
Jannik Sinner, di recente diventato il numero uno nel mondo del tennis, era stato trovato positivo al clostebol per due volte di seguito durante dei controlli antidoping a marzo. Il clostebol è uno steroide anabolizzante presente in un comune farmaco da banco per il trattamento di ragadi e piccole ferite della pelle, che potreste trovare anche nel vostro armadietto dei medicinali. Trattandosi di uno steroide, è soggetto ai controlli e alle leggi antidoping, ma è stato confermato che l’assunzione da parte di Sinner è stata non intenzionale, involontaria. Sembra che il farmaco fosse stato utilizzato da un collaboratore del tennista su sé stesso per una piccola ferita, per poi fare dei normali massaggi a Sinner, facendo così assorbire inconsapevolmente il farmaco anche al tennista. In effetti il principio attivo può essere facilmente assorbito per via cutanea, e per questo Sinner è stato creduto dalla commissione antidoping.
Che cos’è il clostebol?
Il clostebol e il suo metabolita clostebol acetato sono dei derivati sintetici del testosterone, È chiamato anche 4-clorotestosterone, per la presenza di un atomo di cloro (come intuibile dal nome: Clo-stebol) nella posizione 4 della molecola del testosterone.

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Come nel caso degli altri anabolizzanti, questa piccola modifica, sebbene possa sembrare insignificante, serve per massimizzare gli effetti anabolizzanti (in particolare, aumento della sintesi proteica e di conseguenza della massa muscolare) e minimizzare gli effetti androgeni (come la crescita dei peli e dei caratteri tipicamente maschili). Inoltre, rende il clostebol meno attaccabile dagli enzimi che normalmente metabolizzano il testosterone trasformandolo in diidrotestosterone e in seguito estrogeno, riducendo quindi gli effetti legati a questi due ormoni.
Come funziona, a cosa serva e in quali farmaci è presente
Come gli altri anabolizzanti steroidei, il clostebol si lega al recettore per gli androgeni e attiva una cascata di processi e reazioni chimiche che portano alla sintesi di nuove proteine, importanti tanto per l’accrescimento della massa muscolare quanto per il processo di riepitelizzazione, ossia di sintesi di nuove cellule epiteliali nel caso di ferite.
È approvato per l’uso topico (quindi mirato) oftalmico e dermatologico, anche se in Italia è disponibile solo un farmaco per uso topico cutaneo, disponibile sia in crema che spray, in associazione con neomicina, un antibiotico.
In clostebol in Italia si trova nel Trofodermin®, un comune farmaco da banco, che quindi non richiede ricetta medica, indicato per lesioni, ragadi, piccole ustioni e ferite, proprio grazie alla sua capacità di stimolare la crescita di nuovo tessuto e quindi velocizzare la cicatrizzazione. La presenza della neomicina permette di avere anche un’azione antibiotica nel caso in cui le ferite si infettino.

Non ha gravi effetti collaterali, ma è considerato doping
Se usato secondo le indicazioni, rispetto ad altri anabolizzanti, non ha particolari effetti collaterali, ma poiché può essere assorbito attraverso la pelle e raggiungere la circolazione sanguigna ed è uno steroide anabolizzante nello sport è considerato doping. Sulle confezioni del farmaco venduto, così come per altri farmaci il cui uso in ambito sportivo è illegale, in Italia è presente il classico bollino di contrassegno e nelle avvertenze speciali del foglietto illustrativo è riportata la dicitura “Per chi svolge attività sportiva: l'uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping".
Una volta raggiunto il sangue infatti, il clostebol, che è a tutti gli effetti uno steroide anabolizzante, potrebbe avere anche effetti sistemici, e quindi essere utilizzato illecitamente per aumentare la propria massa muscolare e alterare le proprie prestazioni fisiche.
La trasmissione cutanea può avvenire anche tra persone diverse
La via cutanea è uno dei meccanismi di assorbimento dei farmaci più lenti e permette l’azione locale dei farmaci in un’area ristretta e ben definita, o in alternativa per via sistemica, ad esempio con i cerotti transdermici che lentamente rilasciano i propri principi attivi. Alcune strategie, come l’occlusione della pelle o i massaggi che solitamente aumentano il flusso sanguigno nella zona trattata, possono velocizzare l’assorbimento del farmaco.

Sembra essere quello che è capitato a Sinner e a diversi atleti prima di lui che inconsapevolmente sono risultati positivi al clostebol. Uno studio italiano riportato anche dall’Agenzia Mondiale Anti Doping (WADA) conferma che è possibile ritrovare metaboliti del clostebol nelle urine di una persona che non ne ha fatto uso, ma che è entrata in contatto occasionalmente con l’area di applicazione di altri soggetti che hanno utilizzato il farmaco (ad esempio, toccando le mani di qualcuno che si è appena spalmato la crema), risultando così positivi al test.
Per scongiurare ulteriori positivi per esposizione occasionale, dicono i ricercatori, sarebbe necessario trovare test alternativi, ad esempio del sangue, per confermare i risultati di positività nelle urine.