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27 Dicembre 2023
15:30

Furti di catalizzatori di auto in aumento: a cosa servono e perché sono così “appetibili”

In Italia e nel mondo, i furti di catalizzatori per auto sono sempre più diffusi: vediamo insieme perché.

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Furti di catalizzatori di auto in aumento: a cosa servono e perché sono così “appetibili”
furto catalizzatori

Le cronache internazionali da anni si occupano spesso di furti ai danni degli automobilisti: scemata (ma non del tutto finita) l'epopea delle autoradio, la moda del decennio '20 sembra essere quella dei catalizzatori per auto. Azioni rapide a tappeto ad opera di piccole gang organizzate, nonché occasionali tragici incidenti, hanno evidenziato il problema in tutte le più grandi città. Ma cosa è esattamente un catalizzatore, e perché si tratta di una merce così richiesta da alimentare un vero e proprio mercato nero?

Cos'è e a cosa serve un catalizzatore

Chiunque sia mai stato a bordo o vicino ad una vecchia automobile o moto, prodotta prima degli anni '90, ricorderà sicuramente l'odore acre e intossicante dei gas di scarico.

I gas prodotti dal funzionamento di un motore, oltre all'anidride carbonica (CO2) generata della combustione, possono contenere una serie di composti nocivi a seconda della temperatura interna e del rapporto combustibile/ossigeno: tra questi abbiamo il monossido di carbonio (CO), composti ossidati dell'azoto (NOx) ed eventuali residui di benzina/diesel non bruciati (indicati come HC, idrocarburi). A questi, soprattutto nei diesel, si sommano grandi quantità di polveri sottili (che portano al caratteristico colore nero dei fumi) e quantità di ossidi di zolfo (SOx) dipendenti dalla qualità del carburante.

Già negli anni '50 Eugene Houdry, un ingegnere meccanico francese, ebbe l'idea di inserire negli scarichi delle automobili un sistema che favorisse la completa trasformazione dei composti nocivi e ridurre la quantità di polveri prodotte: nascono così i primi catalizzatori, all'interno dei quali grazie ad alte temperature e all'uso di metalli specifici come Rodio (Rh), Palladio (Pd) o Platino (Pt) dispersi su supporti ceramici, sono favorite reazioni che in condizioni normali non si svolgerebbero in tempo.

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Schema di funzionamento di un catalizzatore.

Per decenni questa invenzione è rimasta inutilizzata, a causa principalmente del piombo tetraetile aggiunto nelle benzine che ne andava a ridurre velocemente l'efficienza; solo negli anni '70 le prime normative sulle emissioni negli Stati Uniti portarono all'abbandono del piombo, permettendo l'uso del catalizzatore reso poi obbligatorio su tutti i nuovi veicoli in vendita. In Europa le azioni dei legislatori sono state più lente ed eterogenee, con politiche adottate dai singoli paesi tra gli anni '80 e '90.

Gli attuali catalizzatori a tre vie favoriscono l'ossidazione del carbonio (la cessione di elettroni dell'atomo C) con l'ossigeno ancora presente nei gas di scarico; allo stesso tempo accelerano la riduzione dell'azoto (aumento degli elettroni sull'atomo N) presente nei composti NOx, irritanti e cancerogeni, ottenendo come prodotti finali azoto N2 e ossigeno O2.

L'alta temperatura necessaria è raggiunta rapidamente, ma è il motivo per cui nei primi secondi dall'accensione i gas di scarico delle nostre vetture hanno ancora odori forti, avvertibili soprattutto in luoghi non ventilati come i garage sotterranei.

Le ragioni economiche dietro ai furti

Il motivo per cui i catalizzatori sono così ricercati è principalmente nel valore economico dei metalli inclusi in queste parti. Le quantità sono basse, dai 3-7 grammi di platino e palladio ai 2 grammi di rodio, ma la loro rarità unita alla sempre crescente richiesta da parte dell'industria fa si che i primi siano acquistati a più di 30 €/grammo e l'ultimo sia scambiato a circa 140 €/grammo.

Per questo motivo, un catalizzatore "da riciclare" può essere venduto anche a centinaia di euro, a seconda del tipo, con valori più alti raggiunti da quelli delle vetture ibride.

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I parcheggi incustoditi e lontani dal viavai sono tra i posti preferiti dai ladri di catalizzatori [Jordan Graff | Unsplash]

Spesso, per rubare queste parti basta usare un cric per sollevare l'auto e qualche strumento in grado di tagliare rapidamente i tubi di scappamento: la facilità del furto ha favorito quindi la diffusione di piccole bande che, in pochi minuti, possono colpire diverse auto, soprattutto in luoghi poco frequentati come parcheggi non sorvegliati o punti di interscambio con mezzi pubblici nelle periferie.

Come difendersi dai furti di catalizzatori

Le nostre auto sono decisamente "indifese" di fronte a questi furti, a causa del posizionamento esposto dei catalizzatori (che del resto, devono potersi raffreddare durante l'uso) e alla mancanza di un numero di serie corrispondente al veicolo d'origine (come accade spesso, ad esempio, con il motore della vettura).

Purtroppo, visto il fondamentale contributo all'abbattimento di inquinanti, un veicolo sprovvisto di catalizzatore non può circolare per legge ed in caso di sua mancanza (poco importa se per furto o asportazione volontaria) si rischiano multe salate e il ritiro della carta di circolazione fino al ripristino del funzionamento del veicolo.

Un antifurto sensibile agli urti può sicuramente scoraggiare eventuali ladri, ma la rapidità dell'operazione spesso consente ai ladri di scappare impuniti. Alcune aziende offrono anche il montaggio di protezioni in metallo, rendendo più difficile tagliarli dal tubo di scarico. Un rimedio "fai da te" potrebbe anche essere quello di incidere il numero di telaio del veicolo o la targa sul corpo del catalizzatore, in modo da rendere più semplice alle forze dell'ordine rintracciare il proprietario in caso di furto.

La più efficace difesa contro i furti resta, quando possibile, evitare di parcheggiare in aree poco frequentate ma affollate di auto.

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