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4 Agosto 2023
15:30

Fare il bagno al mare dopo mangiato è davvero pericoloso? Facciamo chiarezza

Fare il bagno dopo mangiato non è un fattore di rischio per "congestioni" o annegamento. Vediamo insieme cosa dice la scienza a ringuardo.

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Fare il bagno al mare dopo mangiato è davvero pericoloso? Facciamo chiarezza
nuotare dopo nangiato

Ogni anno, al ritorno del caldo e della stagione estiva, si riaccende l'eterno dibattito sul fare il bagno dopo aver mangiato. Molti di noi ricordano con affetto le raccomandazioni dei genitori e dei nonni, che insistevano affinché aspettassimo quel fatidico lasso di tempo (le famose 3 ore) prima di tuffarci nelle onde. Specialmente in spiaggia, l'opinione è divisa: tra chi, supportato da aneddoti e esperienze personali, vede la pausa come essenziale, e chi invece la ritiene irrilevante. Ma, al di là delle tradizioni e delle chiacchiere da ombrellone, cosa dice la scienza a riguardo? Fare il bagno dopo mangiato è realmente un tabù? In questo articolo cerchiamo di esplorare in profondità la questione, cercando di mettere una parola definitiva una volta per tutte.

Come funziona la digestione?

La digestione è un processo biologico complesso e fondamentale, che vede diversi organi lavorare in concerto. Tra questi, lo stomaco, l'intestino, il fegato e pancreas, collaborano nella metabolizzazione degli alimenti, trasformandoli in molecole utilizzabili per la produzione e lo stoccaggio di energia. In situazioni di riposo circa il 25% del volume di sangue pompato dal cuore viene distribuito al tratto gastrointestinale. Questa percentuale aumenta durante la digestione, a discapito di altri organi, a dimostrazione dell'intensa attività che avviene per assicurare la corretta metabolizzazione del cibo.

digestione bagno dopop mangiato

Se dopo aver mangiato facciamo attività fisica, come nuotare o correre, o entriamo in contatto con basse temperature come possono essere quella dell’acqua del mare o quella di una bevanda ghiacciata, la situazione cambia. Il volume di sangue circolante viene redistribuito ai muscoli e alle aree periferiche con una riduzione fino al 3-5% del volume di sangue che affluisce al tratto gastrointestinale con un conseguente disturbo della digestione e possibile insorgenza di malessere o disturbi che compaiono in modo graduale.

La "congestione" e l’annegamento: facciamo chiarezza!

L'idea della "congestione" associata all'idea di nuotare dopo aver mangiato non corrisponde esattamente a una definizione medica consolidata. Infatti, questa espressione indica un "accumulo di sangue nei tessuti", il che non ha una relazione diretta con la digestione.

La questione centrale si focalizza sulla ridistribuzione del flusso sanguigno tra i vari organi durante la digestione. Con un flusso sanguigno potenzialmente ridotto, l'ossigeno disponibile per i muscoli e lo stomaco potrebbe diminuire. Questa circostanza secondo alcuni potrebbe causare crampi, contrazioni involontarie e spasmodiche dei muscoli scheletrici. Tuttavia, alcuni ricercatori ritengono che questo non sia il vero motivo alla base dei crampi, sottolineando piuttosto l'importanza di altri fattori come la disidratazione, lo squilibrio elettrolitico e l'affaticamento neurologico.

La realtà è che, anche dopo un pasto abbondante, il nostro corpo ha una quantità sufficiente di sangue per garantire la funzionalità di tutti gli organi, pertanto il rischio di malessere é abbastanza remoto.  Inoltre è da notare che la temperatura delle acque, specialmente in estate, non è solitamente abbastanza bassa da causare tali complicanze.

Per quanto riguarda il rischio di annegamento post-prandiale, non ci sono prove concrete che lo collegano direttamente al consumo di un pasto. Sebbene la digestione possa influenzare la distribuzione del flusso sanguigno nel corpo, casi estremi come l'annegamento sono rari e sono spesso influenzati da altri fattori. Organizzazioni di rilievo mondiale come l'Organizzazione Mondiale della Sanità non forniscono avvertenze specifiche sul nuoto dopo i pasti. Ciò suggerisce che, sebbene la digestione possa avere effetti temporanei sul nostro benessere, non rappresenta un rischio immediato quando si tratta di sicurezza in acqua

Conclusione

Alla luce delle recenti evidenze scientifiche, l'idea che nuotare dopo un pasto rappresenti un rischio significativo non trova fondamento. Tuttavia, è sempre consigliabile approcciarsi con senso di responsabilità: privilegiare un pasto più leggero se si prevede una nuotata intensa e, in caso di acque particolarmente fredde, procedere con un'immersione progressiva. Fortunatamente, le temperature medie dei mari attorno alla nostra penisola non rappresentano una preoccupazione in questo contesto.

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