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12 Settembre 2025
15:30

Com’è cambiato il costo dei libri scolastici negli ultimi 20 anni? Il report dell’AGCM

Il costo dei libri scolastici è cresciuto del 25% dal 2005, raggiungendo un mercato da 800 milioni di euro. Alle medie le famiglie spendono in media 580 €, alle superiori 1.250 €. Pesano il rincaro della carta e le nuove edizioni, mentre il digitale non è ancora una vera alternativa.

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Com’è cambiato il costo dei libri scolastici negli ultimi 20 anni? Il report dell’AGCM
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In queste settimane, le famiglie italiane stanno acquistando i nuovi testi scolastici: se nella scuola primaria i costi sono quasi totalmente assorbiti dall'istituzione scolastica, nei gradi successivi – medie e superiori – l'acquisto è a carico della famiglia, al netto di possibili sussidi e contribuiti all'acquisto.  Secondo l’ultimo rapporto dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato  detta anche Antitrust – i costi sono cresciuti del 25% dal 2005 a oggi, con un’accelerata negli ultimi anni: un mercato da 800 milioni di euro che pesa sempre di più sui bilanci domestici. L'aumento della spesa è certamente spinto da rincari di carta ed energia, dal frequente rilascio di nuove edizioni, anche con modifiche minime, e dai limiti al mercato dell’usato.

Quanto spendono le famiglie italiane per i libri di testo: cosa ci dicono i dati

L'Antitrust evidenzia come il valore complessivo del mercato dei libri di testo del 2024 è infatti di circa 800 milioni di euro, contro i circa 705 milioni di euro del 2006, dato che a sua volta è cresciuto dell’ 1,4% rispetto all’anno precedente. Questo incremento, secondo l'Associazione Italiana Editori, è da imputare alla crescita del costo della materia prima, la carta da macero. In particolare, il report evidenzia che, nello scorso anno scolastico, le famiglie italiane hanno speso in media, per l'intero ciclo scolastico:

  • 580 € alle scuole secondarie di primo grado (le medie)
  • 1.250 € a quelle di secondo grado (le superiori).

Solo nell’ultimo anno, secondo i dati Codacons riportati dall’Antitrust, questa spesa ha avuto un’impennata del 18%, percentuale superiore all’inflazione.

Si tratta di un importante cambiamento dei costi rispetto agli ultimi 10 anni, con un aumento del 13% sul 2014. È inoltre interessante osservare come questa crescita interessi soprattutto le scuole superiori, mentre invece è rimasto stabile per la fascia della scuola primaria – dove, per quanto riguarda la scuola pubblica, gran parte dei costi sono sostenuti dall’Istituzione – e per la secondaria di primo grado.

A cosa è dovuto l’aumento dei prezzi?

L’AIE, Associazione Italiana Editori, ha chiarito che l’aumento dei prezzi è innanzitutto dovuto al rincaro della materia prima della carta, oltre che dell’energia. Secondo i dati riportati dal Sole 24 Ore a fine 2024, le quotazioni della materia prima carta da macero sono arrivate a 90 euro alla tonnellata, con un +52% rispetto allo stesso periodo del 2023. L'aumento della materia prima è quindi effettivo, ma occorre comunque ampliare lo sguardo e tenere conto che in un mercato dominato da 4 gruppi – Mondadori, Zanichelli, Sanoma e La Scuola – di anno in anno, vengono prodotte numerose nuove edizioni dei testi, dove vengono inseriti aggiornamenti e nuovi apparati. Da ciò consegue che il riutilizzo dei libri di testo in vista di un risparmio – che si tratti di vendita o prestito tra privati, o di mercato dell'usato – è quindi sì presente, ma non sempre possibile. 

Per quanto l’aumento sia stato graduale e non, secondo il report, fuori scala, la percezione delle famiglie è negativa, perché il potere di spesa degli italiani è comunque calato. I contributi e i sussidi sono attivi ma, come riportato dalla stessa indagine, disomogenei.

Un altro dato importante da considerare, per comprendere come si sta muovendo il mercato oggi, è il valore complessivo del mercato in rapporto al numero degli alunni iscritti a scuola, elemento che evidenzia l'aumento del costo a famiglia.

Secondo l’osservatorio di Tutto Scuola, nell’anno scolastico 2004/2005 gli studenti totali in Italia erano circa 8,7 milioni (a fronte di un valore di mercato di circa 700 milioni di euro): nell’anno scolastico 2024/2025, invece, gli alunni italiani sono stati “solo” 7,9 milioni (con un valore di mercato di 800 milioni) e, per l’anno scolastico che inizia adesso, è atteso un ulteriore calo di 134 mila alunni. Un cambiamento che era già stato evidenziato osservando gli anni dal 2019 al 2024, nei quali è si è misurata una diminuzione del 7%, stimata intorno ai 600 mila studenti in tutto.

Spese in aumento e criticità sull'utilizzo del digitale

È comunque fondamentale osservare che nel 2007, Altroconsumo ha sottoposto un’inchiesta sui prezzi dei testi – nello specifico quelli delle scuole superiori – all’Antitrust perché dal 2005 al 2007 si è misurato un aumento della spesa tra l’11% e il 18%, anche allora superiore all’inflazione.

Nel 2008, infatti, viene annunciato – con la legge nr. 133, nell' articolo 15 dedicato proprio al "Costo dei Libri Scolastici" – che a partire dall'anno scolastico successivo, "i competenti organi individuano preferibilmente i libri di testo disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet" (…) "al fine di potenziare la disponibilità e la fruibilità, a costi contenuti di testi, documenti e strumenti didattici da parte delle scuole, degli alunni e delle loro famiglie" per poi "a partire dall'anno scolastico 2011-2012, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista".

La fruibilità digitale al fine di abbattere i costi – e il peso sulle schiene dei ragazzi – ad oggi è ancora un punto oscuro, che si incrocia ovviamente anche con il delicato rapporto degli adolescenti con la tecnologia. In molte scuole è adottata una forma mista cartaceo-digitale, ma ancora non si è trovato un modo di rendere l'utilizzo digitale una vera soluzione che abbatte il costo, anche perché non sempre le famiglie, o le scuole, sono in grado di garantire la presenza di strumenti idonei allo studio, come tablet o computer.

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