Una nube di fumo e particolato proveniente dagli incendi divampati in Canada ha raggiunto l’Europa, sorvolando le coste atlantiche di Spagna, Portogallo e Francia e ora si appresta a raggiungere il resto dell'Europa. Ma cosa ha provocato l'arrivo di questa nube di particolato e monossido di carbonio fin qui? E quali potrebbero essere le eventuali conseguenze?
Il fenomeno degli incendi in Canada
Gli incendi non sono rari nei boschi canadesi e di questi si perdono mediamente ogni anno circa 270 mila ettari. Tuttavia, il surriscaldamento del clima ha intensificato il fenomeno a tal punto che solo in questa prima metà del 2023 si sono verificati oltre 2300 incendi con una perdita netta di oltre 3,7 milioni di ettari di foresta. L’aria “fumosa” diffusa nei cieli canadesi ha portato il governo a emettere allerte per rischi legati alla salute pubblica e alla visibilità in tutto il Paese.
Perché la nube di fumo dal Canada è arrivata in Europa
Nelle scorse ore, la gigantesca nube di fumo ha percorso ben 7000 chilometri, arrivando in Europa occidentale grazie al jetstrem (o corrente a getto). Parliamo di un "fiume d'aria" che ha facilitato l’innalzamento in atmosfera del fumo e il suo percorso attraverso l’oceano Atlantico. Questo fenomeno ha dalle dimensioni davvero importanti: 60-120 km di larghezza per 6-8 km di altezza. Queste correnti si muovono da ovest verso est in entrambi gli emisferi, a velocità che sfiorano i 600 km/h e si formano al limite superiore della troposfera – lo strato di atmosfera più vicino al suolo – dal contrasto termico fra due masse d’aria.
Da immagini satellitari del progetto Copernicus , il Programma di Osservazione della Terra in Europa, sappiamo che il fumo ha già coperto parte della penisola iberica e delle isole britanniche e si appresta a incrementare la sua densità e a raggiungere anche l'Italia nelle prossime ore.
Come si generano le correnti a getto?
Il contatto tra una massa d'aria molto fredda ad alte latitudini – la cella polare – e masse d'aria più calde a medie latitudini, produce una differenza di temperatura e di pressione tale da favorire lo spostamento di flussi d'aria a quote prossime alla tropopausa che tendono a scorrere lungo la superficie di contatto tra le due masse d'aria. Le correnti a getto contribuiscono a mantenere un equilibrio termico all'interno della troposfera, attraverso i movimenti di scambio di masse d'aria.
Non ne esiste una sola ma ce ne sono diverse, a seconda delle latitudini alle quali hanno origine, la direzione delle correnti e la stagionalità. Grossomodo, però, la posizione di tutte queste correnti è influenzata dall'attività dell'ENSO- El Niño-Southern Oscillaton, ovvero dalle anomalie della temperatura di superficie degli oceani e dal mutamento di circolazione atmosferica dell'oceano pacifico tropicale.
Ci sono rischi correlati?
Sebbene la concentrazione di particelle dei fumi sia molto bassa, l'inalazione di polveri e monossido di carbonio potrebbe provocare malattie e complicanze respiratorie.
Secondo gli esperti di Copernicus, è improbabile che fumo e particolato abbiano effetti diretti sulla meteorologia e la qualità dell'aria dei paesi europei più colpiti. Tuttavia, se il fumo raggiungesse la giusta densità potrebbero verificarsi lievi riduzioni di temperatura e, se invece incontrasse un ostacolo, come ad esempio la pressione di una dorsale – intesa come linea di alte pressioni barometriche – alcuni di questi aerosol potrebbero essere costretti a scendere di quota.
Qualora in questi giorni vi trovaste nelle zone maggiormente interessate, è molto probabile che albe e tramonti vi appaiano con sfumature rossastre più intense del solito. Ovviamente, questo effetto sarà maggiormente evidente laddove la concentrazione di particelle sospese è maggiore.