Il Primo maggio è la festa dei lavoratori, riconosciuta in quasi tutto il mondo e celebrata con parate, concerti e manifestazioni di varia natura. La celebrazione ha lo scopo di ricordare le battaglie del passato per i diritti dei lavoratori e sostenere le rivendicazioni attuali.
Le origini della celebrazione risalgono alla fine dell’Ottocento: il 4 maggio 1887 quattro lavoratori furono condannati a morte a Chicago in seguito agli scontri con la polizia avvenuti durante una dimostrazione per estendere le otto ore lavorative a tutti gli Stati Uniti (concesse in Illinois il 1 maggio dello stesso mese).
Per onorare la loro memoria, i partiti socialisti di quasi tutto il mondo stabilirono che il Primo maggio fosse dedicato alle lotte per il lavoro. Nel volgere di alcuni anni, la ricorrenza è stata riconosciuta dai governi di molti Paesi come festività nazionale e oggi è celebrata in quasi tutto il mondo. Il Primo maggio non ha connessioni dirette con il Calendimaggio, la festa della primavera esistente già da molti secoli, ma l’ha in un certo senso sostituita.
Cos’è la festa dei lavoratori
Il Primo maggio è il giorno dedicato in numerosi Paesi del mondo alla celebrazione del lavoro e dei lavoratori. Nel corso della giornata, le organizzazioni sindacali e altri gruppi politici promuovono iniziative e dimostrazioni per l’affermazione dei diritti dei lavoratori. In Italia l’evento più noto è il “Concertone” organizzato a Roma, in Piazza San Giovanni Laterano, dalle tre principali confederazioni sindacali: Cgil, Cisl e Uil.
In alcuni Paesi, la festa dei lavoratori si celebra in una data diversa. Negli Stati Uniti, per esempio, il 1° maggio non si celebra la festa dei lavoratori, che cade invece il primo lunedì di settembre, come stabilito da una legge emanata nel 1894 dal presidente Grover Cleveland.
La rivolta di Piazza Haymarket e come è nato il Primo maggio
Le origini del Primo maggio vanno ricercate nel movimento sindacale degli Stati Uniti, nonostante nel Paese la data non sia festiva. Durante la Seconda rivoluzione industriale, i lavoratori avanzarono una rivendicazione: la giornata lavorativa doveva durare otto ore e non essere più lunga, come avveniva fino ad allora. La richiesta delle otto ore fu accettata dai datori di lavoro di Chicago nel 1866 ed entrò in vigore nello Stato dell’Illinois il primo maggio dell’anno successivo.
Le organizzazioni sindacali, tra le quali i Knights of Labor (cavalieri del lavoro), si attivarono perché la normativa fosse estesa in tutti gli Stati Uniti e il primo maggio 1886 organizzarono uno sciopero nazionale a oltranza per sostenere la richiesta. Lo sciopero ebbe luogo anche a Chicago, dove il 4 maggio scoppiarono scontri violenti tra scioperanti e polizia. In piazza Haymarket, dal corteo di lavoratori fu lanciata una bomba contro gli agenti, che risposero sparando sulla folla. Quattro anarchici furono accusati di aver lanciato la bomba e impiccati nel 1887 dopo un processo farsa.
Nel 1890 la Seconda internazionale, l’organizzazione che riuniva i partiti socialisti di tutto il mondo, stabilì di dedicare la giornata del Primo maggio alla memoria dei “martiri di piazza Haymarket”, come furono ribattezzati i quattro lavoratori impiccati. La celebrazione della ricorrenza si affermò in tutte le organizzazioni socialiste e fu accettata dai governi di molti Paesi come festività nazionale.
Il Primo maggio dalla fine dell’Ottocento a oggi
Già alla fine dell’Ottocento il Primo maggio dava luogo a grandi dimostrazioni di piazza in molti Paesi. La celebrazione si affermò anche in Italia e nel 1890 il governo accettò di riconoscerla come festa nazionale. Dopo la Prima Guerra Mondiale, la celebrazione della festa dei lavoratori si diffuse in nuovi Paesi, ma in Italia fu abolita dal regime fascista, che nel 1924 la sostituì con la festività del Natale di Roma (21 aprile).
Nel nostro Paese, la ricorrenza del Primo maggio è stata nuovamente riconosciuta come festa nazionale solo nel 1945, dopo la caduta del regime. In un’occasione, la celebrazione ha avuto un esito tragico: il primo maggio 1947 un gruppo di mafiosi sparò sui lavoratori che celebravano la giornata a Portella delle Ginestre, presso Palermo, uccidendo quattordici persone.
Nel secondo dopoguerra, la festa dei lavoratori si è affermata in quasi tutto il mondo. In Unione Sovietica e nei Paesi socialisti era celebrata con grandi parate militari, alla presenza dei massimi leader politici. Anche la Chiesa ha riconosciuto la ricorrenza: nel 1955 il papa Pio XII ha stabilito che il Primo maggio si celebra San Giuseppe Lavoratore.
Il Calendimaggio e le connessioni con la Festa dei lavoratori
La Festa dei lavoratori ha in certa misura sostituito le celebrazioni che in molte culture antiche si organizzavano verso l’inizio di maggio per festeggiare l’arrivo della bella stagione. Nel mondo romano, per esempio, il primo giorno di maggio (all’epoca chiamato calende di maggio) si celebrava la dea Flora, protettrice degli alberi.
La celebrazione della primavera, nota come Calendimaggio, è rimasta viva per molti secoli e ancora oggi è festeggiata in alcune località. Dalla fine dell’Ottocento, però, il Calendimaggio è stato rimpiazzato dalla festa dei lavoratori, con la quale non ha connessioni dirette (come abbiamo visto, la data del Primo maggio per celebrare il lavoro è stata scelta per altre ragioni). Il fatto di “innestarsi” su una tradizione antica ha però agevolato l’affermazione della festa dei lavoratori.