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Cos’è una “shelf cloud”, la “nube a mensola”: cosa significa e perché preannuncia vento e pioggia

Le shelf cloud, come quella avvistata ieri nel Maryland e a Washington D.C. oscurando il cielo, sono nubi accessorie basse e orizzontali che si formano alla base di una nube temporalesca. Si formano quando le correnti fredde che scendono dalla nube spingono verso l'alto aria calda, la cui umidità condensa attorno alla base del cumulonembo.

11 Luglio 2025
13:00
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Cos’è una “shelf cloud”, la “nube a mensola”: cosa significa e perché preannuncia vento e pioggia
shelf cloud maryland
La shelf cloud avvistata nel Maryland il 10 luglio 2025.

Una imponente shelf cloud (in italiano “nube a mensola”) ha oscurato nella giornata di ieri il cielo sopra Washington D.C. e il Maryland poco prima di una tempesta estiva, provocando stupore e spavento tra la popolazione. Nonostante il suo aspetto minaccioso, questo tipo di nube non è pericoloso, ma si forma alla base di cumulonembi e nubi temporalesche, quindi indica l'arrivo di rovesci anche forti e raffiche di vento: è più facile da avvistare in estate, quando sono più frequenti i temporali intensi.

Si tratta di una nube accessoria, bassa e orizzontale, che si forma nel margine inferiore di una nube temporalesca nella direzione di avanzamento, quindi “davanti” alla pioggia. La sua forma allungata e il suo aspetto “minaccioso” può farla confondere con una roll cloud, ma si tratta di due nubi diverse anche se fanno parte della stessa tipologia, chiamata arcus per via della loro forma – appunto – ad arco.

Tutto nasce dal delicato equilibrio tra correnti calde ascendenti e correnti fredde discendenti durante un temporale. La pioggia comincia a scendere quando le correnti ascendenti non sono più sufficientemente sostenute per mantenere in sospensione le goccioline d'acqua. Ecco che queste precipitano e comincia il temporale vero e proprio. La pioggia, cadendo, trascina con sé aria fredda che può venire anche da quote molto alte (un cumulonembo “ben piazzato” può arrivare anche fino a 10 km dal suolo): si forma una corrente fredda discendente che in gergo viene chiamata downdraft.

Se questa corrente è abbastanza intensa, una volta arrivata a terra si “spiaccica” in tutte le direzioni creando quello che si chiama fronte di raffiche, o gust front in inglese. Una specie di downburst meno intenso, insomma. La parte del gust front che si estende sotto la parte anteriore della nube temporalesca, davanti alla pioggia, interagisce con le correnti di aria che il cumulonembo “aspira” vicino al suolo. Quest'aria, infatti, essendo più calda e dunque meno densa di quella fredda che scende con il downdraft, tende spontaneamente a risalire per via della spinta di Archimede, creando una corrente d'aria calda ascendente che arriva fino a qualche centinaia di metri dal suolo. A questa altezza l'umidità dell'aria può condensare attorno alla base anteriore del cumulonembo, andando a creare una sorta di “mensola” (la shelf cloud, appunto) che preannuncia l'arrivo del gust front prima ed eventualmente della pioggia poi.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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