
Un forte terremoto di magnitudo 4.6 ha colpito oggi, alle 12:47, i Campi Flegrei di Napoli con epicentro in mare, a poca distanza dalla costa di Bacoli, come confermato dall'INGV. La scossa, vista la potenza, è stata avvertita distintamente anche a Pozzuoli e a Napoli, soprattutto nei quartieri Fuorigrotta, Bagnoli e parte del Vomero, anche se per fortuna al momento non si segnalano gravi danni a cose o persone. Al termine della riunione del Centro coordinamento soccorsi, convocata dal prefetto di Napoli, è stato confermato il cedimento di un costone a Bacoli, nell'isolotto di Pennata: fortunatamente, il crollo non ha coinvolto persone.
Si tratta del sisma più violento mai registrato in Campania in epoca strumentale, a pari merito con quello di 4.6 dello scorso 13 marzo.
Dal punto di vista geologico si tratta di un evento riconducibile al bradisismo, cioè quel fenomeno vulcanico di ciclico abbassamento e innalzamento del suolo. Più nello specifico, durante le fasi ascendenti è frequente la presenza di terremoti a basso ipocentro che possono scaturire addirittura in una vera e propria crisi bradisismica, come quella che sta interessando l'area ormai da parecchi mesi. Questo è confermato anche dalla bassa profondità del sisma odierno che è di appena 5 km rispetto alla superficie.
Questo vuol dire che dobbiamo aspettarci un'eruzione imminente? No, e non c'è ragione di andare nel panico. Il bradisismo infatti è un fenomeno strettamente monitorato e al momento, malgrado la violenza di quest'ultimo terremoto, non ci sono segnali che possano suggerire un'imminente eruzione. A tal proposito, consigliamo sempre di restare aggiornati consultando i siti istituzionali di riferimento, cioè quelli dell'INGV e della Protezione Civile.
Per approfondire ecco VULC, il nostro documentario realizzato proprio tra Napoli, Campi Flegrei, Etna e Stromboli, nel quale andiamo ad analizzare non solo l'aspetto geologico di questi quattro vulcani attivi ma anche – e soprattutto – il rapporto con la gente che abita questi luoghi.