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1 Ottobre 2023
14:00

Cos’è l’aura vitale, l’equivoco spiegato scientificamente dall’effetto Kirlian

La teoria secondo cui ogni essere vivente possiede un'aura energetica è stata fomentata da una scoperta casuale dell'effetto Kirlian. Alcuni esperimenti illustrano però che questo effetto è dovuto alla semplice corrente elettrica.

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Cos’è l’aura vitale, l’equivoco spiegato scientificamente dall’effetto Kirlian
Immagine
Credits: Thomas.Wedekind, CC BY–SA 4.0, da Wikimedia Commons.

Per decenni la teoria dell’aura vitale degli esseri viventi, una sorta di energia spirituale luminosa che circonderebbe il corpo degli esseri viventi, ha avuto seguito in una nicchia della comunità scientifica statunitense. Mentre, però, la teoria pseudoscientifica originaria ne ammetteva la visione solo a pochi individui particolarmente sensibili o illuminati, nel 1948 tale Semën Davidovič Kirlian, un ingegnere russo, si convinse di poterla fotografare con una macchina che egli stesso costruì e applicando al soggetto un campo elettrico esterno. Ma quello che l’ingegnere impresse su pellicola in diverse occasioni altro non era che un fenomeno fisico chiamato effetto corona.

Cos’è la fotografia di Kirlian e com’è nato l’equivoco

All’origine della convinzione di Kirlian di poter fotografare l’aura vitale di qualsivoglia soggetto ci fu un incidente che lo interessò nel 1939 quando, mentre era intento a riparare un generatore di corrente elettrica, venne investito da una scarica di corrente alternata ad alta tensione ma bassa intensità. Certo, essere attraversati da una scarica di corrente elettrica non deve essere stato un vero e proprio toccasana, ma l’episodio non fu fatale a Kirlian che si incuriosì nel vedere come attorno alle dita della mano e agli elettrodi si crearono degli aloni luminosi. Immediatamente, cercò di catturare quel fenomeno su pellicola fotografica. Ebbe la geniale intuizione di apporre un foglio di carta fotosensibile tra l’alone elettrico e la sua mano, immortalando con un semplice scatto l’immagine di quanto si stava verificando. Fu allora che Kirlian si accorse che sulla pellicola fotografica apparivano gli aloni luminosi, che lui aveva osservato, attorno alle dita della sua mano.

Credits: C4r0, CC BY–SA 3.0, da Wikimedia Commons.
Credits: C4r0, CC BY–SA 3.0, da Wikimedia Commons.

L’ingegnere scoprì dunque che, ponendo un oggetto a contatto con del materiale fotosensibile e applicandovi un’elevata tensione elettrica, l’immagine risultante ritraeva il contorno dell’oggetto circondato da un alone luminescente dai bordi sfumati. Addirittura questi aloni apparivano colorati se si impiegava un materiale fotosensibile in grado di registrare i colori. In pratica, aveva ottenuto quello che poi fu chiamato “effetto Kirlian”.

Da quell’episodio Kirlian e sua moglie, la giornalista Valentina Khrisanovna, tentarono di studiare in maniera più approfondita il curioso fenomeno applicando ad una camera fotografica artigianale le stesse condizioni di corrente e materiale fotosensibile a diversi oggetti e parti di esseri viventi sia animali che vegetali. Famoso in questo senso è il “effetto aura” ricavato su una foglia d’albero conosciuto in inglese come phantom leaf effect, cui la corrente elettrica viene applicata. All’interno della camera di Kirlian, costruita dai coniugi con una bobina dalla quale generava la scarica di corrente diretta a una piastra di alluminio alla quale si sovrapponeva una lastra di vetro e una pellicola fotosensibile, la foglia appariva nel buio illuminata nei suoi contorni e venature dalla corrente che la attraversava.

Credits: Marcin Filipiak NoweEnergie.org, via Wikimedia Commons.
Credits: Marcin Filipiak NoweEnergie.org, via Wikimedia Commons.

Nel 1948 i due coniugi depositarono la loro scoperta all’ufficio brevetti di Mosca, ma l’entusiasmo per aver trovato il modo di visualizzare la fantomatica aura vitale svanì quando ripeterono lo stesso esperimento su oggetti inanimati come una chiave inglese. Infatti l’effetto visibile era identico a quello osservato nella mano di Kirlian e nella foglia d’albero.

La spiegazione scientifica dell'effetto corona

L’effetto corona è un fenomeno dato dalla corrente elettrica che fluisce tra un conduttore a potenziale elettrico elevato e un fluido neutro circostante come l’aria. L’alone visibile nelle foto prodotte dalla camera di Kirlian viene restituito quando si sottopone quel fluido a una tensione elettrica elevata – anche a bassa intensità di corrente – provocandone la ionizzazione. In definitiva, gli aloni non sono una proprietà intrinseca del soggetto, visibile a determinate condizioni, ma sono originati dall’energia fornita dalla scarica elettrica.

Per dimostrare ciò, e smentire la teoria parascientifica, sono stati condotti alcuni esperimenti interessanti che ripropongono le condizioni dell’esperimento di Kirlian con foglie d’albero, prima a foglia intera e in un secondo momento privandola dell’apice fogliare. In questa seconda fase è possibile vedere come l’alone luminoso sia presente esclusivamente attorno ai contorni della lamina fogliare e lungo la linea di taglio. Solo per una frazione di secondo, infatti, è visibile l’alone dell’intera lamina ma ciò si suppone sia dovuto alla quantità di acqua presente nella foglia e che ha lasciato traccia sulla superficie fotosensibile della camera.

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