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Nell'oasi di Ain al Kharab, nell'Egitto occidentale, è emersa un'antica città di epoca copta, periodo della storia egiziana che corrisponde alla fase della storia tardoantica e altomedievale, dalla diffusione del Cristianesimo, nel IV sec. d.C., alla conquista araba, nel VII sec. d.C.
Ancora oggi, la minoranza cristiana in Egitto, e più numerosa nei paesi di lingua araba, è proprio quella "copta".
La scoperta di questo nuovo sito è stata annunciata in un comunicato stampa dal Ministero egiziano del turismo e delle antichità. La campagna di scavi è stata condotta dallo stesso ministero, e guidata da Soham Ismail. Fa parte di un progetto più vasto volto a decentralizzare il turismo archeologico in Egitto, portando i visitatori a conoscere appieno la ricchezza storica e culturale del paese anche nei luoghi al di fuori dei soliti giri turistici.
Gli scavi nell'oasi di Ain al Kharab hanno portato alla luce diversi edifici residenziali realizzati in mattoni crudi, forni, due chiese – una più grande, forse di rango basilicale, e una più piccola a pianta rettangolare – e una necropoli. Oltre agli edifici, gli archeologi egiziani hanno riportato alla luce una grande quantità di materiali, soprattutto ceramica, tra i quali sono particolarmente interessanti i dolii, ovvero grandi vasi inseriti nel terreno per stivare le derrate alimentari. Una delle scoperte più sorprendenti è stata quella di un murale raffigurante Gesù nell'atto di guarire un malato.
Anche se la fase storica su cui si sono concentrati gli archeologi guidati da Soham Ismail è quella copta – durante la quale si diffuse e prese piede in Egitto il cristianesimo – il sito di Ain al Kharab ha fornito testimonianze anche di epoca successiva, corrispondenti al periodo della conquista islamica, segnalando come il sito non sia stato abbandonato dopo la conquista ma abbia avuto una certa continuità di vita. Lo studio approfondito di Ain al Kharab sarà in grado di fornire più informazioni a proposito di uno dei periodi chiave della storia egiziana: si tende infatti a dimenticare che i luoghi dove la religione cristiana si diffuse fossero in precedenza i territori appartenenti all'Impero Romano d'Oriente, oggi paesi a maggioranza musulmana, dove l'influenza culturale e religiosa di queste antiche fasi storiche è ancora presente.