Clair Patterson è senza dubbio uno degli scienziati più sottovalutati del ventesimo secolo. Geologo e geochimico statunitense, i suoi studi non solo permisero di stimare l’età del nostro pianeta ma furono essenziali per la messa al bando delle benzine al piombo, estremamente dannose per la nostra salute. Ma come si collegano queste due cose? E perché le benzine al piombo facevano male? Scopriamolo insieme in questo articolo.
L’età della Terra
Anni ‘50 del Novecento. Uno dei principali interrogativi irrisolti delle scienze geologiche era l’età della Terra: fino al 1953 nessuno sapeva quanti anni avesse il nostro pianeta!
A risolvere il problema dopo secoli di speculazioni ed esperimenti fu il giovane Clair Patterson, l’eroe della nostra storia. Giovane geochimico statunitense, fu incaricato dal suo superiore Harrison Brown della University of Chicago di studiare antichi frammenti di meteoriti per ricavare – tramite l’analisi degli isotopi di piombo e uranio – la loro età. Senza scendere nei dettagli, possiamo dire che stimare l’età delle meteoriti permette di conoscere anche l’età della Terra perché si sono formate pressappoco nello stesso intervallo temporale.
I campioni di meteoriti non solo erano piccoli e rari, ma erano anche difficili da misurare: una volta esposti all’aria, venivano inspiegabilmente contaminati da grandi quantità di piombo. Per risolvere il problema, Patterson lavorò per anni in laboratori sterili – tra i migliori al mondo, tra l’altro – e alla fine dei suoi studi riuscì ad ottenere un’età approssimativa della Terra di 4550 milioni di anni, con un’incertezza di circa 70 milioni di anni.
Ora, finalmente, la Terra aveva un’età!
Ma non è questo l’unico punto forte della storia. Ricordate le "misteriose" contaminazioni atmosferiche di piombo? Da cosa erano causate?
La lotta alla benzina
Patterson, dopo aver scoperto l’età del nostro pianeta, iniziò ad approfondire la questione del piombo. In atmosfera, infatti, non dovrebbero essere presenti valori così elevati di questo metallo. Iniziò quindi a studiare e a fare ricerche, fino a quando si accorse che in realtà la maggior parte degli studi sull'argomento erano finanziati da industrie che producevano additivi al piombo per le benzine.
Così si accese la scintilla! Vuoi vedere che alla fine sono proprio le benzine a causare questa anomalia di piombo nell'aria?
Patterson decise di andare a fondo e arrivò a stimare che circa il 90% del piombo presente nell'aria era originato dai tubi di scarico delle automobili. Per arrivare a questa conclusione, confrontò i valori atmosferici del piombo del passato (tramite l’analisi di carote di ghiaccio) con i valori registrati dopo l’immissione sul mercato delle benzine al piombo, nel 1923. Prima delle benzine, i valori erano prossimi allo zero, mentre dal 1923 erano almeno 200-300 volte più alti e in costante aumento. Secondo i suoi studi, questi valori erano appena al di sotto della soglia di tossicità acuta.
Le multinazionali che producevano questi combustibili, ovviamente, cercarono di sabotarlo in ogni modo, provando a corromperlo, tagliando i fondi per le sue ricerche e forzando le università ad allontanarlo. Ma la sua tenacia si rivelò una carta vincente: con le sue pressioni, nel 1970 venne introdotto negli Stati Uniti il Clean Air Act – cioè una serie di leggi per tutelare la qualità dell’aria – e, nel 1986, tutte le benzine al piombo vennero ritirate dal mercato americano. In Italia invece il divieto arrivò ben 16 anni dopo, cioè il 1 gennaio 2002.
Perché il piombo è pericoloso?
Il problema di questo metallo è la sua capacità di accumularsi all’interno del nostro corpo, come nelle ossa e nel sangue, senza mai riuscire ad essere espulso. Oltre a questo, il piombo è anche una neurotossina: in altre parole, un’esposizione eccessiva e prolungata causa danni al cervello e al sistema nervoso.
Tra i sintomi che nel corso degli anni sono stati documentati troviamo anemia, paralisi, convulsioni, cecità, confusione, allucinazioni e – nei casi peggiori – coma e morte. Inoltre, come anticipato in precedenza, il piombo si accumula nel nostro organismo senza mai essere espulso e, per questo motivo, può causare problemi anche a distanza di anni. Secondo uno studio del 2018, si stima che ogni anno negli USA muoiano circa 412 mila persone per patologie associate ad una prolungata esposizione di piombo nel corso della vita.
Pensate cosa sarebbe successo se le benzine al piombo non fossero mai state vietate!
Perché allora, se il piombo è così pericoloso, veniva utilizzato così tanto? Il piombo è piuttosto facile da estrarre e da lavorare e, a livello economico, è molto remunerativo. Veniva impiegato in primo luogo nelle benzine come antidetonante (per evitare cioè che il motore “batta in testa”), ma anche in pesticidi, contenitori per alimenti, vernici e taniche per l’acqua.