Euforia, forte autostima e sicurezza, ma anche ansia, agitazione e addirittura paranoia. Stiamo parlando di cocaina, una delle droghe più consumate al mondo. Ma cosa accade esattamente al corpo e al cervello quando la si assume? E quali sono gli effetti collaterali che la rendono una delle droghe più pericolose in circolazione?
Che cos’è la cocaina?
La cocaina è una sostanza organica naturale di origine vegetale che viene estratta dalla coca, una pianta originaria delle regioni tropicali centro e nord-occidentali dell'America del Sud. Non a caso, i principali produttori mondiali di foglie di coca sono la Colombia, il Perù e la Bolivia.
In realtà le foglie contengono una percentuale di cocaina molto bassa, tra lo 0.5 – 2.5%. Per questo motivo le foglie, se masticate, non danno effetti psicotropi. Infatti il loro consumo è ampiamente diffuso in Sud America. È famoso, per esempio, l’uso delle foglie di coca nelle miniere. La loro masticazione da parte dei minatori, infatti, avviene con lo scopo di aumentare la resistenza fisica e di alleviare il senso della fame e della fatica.
Il viaggio della cocaina nel nostro corpo
Una volta assunta, la cocaina arriva rapidamente ai vasi sanguigni e da qui viaggia per tutto il corpo. Dopo aver superato con facilità la barriera ematoencefalica – una barriera che protegge il cervello dalle sostanze nocive – arriva fino al cervello, dove, interagendo con alcuni recettori nei neuroni, causa i suoi potentissimi effetti psicotropi.
Nello specifico la cocaina va a modificare il normale riassorbimento della dopamina, il neurotrasmettitore della gratificazione. Questa molecola viene normalmente prodotta dal nostro corpo ogni volta che mangiamo una pietanza appetitosa, abbiamo rapporti sessuali e addirittura quando ci arriva una notifica sul cellulare. È proprio grazie al rilascio di dopamina che ciascuna di queste azioni ci fa sentire bene, ci fa provare piacere e aumenta il senso di gratificazione.
Cosa succede dal punto di vista biochimico al nostro cervello?
Il cervello è un complesso reticolato di neuroni e ciascuno di questi neuroni comunica con gli altri attraverso il rilascio dei neurotrasmettitori, delle sostanze messaggere di cui fa parte anche la dopamina.
Il piccolo spazio tra due neuroni invece, prende il nome di sinapsi e viene normalmente attraversato dalle molecole di dopamina, che vengono rilasciate dal neurone di partenza, per legarsi al recettore del neurone successivo.
La dopamina poi, viene riassorbita attraverso i trasportatori, delle piccole “porticine” grazie alle quali la dopamina in eccesso può ritornare al neurone da cui è partita.
La cocaina però, va a legarsi proprio ai trasportatori chiudendo di fatto le “porticine”. In questo modo la dopamina non può essere riassorbita e la sua concentrazione nelle sinapsi aumenta esponenzialmente, causando nell’individuo euforia e intense sensazioni di piacere.
Non solo dopamina
Non pensate però, che la cocaina agisca solo sulla dopamina. È infatti in grado di alterare anche i livelli di serotonina e noradrenalina, che insieme alla dopamina, fanno parte della famiglia delle monoammine. Il meccanismo con cui la cocaina agisce su questi neurotrasmettitori è molto simile a quello della dopamina, gli effetti sul nostro corpo però sono differenti, poiché differenti sono le funzioni che questi neurotrasmettitori svolgono nel nostro organismo.
La serotonina è il cosiddetto neurotrasmettitore della felicità, che viene normalmente rilasciato dopo un’intensa attività fisica o dopo la risoluzione di un compito complesso e causa nel consumatore un senso di forte sicurezza e autostima.
La noradrenalina, invece, è un neurotrasmettitore che solitamente produciamo in situazioni di pericolo e che serve ad agire rapidamente e senza indugio. È responsabile dell’effetto energico della cocaina, ma anche del senso di agitazione e paranoia che pervade il consumatore nelle ore successive. Ecco, l’aumento di questi 3 neurotrasmettitori (dopamina, serotonina e noradrenalina) crea il mix perfetto di piacere, euforia e benessere: possiamo dire che la cocaina quindi ci fa provare la “felicità chimica”.
