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Il telescopio spaziale Hubble ha ottenuto l'immagine a risoluzione più elevata finora della cometa interstellare 3I/ATLAS, il terzo oggetto proveniente da un altro sistema stellare mai scoperto nel nostro Sistema Solare dopo 1I/'Oumuamua e 2I/Borisov. Le osservazioni di Hubble hanno permesso agli astronomi di confermare la natura cometaria di questo oggetto (che non è un manufatto alieno come qualcuno ha ipotizzato recentemente), di stimarne le dimensioni (circa 2,8 km) e quantitativo di polveri e ghiacci emessi per effetto della radiazione solare. 3I/ATLAS si trova attualmente a poco più di 470 milioni di km dal Sole, più o meno a metà strada tra le orbite di Marte e di Giove, e raggiungerà il perielio (il punto a minima distanza dal Sole) il 29 ottobre 2025. La sua altissima velocità di oltre 200.000 km/h suggerisce che la cometa stia sfrecciando nello spazio interstellare da miliardi di anni, accelerata dalla forze gravitazionali degli oggetti della Via Lattea. In ogni caso, non si tratta di un pericolo per la Terra.
Cosa mostra l'immagine del telescopio Hubble sulla cometa 3I/ATLAS
L'immagine del telescopio spaziale Hubble è quella a più alta risoluzione angolare mai ottenuta della cometa 3I/ATLAS. È stata ottenuta in luce visibile combinando due immagini da 25 secondi di esposizione e due immagini da 40 secondi.
3I/ATLAS sfreccia nel Sistema Solare a più di 200,ooo km/h di velocità che combinata alla distanza di circa 480 milioni di km, fa sì che la cometa si muova molto velocemente rispetto alle stelle "fisse". Ecco perché nell'immagine le stelle appaiono come strisce luminose: il telescopio spaziale Hubble mantiene la cometa al centro del suo campo di vista durante l'esposizione, mentre tutto il resto si muove generando l'effetto "strisciato". Esattamente lo stesso effetto che si ottiene quando i fotografi scattano una foto a un'auto di Formula 1 durante un gran premio.
Cosa abbiamo imparato di nuovo sulla cometa interstellare
La scoperta di 3I/ATLAS quattro mesi prima del perielio offre l'opportunità di studiare l'aumento dell'attività cometaria all'avvicinarsi al Sole, in quello che è quasi certamente il primo evento di riscaldamento del nucleo cometario sperimentato da questo corpo sin dall'epoca della sua formazione miliardi di anni fa.
L'immagine ottenuta da Hubble ha permesso di chiarire diversi dettagli sulla natura della cometa. L'immagine mostra la presenza della caratteristica chioma e di un debole accenno di coda. La chioma è generata dalla dispersione della luce solare a opera delle polveri emesse dalla cometa e dalla sublimazione dei ghiacci cometari dovuta all'energia solare, che aumenta man mano che il corpo celeste si avvicina al perielio. La coda, invece, è generata dalla pressione del vento solare che spinge ghiacci e polveri della cometa in direzione opposta al Sole.
Le osservazioni hanno permesso inoltre di stimare il tasso di perdita di massa in polveri della cometa, circa 60 kg al secondo, coerente con le altre comete che vengono rilevate a circa 480 milioni di chilometri dal Sole, e le dimensioni del nucleo, il cui raggio è all'incirca di 2,8 km (forse anche più piccolo), ma 10 volte più grande dei nuclei degli altri due visitatori interstellari scoperti, 2I/Borisov e 1I/‘Oumuamua.