Dal pomeriggio di domenica 21 aprile 2024, verso le 17:30 locali, un violento incendio ha colpito la discarica di Ghazipur, a Nuova Delhi, la capitale dell'India. Non sono stati segnalati feriti, ma l'enorme quantità di fumi prodotti ha provocato numerosi problemi respiratori e irritazioni a occhio e gola per la popolazione residente nei dintorni. La discarica di Ghazipur è un'enorme montagna di rifiuti alta circa 65 metri (ultima rilevazione nel 2019) e che occupa una superficie di circa 0,3 km2. Purtroppo al momento la dinamica dell'incendio non è ancora chiara e si ipotizza possa essere un incendio spontaneo, come già accaduto in passato. Il problema è che per molte ore una cortina di fumo nero ha invaso le vie della città, creando molte preoccupazioni sia a livello ambientale che sanitario. Fortunatamente, stando alle prime indiscrezioni, dopo due giorni di lavoro l'incendio sarebbe stato effettivamente domato.
Attenzione: sta girando molto un video dell'incendio alla discarica di Ghazipur, ma a quanto pare il filmato mosrerebbe un incendio di almeno due anni fa in una discarica indiana.
La discarica di Ghazipur sorge pochi chilometri a nord-est di Nuova Delhi: considerate che nella capitale ogni giorno vengono prodotte circa 11.000 tonnellate di rifiuti e, nonostante esistano diverse discariche, la maggior parte finisce proprio qui, a Ghazipur.
Ovviamente questa crescita smisurata non faceva parte del progetto iniziale: la struttura infatti è stata realizzata nel 1894 e ha raggiunto la sua capacità massima nel 2002. Anziché fermarsi, purtroppo, da allora ha continuato a crescere e non si è più fermata. In media, secondo quanto riportato da diverse testate, il cumulo cresce di circa 10 metri all'anno e quindi si stima che potrebbe superare anche il Taj Mahal, alto circa 73 metri. È per questo motivo che nel 2019 il Governo ha dichiarato che sarà necessario installare delle luci rosse sulla sua cima per segnalare la presenza del rilievo agli aerei che sorvolano l'area.
Tutto questo non può che comportare una grande quantità di problemi ambientali e sanitari, anche in assenza di incendi. Questo è confermato ad esempio da uno studio pubblicato su Nature proprio il 17 aprile 2024, cioè pochi giorni prima del disastro, nel quale si evidenziava come le acque di falda dell'area risultano fortemente contaminate.