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11 Novembre 2025
13:30

Elk Cloner è il primo virus informatico della storia: creato per scherzo da uno studente di 15 anni

Nato nel 1982 da un'idea dall'allora quindicenne Richard “Rich” Skrenta, il primo virus informatico della storia venne sviluppato per infettare il sistema operativo DOS dell'Apple II tramite un semplice floppy disk.

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Elk Cloner è il primo virus informatico della storia: creato per scherzo da uno studente di 15 anni
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Immagine generata con AI.

Elk Cloner è considerato il primo virus informatico della storia, sviluppato nel 1982 dallo studente americano Richard “Rich” Skrenta, di soli 15 anni. Nato come scherzo per divertirsi insieme ai propri amici, il virus fu creato per infettare il sistema operativo DOS dell'Apple II tramite un semplice floppy disk.

Sulla base dell'idea di Skrenta, l'11 novembre 1983 lo studente universitario Fred Cohen presentò a sua volta un agente software in grado di auto-replicarsi, sviluppato a scopo didattico e in grado di prendere il controllo dei computer in meno di un’ora, propagandosi sempre attraverso i dischetti di memoria digitale.

Come è nato Elk Cloner, il primo virus informatico della storia

Rich Skrenta sviluppò ai soli 15 anni quello che poi divenne il primo virus informatico della storia, Elk Cloner. Membro del club informatico del suo liceo, Skrenta era già noto per modificare giochi e software che condivideva con i suoi amici: da qui nacque l'idea di creare, come una sorta di scherzo, un software che fosse in grado di infettare il sistema operativo Apple DOS 3.3.

Come per il caso di Creeper (il primo malware della storia), anche Elk Cloner non venne concepito per causare danni, né per generare effetti collaterali importanti: una volta infettati i computer, infatti, il virus generava solo dei piccoli inconvenienti di usabilità e di esperienza utente, come la visualizzazione di fastidiosi messaggi.

Come funzionava il virus Elk Cloner

Entrando nei particolari, il virus Elk Cloner veniva copiato nel boot del floppy disk, ossia nel settore di avvio, per poi essere caricato durante l’avvio del computer, insieme al sistema operativo. Oltre a infettare il singolo computer, il virus poteva anche autoreplicarsi su altri computer tramite un floppy disk infetto: nella pratica, questo accadeva quando un floppy disk pulito veniva inserito nel computer infetto e l'utente digitava il comando catalog per ottenere un elenco di file.

Come accennato, l'obiettivo di Skrenta non era quello di creare un virus malevolo: ecco perché gli unici inconvenienti creati erano simili a degli errori. A partire dal decimo riavvio, infatti, Elk Cloner eseguiva un'azione diversa, dalla visualizzazione di un testo invertito o lampeggiante sullo schermo, fino al blocco del sistema.

Al 50esimo avvio, invece, Elk Cloner faceva comparire il testo qui sotto:

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Il testo del messaggio che appariva al 50esimo riavvio. Credit: Storia Informatica

A parte la visualizzazione di questi messaggi e altri piccoli inconvenienti, il virus non ha mai provocato effetti negativi drastici. Tuttavia, anche a causa dell'ampio utilizzo degli floppy disk durante gli anni '80 e '90, Elk Cloner si diffuse rapidamente: secondo alcune indiscrezioni, il primo virus informatico della storia arrivò persino a infettare il computer di un membro della Marina degli Stati Uniti.

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