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13 Giugno 2023
12:37

Cosa ha causato gli incendi in Canada e quali sono le conseguenze

Gli incendi in Canada hanno colpito oltre tre milioni di ettari di foreste, dando vita a una nube arancione che in pochissimo tempo ha avvolto la città di New York.

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Cosa ha causato gli incendi in Canada e quali sono le conseguenze
incendi canada new york

Quella che vedete nell’immagine di copertina è la skyline di New York, mentre la strana patina giallo-arancione che avvolge i grattaceli è una nube di fumo e particolato proveniente dal Canada. Infatti, da oltre sette settimane, oltre 400 incendi incontrollati stanno mettendo a dura prova le foreste canadesi, bruciando migliaia di km2  di foreste e producendo fumi che hanno raggiunto la Grande Mela. Vediamo insieme cosa sta succedendo e quali sono le principali cause.

La distribuzione degli incendi in Canada

La crisi è iniziata a cavallo tra la prima e la seconda metà di aprile. I primi incendi hanno interessato la provincia British Columbia, sulla costa occidentale del Canada, e in breve tempo si sono estesi alle regioni confinanti, tra cui Alberta e Saskatchewan. Nuovi incendi si sono sviluppati anche nelle foreste occidentali del territorio canadese a partire dalla seconda metà del mese di aprile, interessando le province del Quebec, Nuova Scozia, New Brunswick e Ontario. Entro metà maggio, gli incendi hanno coinvolto quasi tutte le province canadesi.

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Rischio di incendio e distribuzione dei roghi attivi sul territorio canadese tra Aprile e Giugno 2023. Dati dal Canadian Wildfire Information System.

Secondo quanto riferito da Bill Blair, attuale Ministro della Salute Pubblica canadese, nel 2023 si sono verificati più di 2.300 incendi, devastando oltre 3,7 milioni di ettari di foreste. Un dato impressionante. A titolo di confronto, si consideri che l'intera superficie boschiva dell'Italia supera di poco gli 11 milioni di ettari. Questo dato rappresenta inoltre un netto aumento rispetto alla media degli ultimi 10 anni, che si attesta intorno ai 273 mila ettari l’anno.

Il più devastante tra tutti gli incendi che hanno divampato in Canada è il Donnie Creek Fire, scoperto sabato 13 maggio nella porzione occidentale della provincia della British Columbia, quasi al confine con l’Alberta. Questo incendio ha colpito oltre 204 mila ettari di foreste, equivalenti a circa 2400 km2 di superficie, ed è considerato il secondo incendio più grande nella storia della British Columbia, dopo il Plateau Fire, che nel 2017 divorò oltre 5400 km2 di foreste.

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Vista aerea del Donnie Creek Wildfire. Credits: THE CANADIAN PRESS/HO–BC Wildfire Service.

Le cause degli incendi 

Vasti incendi non sono rari nel territorio canadese durante la primavera e l’estate. Nell'ultimo ventennio, si è osservato un tendenziale aumento dell'area colpita dai roghi, che si attesta generalmente su valori superiori a 1,7 e 2 milioni di ettari all'anno. Secondo gli esperti, la causa di questo aumento è da ricercare nel riscaldamento globale, che contribuisce a creare l’ambiente ideale per lo sviluppo e la propagazione degli incendi, attraverso prolungati periodi di siccità e temperature elevate.

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Area bruciata dagli incendi in Canada, dati dal 1959 al 2021. Credits: CNFDB

Tuttavia, l'attuale situazione in Canada è molto allarmante. La stagione degli incendi di solito inizia a maggio, ma quest’anno ha avuto inizio con un largo anticipo. Inoltre, la presenza di vasti roghi nelle regioni orientali del Paese, come il Quebec, appare anomala. Tradizionalmente, le foreste boreali situate a ovest e nord del territorio canadese, dominate da conifere, sono più inclini a subire incendi di vasta scala. Al contrario, le foreste atlantiche situate a est dovrebbero essere più protette grazie all'aria umida e fredda proveniente dal nord dell'Oceano Atlantico. Inoltre, le foreste atlantiche sono caratterizzate da un mix di specie arboree, tra cui latifoglie come l’acero e la betulla. Questi alberi, con le loro foglie umide, sono in generale meno inclini agli incendi rispetto alle conifere con i loro coni e aghi.

Tuttavia, questa primavera ha portato con sé condizioni eccezionali, quali bassa umidità, scarse precipitazioni e temperature elevate. Entro la fine di aprile, gran parte del Canada risultava anormalmente secco, con alcune zone che hanno persino registrato record di aridità. Queste condizioni hanno favorito l'accensione delle foreste e contribuito anche all'ampiezza degli incendi.

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Decili di precipitationi in Canada dal 4 Maggio al 3 Giugno 2023. Credits: Agricolture and Agri–food Canada / National Agroclimate Risk Record.

Le cause degli incendi non sono state ancora pienamente accertate, ma si ritiene che possano essere il risultato di una combinazione di fattori, tra cui fulmini prodotti da tempeste secche, mozziconi di sigarette e scintille causate dal movimento dei treni sulle rotaie. In particolare, le tempeste secche, o tempeste elettriche, sono fenomeni atmosferici che, nonostante siano caratterizzate da temporali, producono pochissima o addirittura nessuna pioggia. In realtà, durante queste tempeste le precipitazioni evaporano prima di raggiungere il suolo a causa delle alte temperature. Questo tipo di fenomeni è molto comune nei periodi primaverili ed estivi nel Nord America. In generale, circa metà degli incendi boschivi in Canada durante la stagione calda sono innescati dai fulmini. Le autorità canadesi hanno individuato le tempeste secche come il principale innesco degli incendi che hanno colpito il Quebec nelle scorse settimane.

Wikimedia commons
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Le conseguenze degli incendi

Sin dall'inizio della stagione degli incendi, oltre centomila cittadini canadesi sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni non solo per evitare il coinvolgimento diretto negli incendi, ma anche per ridurre i rischi derivanti dall'inalazione dei fumi ricchi di sostanze tossiche per l'uomo, come il monossido di carbonio e polveri sottili.

Inoltre, come anticipato all’inizio di questo articolo, gli effetti della crisi ambientale canadese si sono estesi al di fuori dei confini nazionali. Mercoledì 7 giugno, una densa nube gialla-arancione di fumo e polveri sottili ha completamente avvolto la città di New York e le aree circostanti. Il fumo proveniente dagli incendi aveva già raggiunto gli Stati Uniti il mese scorso, ma si è intensificato a causa dell'espansione dei roghi nel Quebec nelle ultime settimane. La ragione principale della diffusione negli Stati Uniti è la presenza di un ampio sistema di bassa pressione che, ruotando in senso antiorario, ha generato venti che si muovono a sud dal Quebec e poi a est verso New York e altre città costiere.

Lo scorso mercoledì, New York ha registrato valori dell’Air Quality Index (AQI) superiori a 400, il che indica che l’aria inquinata della metropoli era diventata dannosa per i cittadini. Nel frattempo, i fumi prodotti dagli incendi hanno iniziato a spostarsi verso l'Europa, come modellato dai ricercatori del Norwegian Climate and Environmental Research Institute (NILU).

Non è ancora chiaro quando la situazione in Canada tornerà alla normalità. Al 7 giugno, si contano circa 400 incendi ancora attivi: di questi, 141 sono sotto controllo, 63 sono stabili, mentre 186 sono ancora incontrollati. Tuttavia, la situazione è estremamente allarmante, poiché il Canada sembra essere avviato verso una delle peggiori stagioni degli incendi mai documentate.

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