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Nella notte del 13 marzo 2025, all’1:25, è stata registrata una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ai Campi Flegrei, preceduta da un fragoroso boato, con epicentro vicino a Bagnoli ma avvertita distintamente anche a Pozzuoli e in tutta la città di Napoli. Si tratta del terremoto più intenso mai registrato nell'area flegrea in epoca strumentale insieme alla forte scossa registrata il 20 maggio 2024.
Alla scossa principale è seguito nelle ore successive uno sciame sismico con altri terremoti di magnitudo inferiore. Il sisma ha spaventato la popolazione (molti hanno trascorso il resto della notte in strada per la paura) e ha causato vari crolli nell'area: una donna è stata soccorsa dai Vigili del Fuoco in seguito alla caduta di un controsoffitto, e varie automobili sono state colpite da calcinacci separatisi dalle abitazioni circostanti. Numerose sono state le attività di soccorso in strada e nella giornata di oggi le scuole sono rimaste chiuse a Pozzuoli. Molte persone spaventate hanno cercato riparo all'ex base NATO a Bagnoli, i cui cancelli però sono rimasti chiusi.
La scossa è stata avvertita in tutta Napoli e dintorni e i motivi (chiari) sono due:
1) l’epicentro è stato tra Bagnoli e Pozzuoli (non a mare)
2) la profondità è stata appena di 2km, quindi molto superficiale (tipico dei Campi Flegrei).
Questa scossa è, insieme a quella del 20 maggio 2024, di pari magnitudo, la più alta mai registrata in questa zona in epoca strumentale; ciò significa che ai Campi Flegrei, da quando utilizziamo i sismografi, non abbiamo mai registrato un terremoto più forte.
Questo terremoto vuole mandare un messaggio? No. È uno dei tanti terremoti di questa fase acuta del bradisismo, il fenomeno vulcanico di abbassamento e sollevamento alternato del suolo, che in fase di sollevamento (come in corso nei Campi Flegrei dal 2005) genera numerose scosse di terremoto principalmente di modesta intensità. In questo periodo l'attività bradisismica nei Campi Flegrei è aumentata, raggiungendo una velocità di sollevamento del suolo di circa 30 millimetri al mese, triplicata rispetto ai mesi a cavallo tra il 2024 e il 2025 in cui la velocità media si era assestata sui 10 millimetri al mese, e superiore anche ai circa 20 millimetri al mese registrati nella primavera-estate 2024.
Nonostante un terremoto generi ansia e crepe sui muri, non ci sono evidenze di un’imminente eruzione né indizi che portino a pensare all'arrivo imminente di un terremoto molto più violento. Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell'INGV ha dichiarato in particolare che «Non abbiamo assolutamente evidenze di magma a bassa profondità», che verrebbe considerato dai geologi come uno dei principali “campanelli di allarme” per una eruzione nel prossimo futuro. Fortunatamente, questo “campanello d'allarme” non è presente, quindi per ora non è il caso di preoccuparsi eccessivamente.
Vi teniamo aggiornati.