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17 Febbraio 2025
19:30

Perché Jannik Sinner è stato squalificato da Wada per tre mesi? Il caso Clostebol

Nel marzo 2024, Jannik Sinner è risultato positivo al Clostebol, una sostanza proibita. Il tennista italiano ha accettato una squalifica di tre mesi proposta dalla WADA. Nonostante non abbia migliorato le sue prestazioni, è stato ritenuto responsabile per le negligenze del suo fisioterapista.

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Perché Jannik Sinner è stato squalificato da Wada per tre mesi? Il caso Clostebol
sinner clostebol
Credit: Hameltion

Jannik Sinner, il tennista italiano numero 1 al mondo, dovrà scontare una squalifica di tre mesi dopo essere risultato positivo al Clostebol in un test antidoping effettuato nel marzo 2024. La decisione arriva dalla WADA (World Anti-Doping Agency, “Agenzia mondiale antidoping”) che prevede a partire dal 9 febbraio il divieto per il tennista italiano – a Doha nel momento del patteggiamento – di partecipare a tornei ufficiali né allenarsi in alcun circolo affiliato alla Federtennis. Sinner potrà quindi tornare a giocare ufficialmente in tempo per il Roland Garros di maggio e Wimbledon a giugno-luglio.

Il Clostebol è uno steroide anabolizzante, considerato dopante e quindi proibito nelle competizioni sportive dal World Anti-Doping Code, la "legge sportiva" sul doping, poiché stimola la formazione di molecole complesse e può favorire la crescita muscolare. Sinner ha accettato l'accordo proposto dalla WADA, che prevede un periodo di inammissibilità dalle competizioni, nonostante le sue prestazioni non siano state migliorate da questa sostanza. Ma allora perché è stato condannato se è innocente? Oppure, perché la squalifica è così lieve se è colpevole di doping?

Il Clostebol è noto anche per le sue proprietà cicatrizzanti ed è presente in un comune farmaco da banco utilizzato per trattare piccole ferite della pelle. Ed è proprio questa caratteristica ad aver portato Jannik Sinner al centro della vicenda. Il tennista ha spiegato di non aver assunto volontariamente la sostanza vietata, ma di esserne entrato in contatto accidentalmente attraverso uno spray di uso comune. Secondo la sua ricostruzione, il suo fisioterapista aveva applicato lo spray su una ferita al dito prima di procedere con il massaggio. In questo modo, il Clostebol è stato trasferito sulla pelle di Sinner e assorbito, portando al risultato positivo del test antidoping. La versione del tennista appena descritta è stata accettata dalla WADA, l’organizzazione internazionale che gestisce l’antidoping nei vari sport e che stabilisce quando è consentito usare o meno una specifica sostanza se è per fini medici.

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Comunicato stampa della WADA (link nelle Fonti) dove viene dichiarato Sinner non colpevole di barare, ma della negligenza del proprio staff.

Non è insolito che un farmaco di uso comune contenga una sostanza considerata dopante. Tuttavia, queste sostanze sono vietate solo se assunte in grandi quantità o con modalità specifiche che possono influenzare le prestazioni fisiche. Gli atleti ne sono perfettamente consapevoli e devono attenersi alle rigide regole stabilite dalla WADA. Un esempio noto è il cortisone: presente in molti farmaci da banco e utilizzato come potente antinfiammatorio, deve essere assunto dagli sportivi solo seguendo le indicazioni dell'Agenzia internazionale, perché può diventare una sostanza dopante se usato in determinati modi.

Ma allora perché Sinner è stato comunque squalificato per tre mesi? La WADA ha riconosciuto che il tennista italiano non ha cercato di barare, che non ha migliorato le sue prestazioni grazie al Clostebol e che l’assunzione è avvenuta in modo involontario. Tuttavia, secondo le regole sportive, un atleta è sempre responsabile delle negligenze del proprio staff. In questo caso, l’errore del fisioterapista ha portato all’assunzione accidentale della sostanza, e, seppur senza dolo, Sinner ha comunque violato le norme antidoping. Per evitare di creare precedenti, una sanzione era necessaria, ma la sua involontarietà ha portato a una pena più lieve.

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Maria Bosco
Creator
Classe 1993, sono laureata in Matematica e Ingegneria Matematica, con la grande convinzione che sia possibile rendere la matematica divertente e comprensibile. Ex-pallanuotista, amante dello sport, dopo aver lavorato nella consulenza informatica, in piena crisi dei trent’anni sono finita a lavorare in televisione per poi finalmente approdare in Geopop.
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