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3 Settembre 2025
16:24

Come funziona il GPS jamming che potrebbe aver colpito l’aereo di von der Leyen con delle interferenze

L'aereo di Ursula von der Leyen ha subito un'interferenza GPS su un volo diretto a Plovdiv, in Bulgaria. Le autorità sospettano un'interferenza russa. Il GPS jamming è in crescita nell'area, ma non minaccia in modo grave la sicurezza dei voli.

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Come funziona il GPS jamming che potrebbe aver colpito l’aereo di von der Leyen con delle interferenze
gps jamming

L'aereo Dassault Falcon 900LX che trasportava Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, è decollato da Varsavia ed era diretto a Plovdiv, in Bulgaria. Il jet, però, è dovuto atterrare con non pochi problemi facendo affidamento esclusivamente su mappe offline e sistemi di navigazione alternativi, dopo che i suoi strumenti GPS, i sistemi satellitari globali di navigazione, hanno smesso di funzionare. L'incidente ha messo in luce un fenomeno di crescente rilevanza nei cieli dell'Europa orientale dall'inizio della guerra in Ucraina nel 2022: il GPS jamming, ossia l'interferenza intenzionale con i sistemi di navigazione satellitare, una pratica che crea disagi operativi agli aeromobili ma che (fortunatamente) difficilmente minaccia la sicurezza dei voli. L'atterraggio dell'aereo partito alle 14:37 del 31 agosto ha richiesto circa venti minuti sotto la guida dei controllori di volo. Le autorità locali hanno attribuito il disturbo a un possibile intervento deliberato russo, anche se il Cremlino ha smentito ogni suo coinvolgimento.

Cosa è successo all’aereo di von Der Leyen: cos’è il GPS jamming

L'aereo della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha subito un'interferenza tramite GPS jamming mentre era in volo sull'Europa orientale, costringendo i piloti ad atterrare in Bulgaria usando sistemi di navigazione alternativi. Questa pratica consiste nell'inviare onde radio sulla stessa frequenza utilizzata dai satelliti per permettere ai velivoli di determinare la loro posizione. I satelliti GPS orbitano a circa 20.000 km di altezza, quindi trasmettono segnali relativamente deboli verso la Terra. I dispositivi jammer sfruttano proprio la bassa intensità di queste onde radio per emettere un segnale più potente in una porzione specifica del cielo, “soffocando” quello satellitare. È un po' come se qualcuno si mettesse a urlare mentre stiamo cercando di ascoltare un rumore lontano. Quando un velivolo finisce nel cono di emissione del jammer, perde la capacità di “ascoltare” i satelliti GPS con conseguenze facilmente immaginabili. Questa è una tattica usata in ambito bellico, per esempio per disorientare i droni nemici.

Naturalmente non esiste un jammer in grado di colpire direttamente i satelliti: semplicemente sono troppo lontani per essere danneggiati da terra. Di fatto i jammer creano interferenze in porzioni di spazio aereo specifiche. Questi sistemi non fanno distinzione tra velivoli civili e militari, perché agiscono più “a monte” disturbando i segnali GPS, a prendere da chi ne faccia uso: qualsiasi dispositivo radar o di navigazione presente nel loro raggio d'azione può quindi essere influenzato. Di conseguenza, un aereo di linea che sorvola una zona soggetta a radar jamming può vedere compromessi i propri strumenti di bordo, anche se difatti non partecipa a operazioni militari. Ecco che i sistemi di navigazione satellitare possono quindi subire interferenze o, in alcuni casi, fornire dati errati a causa di questi disturbi.

Questo tipo di interferenze è diventato sempre più frequente dall'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, soprattutto nei Paesi dell'Europa orientale, e sembra legato all'uso di jammer da parte delle forze russe per ostacolare i droni ucraini. Fenomeni analoghi sono stati segnalati anche in Medio Oriente, a testimonianza di quanto la navigazione satellitare sia vulnerabile in contesti militari. L'attacco può variare da dispositivi portatili di piccola potenza a sistemi più complessi trasportati su camion o navi, capaci di disturbare aree relativamente vaste, sempre senza interferire direttamente con i satelliti stessi.

Gli aeromobili dispongono di diversi strumenti di backup. In caso di perdita del GPS, come successo al Falcon 900LX, i piloti possono avvalersi dei sistemi inerziali (INS) che stimano la posizione misurando direttamente il movimento tramite vari sensori presenti a bordo. Questi strumenti restano accurati solo per brevi periodi e devono essere calibrati tramite segnali satellitari quando disponibili. Ulteriori supporti includono i sistemi di atterraggio strumentale (ILS), presenti sia a terra che a bordo dell'aeromobile, progettato per assistere i piloti durante l'ultima fase di avvicinamento strumentale di precisione alla pista di atterraggio. Ciò significa quindi che, anche in caso di attacco GPS jammer, l'aereo è in grado di atterrare in sicurezza.

Le alternative al sistema GPS

La vicenda accaduta che ha interessato il Falcon 900LX che ospitava la von der Leyen ha nuovamente riacceso i riflettori sulla nostra dipendenza dai segnali satellitari e potrebbe spingere l'Unione Europea a considerare sistemi alternativi come Galileo, la rete europea parallela al GPS americano, dotata anche di funzioni che rilevano lo spoofing, cioè la trasmissione di segnali falsi che possono indurre i ricevitori a calcolare posizioni errate (e che può avere conseguenze potenzialmente catastrofiche a differenza del GPS jamming). L'integrazione di Galileo con altri sistemi come GLONASS russo o BeiDou cinese permetterebbe di avere un margine di sicurezza maggiore, pur non eliminando del tutto le difficoltà operative in zone soggette al fenomeno del GPS jamming.

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