Cos’è il tethering, come funziona e come attivarlo per condividere la connessione tra dispositivi

Vi siete mai ritrovati nella situazione in cui avevate bisogno di una connessione Internet stabile, magari sul vostro portatile o tablet, ma non c'era una rete Wi-Fi disponibile? È probabile che in una situazione del genere siate ricorsi al tethering, una funzione che consente di condividere la connessione dati cellulare dello smartphone con altri dispositivi. Questa tecnologia permette di trasformare il telefono in una sorta di “router Wi-Fi portatile”, distribuendo la connessione Internet tramite Wi-Fi, Bluetooth o cavo USB. Il metodo più utilizzato è il tethering Wi-Fi, che crea un hotspot mobile a cui possono connettersi altri dispositivi nelle vicinanze.

A proposito dei termini tethering e hotspot: seppur siano spesso usati interscambiabilmente, ci teniamo a precisare che non sono proprio la stessa cosa, non sempre per lo meno. In particolare, “tethering” è il termine generico per indicare la condivisione della connessione Internet di un dispositivo (solitamente uno smartphone) con altri dispositivi (PC, tablet, etc.), il che può avvenire in vari modi. È quando la connessione viene condivisa via Wi-Fi che possiamo usare il termine hotspot. In altre parole, tutti gli hotspot sono tethering, ma non tutti i tipi di tethering sono hotspot. Messo il “puntino” su questa “i”, approfondiamo il meccanismo che rende possibile questa tecnologia, i diversi modi in cui può essere utilizzata e come adoperarla praticamente.

Cos'è il tethering e come funziona

Indipendentemente dal fatto che il vostro smartphone supporti la rete 4G o 5G, il principio di funzionamento alla base dell'hotspot è sempre lo stesso: una combinazione di software, hardware e infrastruttura di rete che trasforma il telefono in un vero e proprio “router mobile”. Quando attivate la funzione di hotspot, il vostro dispositivo sfrutta la connessione dati della rete mobile per generare un segnale Wi-Fi, a cui possono collegarsi altri dispositivi. In alternativa, alcuni telefoni permettono di effettuare il tethering tramite Bluetooth o cavo USB, ma queste modalità sono meno diffuse rispetto al Wi-Fi per via della loro minore velocità di trasmissione e praticità, per cui le trascureremo in questo contesto.

Il funzionamento del tethering è, concettualmente, piuttosto semplice: quando il telefono è connesso alla rete mobile, converte il segnale 4G o 5G in una connessione Wi-Fi locale utilizzando il protocollo 802.11ax, lo stesso impiegato dai router domestici più moderni. In questo modo, i dispositivi che sono presenti nel raggio d'azione del dispositivo che fungerà da router riconoscono il segnale dell'hotspot esattamente come una normalissima rete Wi-Fi. A differenza di un router tradizionale, che si appoggia a una connessione a banda larga cablata, però, lo smartphone preleva i dati direttamente dalla rete mobile e li distribuisce ai dispositivi connessi.

Uno degli aspetti positivi del tethering è che non interferisce con il normale utilizzo dello smartphone: mentre il telefono condivide la connessione con altri dispositivi, può comunque essere utilizzato per navigare, effettuare e ricevere chiamate e inviare SMS.

Altro aspetto interessante, questa tecnologia offre un livello di sicurezza maggiore rispetto agli hotspot Wi-Fi pubblici, come quelli che si trovano in bar, aeroporti e hotel, che spesso sono vulnerabili agli attacchi informatici. I telefoni più recenti proteggono la connessione con lo standard WPA3, un protocollo di sicurezza avanzato che impedisce l'accesso non autorizzato alla rete. Le reti 5G, inoltre, offrono un ulteriore livello di protezione grazie alla crittografia AES a 256 bit, che aiuta a difendersi da attacchi informatici sofisticati, come quelli che sfruttano falsi ripetitori di segnale per intercettare le comunicazioni.

Lato prestazioni, da cosa dipenderà la velocità di navigazione? Essenzialmente dal numero di dispositivi collegati e dalla qualità della rete mobile: più utenti si connettono, più la banda disponibile verrà suddivisa, rallentando la connessione per ciascun dispositivo; maggiore è la qualità della connessione, migliore saranno le prestazioni a parità di utenti collegati.

Un altro aspetto da considerare è la copertura del segnale Wi-Fi generato dallo smartphone. Sebbene un router “tradizionale” possa coprire un'area fino a diverse decine di metri in ambienti chiusi, un hotspot mobile ha una portata inferiore, generalmente intorno ai 10 metri. Questo significa che tutti i dispositivi che vogliono connettersi dovranno trovarsi abbastanza vicini al telefono per ricevere un segnale stabile.

Come attivare il tethering sul proprio smartphone

Ecco spiegato in semplici passaggi come attivare il tethering sul proprio smartphone Android o iPhone.

Se avete Android

Per attivare il tethering su Android, seguite questi semplici step (tenendo conto che possono variare leggermente in base al dispositivo in proprio possesso):

1. Aprite l'app Impostazioni.
2. Seguite il percorso Connessioni > Hotspot mobile e tethering.
3. Nella schermata apertasi, potete personalizzare il nome della rete, modificare la password e scegliere tra la banda 2,4 GHz o 5 GHz, a seconda delle prestazioni desiderate.
4. Richiamate la tendina delle notifiche di Android e attivate l'opzione Hotspot/Tethering premendo sul relativo pulsante.

Se avete iPhone

Su iPhone, invece, per attivare il tethering dovete procedere in questo modo:

1. Aprite l'app Impostazioni.
2. Seguite il percorso Cellulare > Hotspot personale.
3. Spostate su ON l'interruttore Consenti agli altri di accedere e, se necessario, personalizzate la password.

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