;)
Le 5 pillole di ottimismo della settimana riguardano l'Italia e non solo: il nostro Paese ha ufficialmente 61 siti riconosciuti come Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, mentre l'Agenzia Spaziale Italiana si occuperà di sviluppare il primo modulo abitativo che sarà installato sulla Luna. Nel frattempo, nel parco dello Yellowstone sono tornati a crescere i pioppi tremuli grazie all'azione dei lupi, mentre a Napoli un paziente ha riacquisito la vista grazie a una terapia genica.
Torna quindi il nostro appuntamento settimanale, questa volta con 5 pillole di ottimismo per riacquisire un po' di speranza sul nostro Paese e sul mondo che ci circonda.
- 1L'Italia al primo posto per siti Patrimonio dell'UNESCO
- 2Nel parco dello Yellowstone tornano i pioppi tremuli grazie ai lupi
- 3Nel 2024 in Italia è stato riciclato oltre l'80% del vetro
- 4L'Agenzia Spaziale Italiana svilupperà il primo modulo abitativo per la Luna
- 5Una terapia genica ha permesso a un paziente di recuperare la vista
L'Italia al primo posto per siti Patrimonio dell'UNESCO
L'Italia si conferma il primo Paese al mondo numero di siti Patrimonio dell'UNESCO: con il recente riconoscimento delle domus de janas in Sardegna, la Penisola arriva a un totale di 61 siti Patrimonio dell'Umanità. Di questi, 6 sono siti naturali (come le Dolomiti, l'Etna e le Isole Eolie) e 8 sono paesaggi culturali (come le Cinque Terre, la Costiera Amalfitana e Portovenere). La restante parte dei siti sono considerati patrimoni culturali, come nel caso di monumenti e opere d'arte.
L'Italia, tra l'altro, ha conquistato questo primato mondiale già nel 2021: nella classifica mondiale, gli altri due scalini del podio sono occupati dalla Cina, con 59 luoghi patrimonio dell'umanità, e dalla Germania, che si posiziona terza con 54 siti UNESCO.
Nel parco dello Yellowstone tornano i pioppi tremuli grazie ai lupi
Per la prima volta dopo 80 anni, nel Parco dello Yellowstone, negli Stati Uniti, sono tornati a crescere i pioppi tremuli, che appartengono alla famiglia delle Salicaceae e che possono raggiungere fino a 20 metri di altezza. Secondo uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università statale dell’Oregon, il merito sarebbe dei lupi: ma come?
La presenza dei lupi, a loro volta reintrodotti nell'ecosistema del parco nel 1995 (dopo essere stati sterminati su spinta degli allevatori e dei cacciatori), avrebbe infatti scoraggiato cervi, alci e altri erbivori dal brucare i germogli di pioppi prima ancora che questi potessero crescere.
In altre parole, la presenza dei lupi come predatori ha fatto sì che alci e cervi non brucassero più indisturbati (perché esposti un maggior rischio di diventare prede), permettendo quindi agli alberi di crescere maggiormente. Dalla ricerca è infatti emerso che tra il 1998 e il 2021 la densità dei giovani pioppi è aumentata di oltre 150 volte, registrando la presenza di pioppi alti e robusti in un terzo degli 87 boschetti analizzati.
Nel 2024 in Italia è stato riciclato oltre l'80% del vetro
Nel 2024 in Italia è stato raggiunto un nuovo record per il riciclo di vetro, che ha raggiunto l’80,3%, per un totale di 2.102.979 tonnellate di materiale recuperato.
Secondo il report di COREVE (Consorzio Nazionale Recupero Vetro), nel periodo 2015-2024 la quantità di vetro riciclato è aumentata del 26,6% (a fronte di una crescita degli imballaggi in vetro del 11,8%). Il nostro Paese ha quindi superato con 6 anni di anticipo l'obiettivo del 75% fissato dall'UE per il 2030: si tratta di un risultato importante, soprattutto se si considera che l’Italia è la principale produttrice europea di vetro da imballaggio e la terza consumatrice mondiale, dopo Stati Uniti e Cina.
Secondo le stime, il tasso di riciclo di oltre l'80% ha permesso un risparmio di 394 milioni di metri cubi di gas, 2,3 milioni di tonnellate di CO2 e di 3,8 milioni di tonnellate di materie prime vergini.
L'Agenzia Spaziale Italiana svilupperà il primo modulo abitativo per la Luna
L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la Thales Alenia Space (una joint venture tra l’azienda aerospaziale francese Thales e l’italiana Leonardo) si occuperanno di progettare e sviluppare il primo modulo abitativo multiuso per la Luna.
Il modulo MPH, che sarà lanciato dal Kennedy Space Center della NASA nel 2033, servirà per ospitare gli astronauti nel corso delle loro missioni, permettendo anche di svolgere esperimenti di ricerca scientifica (sia in presenza che in assenza di un equipaggio) e riuscendo a muoversi sulla superficie lunare.
Le attività di progettazione dell'Agenzia Spaziale Italiana si concentreranno inizialmente sullo sviluppo delle tecnologie in grado di affrontare le condizioni ambientali della Luna come le variazioni termiche estreme, gli elevati livelli di radiazioni e gli effetti della ridotta gravità lunare. Il modulo abitativo sarà progettato per una durata operativa di dieci anni, funzionando come habitat permanente sulla superficie della Luna.
Una terapia genica ha permesso a un paziente di recuperare la vista
A Napoli un paziente affetto dalla sindrome di Usher di tipo 1B è riuscito a recuperare la vista grazie a una terapia genica a doppio vettore. Ma cosa significa? Le terapie geniche nascono per correggere mutazioni presenti nel DNA alla base di alcune malattie rare, trasferendo all'interno delle cellule delle versioni corrette dei geni "difettosi". In alcuni casi, è possibile ripristinare le corrette funzionalità delle cellule o, perlomeno, ridurre i sintomi delle malattie.
La sindrome di Usher, per esempio, è una malattia genetica rara che causa sordità congenita e perdita progressiva della vista a causa di una mutazione del gene MYO7A, coinvolto nella produzione di una proteina fondamentale per la funzione dei fotorecettori della retina.
Nel caso di Napoli, però, i ricercatori dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli (Tigem) hanno utilizzata una terapia genica innovativa a doppio vettore: il gene MYO7A, infatti, è troppo grande per essere contenuto in un solo vettore virale – per inserire i geni "corretti" nelle cellule, gli scienziati usano dei virus resi innocui che funzionano come dei "postini" per consegnare l'informazione dove serve. Ecco perché i ricercatori hanno deciso di dividere il gene in due porzioni, ognuna trasportata da un vettore distinto, che sono stati iniettati sotto la retina. Una volta all'interno delle cellule, le due metà si sono ricomposte e hanno prodotto con successo la proteina mancante, permettendo di raggiungere un importante traguardo per la ricerca italiana.