0 risultati
video suggerito
video suggerito
25 Dicembre 2023
7:00

Cosa festeggiamo a Natale? Storia e origini della festa più importante del cristianesimo

In quasi tutto il mondo si celebra il Natale, il giorno nel quale, secondo la religione cristiana, è nato Gesù. La festa è molto antica e nel corso dei secoli si è associata a numerose usanze e tradizioni. Ma quali sono le origini della ricorrenza e perché si celebra il 25 dicembre?

A cura di Erminio Fonzo
78 condivisioni
Cosa festeggiamo a Natale? Storia e origini della festa più importante del cristianesimo
Immagine

Natale è una festa religiosa, ma oggi è associata soprattutto a usanze laiche e commerciali. Le origini della celebrazione risalgono ai primi secoli dell’era cristiana e molto probabilmente sono legate ai culti pagani che celebravano il solstizio d’inverno. La scelta di un giorno per la nascita di Gesù provocò divergenze tra le comunità cristiane dell’epoca tardo-antica e solo nel V secolo si affermò la data del 25 dicembre. Nel corso dei secoli sono nate le tradizioni che ancora oggi caratterizzano il Natale: l’albero, il presepe, l’abitudine di scambiarsi regali. Solo in età contemporanea, però, la celebrazione ha assunto la forma attuale.

Le origini del Natale

Le origini della celebrazione del Natale sono incerte. Come sappiamo, secondo la tradizione cristiana la ricorrenza celebra il “compleanno” di Gesù, nato a Betlemme il 25 dicembre.

La nascita di Gesu (dipinto di Guido Reni)
La nascita di Gesu (dipinto di Guido Reni).

La parola Natale è infatti l’abbreviazione di Dies Natalis Christi, cioè “giorno di nascita del Cristo”. La data di nascita di Gesù, però, è tutt’altro che chiara. I vangeli non la menzionano e nei primi secoli dell’era cristiana le comunità riconoscevano date diverse, tra le quali il 6 gennaio. Il 25 dicembre, attestato per la prima volta a Roma nell’anno 336, divenne di uso comune solo nel V secolo.

Perché Natale cade il 25 dicembre

Quasi certamente, la “scelta” del 25 dicembre trae origine dai culti pagani. In molte religioni precristiane esistevano celebrazioni della “rinascita della natura” dopo il solstizio d’inverno che, come sappiamo, è il giorno “più corto” dell’anno, cioè quello con meno ore di luce e, secondo il calendario attuale, cade tipicamente il 21 o 22 dicembre. Dal giorno successivo le giornate iniziano “ad allungarsi” e la luce riprende il sopravvento. A ridosso del solstizio, i romani festeggiavano i Saturnalia, una festa in onore del dio dell’agricoltura Saturno, che in età imperiale durava del 17 al 23 dicembre.

I Saturnalia (dipinto di Antoine Callet)
I Saturnalia (dipinto di Antoine Callet)

Nel III secolo d.C. a Roma si affermò anche il culto del Sole invitto, trapiantato dall’Oriente e associato a una divinità indo-persiana, Mitra. La celebrazione cadeva il 25 dicembre (solstizio d’inverno nelle prime versioni del calendario giuliano) ed era conosciuta come Dies natalis Soli Invicti, cioè giorno di nascita del sole invitto, in quanto è il giorno nel quale il Sole “rinasce”, riprendendo il sopravvento sulla notte. Secondo un’interpretazione molto accreditata, la celebrazione del natale del Sole invitto sarebbe all’origine della scelta del 25 dicembre per la nascita di Gesù.

Non tutti, però, concordano con questa teoria e alcuni intellettuali sostengono che la scelta della data sia stata elaborata in ambito cristiano, senza collegamenti con i culti pagani. Altri studiosi rintracciano le origini del Natale nella festa ebraica delle luci, la Hanukkah, che celebra la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme. Il Natale, secondo questa interpretazione, sarebbe la versione cristiana di una festa ebraica, come accade per la Pasqua e per altre ricorrenze, “passate” dall’ebraismo al cristianesimo.

Festeggiamenti di Hanukkah negli anni '50
Festeggiamenti di Hanukkah negli anni ’50.

La diffusione della celebrazione

Dal V secolo in avanti la celebrazione del Natale guadagnò gradualmente prestigio, condizionando il calendario liturgico. Nel 567 il Concilio di Tours stabilì che il “tempo di Natale” durava dodici giorni, dal 25 dicembre al 5 gennaio, collegandosi così all’Epifania. In tal modo iniziò ad affermarsi il principio dal quale derivano le odierne vacanze di Natale.

Con il passare dei secoli la celebrazione del Natale si diffuse in tutto il mondo cristiano e nacquero le tradizioni esistenti ancora oggi, tra le quali quella del presepe, nata nel XIII secolo ad Assisi, e quella dell’albero, affermatasi nell’Europa settentrionale nei secoli XV-XVI. Sin dal Medioevo, tra le persone altolocate si diffuse anche l’abitudine di scambiarsi regali, ma in origine lo scambio avveniva il 6 dicembre, giorno di San Nicola. Attraverso alcuni passaggi, dalla figura di San Nicola è derivato il personaggio di Babbo Natale.

Il presepe di San Francesco raffigurato nella Basilica di Assisi
Il presepe di San Francesco raffigurato nella Basilica di Assisi.

In età contemporanea la festività del Natale ha assunto la forma aattuale. Nell’Ottocento divenne una festa incentrata sulla famiglia, anche grazie ad autori come Charles Dickens Washington Irving, che nelle loro opere descrissero la ricorrenza in termini simili a quelli attuali.

Nel Novecento i cambiamenti sociali – il declino della civiltà contadina, lo sviluppo della società di massa e l’aumento del benessere nel mondo occidentale – hanno trasformato il Natale in una festa prevalentemente commerciale e consumistica.

Natale oggi

Oggi il Natale è celebrato in quasi tutti i Paesi del mondo, compresi molti di quelli nei quali il cristianesimo non è la religione prevalente.

Paesi dove Natale e una festa pubblica (credit Pharexia)
Paesi dove Natale è una festa pubblica. Credits: Pharexia.

La ricorrenza non ha perso il suo significato religioso ed è il giorno nel quale le chiese registrano la presenza più numerosa di fedeli, ma è vissuta prevalentemente come un’occasione per la socializzazione e per il consumo. Per esempio, negli Stati Uniti la spesa media dei cittadini per Natale è di poco inferiore a mille dollari, con variazioni a seconda degli anni. In Italia, la spesa media è inferiore, ma è comunque molto elevata. Nel 2022, secondo la Federconsumatori, solo per i regali ogni italiano ha speso mediamente 168 euro.

Fonti
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views