Gli effetti fisici sul nostro corpo
La cocaina, una volta entrata in circolo, causa il restringimento dei vasi sanguigni. Questo fenomeno prende appunto il nome di vasocostrizione ed è alla base dell’aumento della temperatura del corpo dei consumatori. In più, si avrà anche tachicardia e midriasi.
La tachicardia non è altro che l’aumento dei battiti del cuore, e la midriasi? Vi sarà sicuramente capitato di vedere, magari nei film americani, le pupille di chi assume droga dilatarsi. Ecco, questo fenomeno si chiama midriasi.
La cocaina va infatti ad agire sul meccanismo che regola il restringimento e la dilatazione delle nostre pupille che normalmente si aprono o chiudono in base alla luminosità del luogo in cui ci troviamo. La cocaina ha anche diversi effetti molto gravi: può provocare ictus, convulsioni e infarto già con la prima dose, ma anche danni al fegato e complicazioni gastrointestinali.
L’uso prolungato inoltre, può causare istinti suicidi e pensieri paranoidi. Può capitare ad esempio che avvenga un fenomeno chiamato parassitosi delirante che consiste in crisi allucinatorie che convincono l’individuo di essere infestato da insetti. In alcuni casi, la sensazione di prurito e bruciore provocato da questi insetti immaginari, può arrivare a sfociare in autolesionismo, nel tentativo di strapparli via di dosso.
Cocaina e alcool: un mix pericoloso
Abbiamo visto cosa causa la cocaina quando viene consumata da sola, ma cosa accade quando la sua assunzione avviene in concomitanza con degli alcolici? Quando queste due sostanze vengono ingerite assieme, ciò che accade ha dell’incredibile: nasce una nuova droga all’interno del nostro corpo.
La reazione tra cocaina e alcol etilico, infatti, va a formare una nuova sostanza psicoattiva: il cocaetilene. Il cocaetilene ha lo stesso meccanismo di azione della cocaina, quindi blocca il riassorbimento delle tre monoammine (dopamina, serotonina e noradrenalina), ma sembra essere molto meno potente della cocaina per quanto riguarda il legame con il trasportatore della serotonina. Questo rende il cocaetilene ancora più gratificante della cocaina.
Inoltre, a differenza della cocaina, viene degradato molto più lentamente e di conseguenza l’effetto psicoattivo sarà più duraturo. Va anche sottolineato che la presenza di alcool rende più facile l’assorbimento della cocaina (quella che non si trasforma in cocaetilene) di circa in 20% in più, causando al nostro corpo danni maggiori.
Dipendenza
Ciò che rende questa sostanza così pericolosa è la facilità con cui riesce a creare dipendenza nel consumatore. Col tempo infatti, l’eccessiva quantità di dopamina, serotonina e noradrenalina prodotte, sconvolge gli equilibri del cervello che per ovviare al problema disattiva alcuni recettori. Purtroppo in questo modo provare piacere e sentirsi gratificati diventa sempre più difficile, spingendo il consumatore a utilizzare dosi sempre più massicce.
Così, senza che ce ne accorgiamo, si può rischiare un sovradosaggio con conseguenze devastanti. L’overdose, infatti, causa aumento eccessivo di noradrenalina, che fa a sua volta aumentare a dismisura la pressione sanguigna e la tachicardia con il conseguente rischio di infarti fatali.
Che fare se si sviluppa una dipendenza da cocaina
Insomma, in qualsiasi modalità o quantità venga assunta, la cocaina ha effetti devastanti sul nostro corpo e la cosa migliore da fare sembra proprio starne alla larga. Ad ogni modo, se siete già entrati a contatto con questa sostanza e desiderate liberarvene non possiamo che consigliarvi di rivolgervi al SerD (Servizi per le Dipendenze) più vicino a casa vostra. Queste strutture specializzate possono davvero essere d’aiuto nella cura e riabilitazione dell’abuso di sostanze.