Recenti analisi, compiute da un gruppo di ricerca dell'Università di Trieste guidato da Enrico Greco, su un vaso dell'antico Egitto di epoca tolemaica (IV-I sec. a.C.) custodito a Tampa, in Florida, hanno rivelato la presenza di alcune sostanze inaspettate, psicotrope (ad esempio, degli alcaloidi armalinici e tracce di alcune piante specifiche) e medicamentose, gettando nuova luce sull'uso rituale e medicinale di questi oggetti. Il vaso è decorato con l'effigie del dio Bes, associato alla protezione, alla fertilità e alla guarigione e al centro di pratiche magiche e mediche di natura religiosa.
Lo studio sul vaso del dio Bes e sulle sostanze psicotrope usate nell'antico Egitto
Per far luce sul reale uso dei vasi di Bes, un esemplare di epoca tolemaica (il periodo in cui l'Egitto era governato da una dinastia di origine macedone, dal IV al I sec. a.C.) custodito a Tampa, in Florida, è stato analizzato da un gruppo di ricerca dell'Università di Trieste, guidato dal prof. Enrico Greco. Le tecniche utilizzate dagli studiosi sono state la FTIR (Fourier-transform infrared spectroscopy), e la radiazione di sincrotrone, che permettono di rilevare con precisione la presenza di diverse sostanze all'interno dei campioni scelti.
Le sostanze rilevate dai ricercatori triestini all'interno del vaso raffigurante il dio Bes sono state inaspettate. L'analisi chimica ha identificato la presenza di alcaloidi armalinici, con proprietà psicotrope, e di molecole complesse come gallotannini, proteine e zuccheri, suggerendo un uso multifunzionale del vaso, forse legato a cibi o bevande fermentate. L'analisi del DNA antico eseguita successivamente sui campioni vegetali all'interno del vaso ha rilevato piante appartenenti alle famiglie Nitrariaceae, Nymphaeaceae e Cleomaceae, confermando l'uso di infusi vegetali a scopo medicinale o psicotropo.
Si tratterebbe di Peganum harmala, la ruta siriana, di Nymphaea caerulea, il fiore di loto blu, e una specie non precisata appartenente al genere Cleome. Tutte queste specie vegetali sono note fin dall'antichità per possedere delle blande proprietà psicotrope e medicamentose di vario tipo. Una ulteriore analisi chimica delle tracce dei resti del contenuto del vaso ha rilevato anche la presenza di proteine di diversa provenienza. Alcune sono tracce di un prodotto legato all'apicoltura, come miele o pappa reale, e altre ancora sono di origine umana. Queste ultime sembrano suggerire la presenza di fluidi corporei, come latte materno, sangue o muco orale o vaginale.
La compresenza di tutte queste sostanze all'interno del vaso raffigurante il dio Bes fa pensare a come questo possa essere stato usato in un rituale particolare. Il culto di Bes era molto diffuso e ricopriva degli ambiti molto importanti nella vita religiosa delle popolazioni del Vicino Oriente Antico. Nonostante l'apparenza demoniaca, Bes era un dio benevolo, che proteggeva la maternità e i bambini ed era legato alla sfera dei sogni.
Le caratteristiche del dio Bes
Nella religione egizia il dio Bes era associato a protezione, gioia, fertilità e cura, e i suoi riti includevano l’uso dei cosiddetti "vasi di Bes". Questi contenitori ceramici, decorati con la sua effigie, erano diffusi fin dal tempo del Nuovo Regno (XVI-XI sec. a.C.), ma il loro utilizzo specifico rimane incerto. Diversi studi ipotizzano che contenessero liquidi utilizzati per dei riti, collegati al ruolo di Bes come guaritore, e come simbolo di fertilità. Analisi su alcuni esemplari, ad esempio, hanno rilevato residui di prodotti a base di latte vaccino.