitario?

Tra cercapersone esplosi in Libano e attacchi di Israele anche in Cisgiordania, di recente si è tornato a parlare di diritto umanitario. Le Convenzioni di Ginevra del 1949 costituiscono proprio la base del diritto internazionale umanitario, valido per tutti gli Stati che vi hanno aderito e per tutte le parti coinvolte in un conflitto armato. Vediamo quali sono e cosa prevedono.

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Cosa dicono le Convenzioni di Ginevra sul diritto umanitario?
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Le Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 sono nate con l’obiettivo di proteggere i feriti, i malati, i prigionieri di guerra e la popolazione civile coinvolta in un conflitto armato, salvaguardando la dignità umana ed evitando l’uso di pratiche violente, inumane e degradanti. Sono quattro, a cui si aggiungono due Protocolli aggiuntivi del 1977 ed uno del 2005. Insieme costituiscono la base giuridica del diritto umanitario e fanno parte del diritto internazionale consuetudinario: hanno quindi valore vincolante per i 196 Stati che le hanno firmate e ratificate. Oggigiorno, viste le numerose guerre attive nel mondo, a partire da quelle di cui più sentiamo parlare in Occidente, come la guerra russo-ucraina e il conflitto in Medio Oriente, diventa importante conoscere il contenuto delle Convenzioni per comprendere quali azioni potrebbero essere condannate come crimini e quali invece no.

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Firma della Convenzione di Ginevra, 1949. Fonte: British Red Cross via Wikimedia commons

Cosa dicono le quattro Convenzioni di Ginevra

Le quattro Convenzioni di Ginevra furono firmate a Ginevra, in Svizzera, il 12 agosto 1949 e sostituirono, integrandole, le precedenti norme giuridiche in materia. La prima Convenzione infatti era stata adottata il 22 agosto 1864 a Ginevra, in seguito alla battaglia di Solferino, da dodici governi: Assia, Baden, Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Prussia, Spagna, Svizzera, Württemberg. Le Convenzioni del 1949 sostituirono e ampliarono le norme già sottoscritte in precedenza. La prima Convenzione riguardava le condizioni dei feriti e dei malati delle Forze armate, la seconda Convenzione il miglioramento delle condizioni dei feriti, dei malati e dei naufraghi delle Forze armate sul mare. La terza Convenzione ebbe come oggetto il trattamento dei prigionieri di guerra e la quarta Convenzione si concentrò sulla protezione delle persone civili durante un conflitto.

Le parti in conflitto devono infatti garantire la protezione soprattutto dei soggetti più vulnerabili come malati, feriti, personale medico, ospedali, scuole e personale ivi impegnato. In particolare vanno protetti i civili e i prigionieri che sono in territorio nemico o in territorio occupato, evitando atti arbitrari che possano ledere la loro integrità fisica e psicologica.

I tre Protocolli aggiuntivi

In seguito al processo di decolonizzazione e al cambiamento delle modalità dei conflitti armati, molto diversi rispetto all’epoca delle due guerre mondiali, l’8 giugno 1977 sono stati adottati a Ginevra due Protocolli aggiuntivi, che integrano le Quattro Convenzioni del 1949. Il primo Protocollo riguarda la protezione delle vittime durante conflitti armati internazionali, mentre il secondo la protezione delle vittime durante conflitti armati non internazionali. I Protocolli si concentrano dunque sulle norme del diritto umanitario che riguardano i principi da rispettare durante la conduzione del conflitto: divieto di attaccare zone popolate da civili, il cosiddetto principio di discriminazione e i mezzi da impiegare o non impiegare, vietando ad esempio l’uso di armi che possano provocare sofferenze inutili o gravi danni ambientali come armi chimiche, biologiche, laser accecanti e affini.

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Il simbolo del cristallo rosso. Fonte: Wikimedia commons

Il terzo Protocollo dell'8 dicembre 2005 riguarda l’introduzione di un nuovo segno distintivo: il Cristallo rosso. In aggiunta ai simboli previsti dalle Convenzioni di Ginevra, della Croce Rossa, della Mezzaluna Rossa e del Leone e Sole Rosso (utilizzato solo dall'Iran), può infatti essere usato un simbolo composto da una cornice rossa quadrata appoggiata su uno spigolo su campo bianco (chiamato Cristallo), che segnala la presenza di persone o strutture (come scuole, ospedali, ambulanze) che vanno salvaguardate e protette con particolare attenzione. Si è pensato a questo simbolo in quanto non è riconducibile né è possibile da confondere con simboli religiosi.

Le Convenzioni di Ginevra sono vincolanti?

Tutte le parti coinvolte in un conflitto armato sono tenute a rispettare gli obblighi e le norme contenute nelle Convenzioni di Ginevra, “a prescindere dalla motivazione” per cui si è entrati a far parte di un conflitto o dalla sua natura. Infatti, nel secondo Protocollo aggiuntivo del 1977, l’indicazione di conflitti armati “non internazionali” si riferisce ad alcune fattispecie particolari, come ad esempio le ostilità tra forze armate di uno Stato e forze armate dissidenti o gruppi armati organizzati che “sotto la condotta di un comando responsabile, esercitano, su una parte del suo territorio, un controllo tale da permettere loro di condurre operazioni militari prolungate e concertate.” (Art.1). In particolare negli ultimi anni con gli sviluppi tecnologici e con l’uso di nuove armi e di cyber attacchi, si sta studiando l’evoluzione delle conseguenze di questi anche nei conflitti armati per integrare queste fattispecie dal punto di vista umanitario e giuridico.

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