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30 Maggio 2023
16:56

I motivi degli scontri in Kosovo e delle nuove tensioni tra serbi, albanesi e forze NATO

Lunedì 29 maggio in Kosovo si sono verificati degli scontri tra manifestanti serbi e la KFOR (Kosovo Force), una forza di sicurezza della NATO. 34 soldati sono rimasti feriti tra cui 14 italiani: tre di questi sono gravi, ma non in pericolo di vita.

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I motivi degli scontri in Kosovo e delle nuove tensioni tra serbi, albanesi e forze NATO
cosa succede in kosovo

Lunedì 29 maggio 2023 a Zvecan, nel nord del Kosovo, sono scoppiati violenti scontri tra un vasto gruppo di manifestanti di etnia serba e le forze della KFOR (Kosovo Force), una missione di sicurezza della NATO, a guida italiana, presente in Kosovo dal 1999 su mandato delle Nazioni Unite. Nel corso degli scontri sono rimasti feriti 52 dimostranti e 34 soldati della KFOR tra cui 14 militari italiani (alpini), tre dei quali si trovano in condizioni gravi, ma non in pericolo di vita. In risposta all'evento, l'Alleanza atlantica ha allertato le Forze di Riserva Operativa (Orf) per i Balcani occidentali (che potrebbero aiutare le truppe già sul campo in caso di necessità) dimezzando il loro stato di prontezza all'impiego da quattordici a sette giorni.

I manifestanti si sono mobilitati contro l'elezione di nuovi sindaci di etnia albanese in Comuni a forte maggioranza serba, dopo aver disertato il voto in segno di protesta, e hanno circondato la sede del Municipio di Zvecan per impedire al nuovo sindaco di insediarsi. Le forze di polizia kosovare, accompagnate dalle truppe della KFOR, hanno quindi proceduto a sgombrare l'area, facendo uso di lacrimogeni, bombe assordanti e manganelli e ricevendo in risposta un fitto lancio di vari oggetti, tra cui pietre, bottiglie e bombe molotov. Questi scontri sono l'ultimo di una serie di episodi di tensione avvenuti negli ultimi mesi.

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Riassunta la notizia in breve, cerchiamo di capirne il contenuto: dove si trova il Kosovo? Perché ci sono soldati italiani in loco? E come mai sono scoppiati gli scontri?

La geografia del Kosovo in breve

Il Kosovo si trova al centro della penisola balcanica (confina con Serbia, Macedonia del Nord, Albania e Montenegro), ha una superficie di 10.887 km² (poco più dell'Abruzzo) e una popolazione di quasi 2 milioni di abitanti. Ha per capitale la città di Pristina ed è uno Stato non riconosciuto a livello internazionale: si è dichiarato indipendente dalla Serbia il 17 febbraio 2008, ma per ora ne hanno riconosciuto l'autonomia solo 101 Stati su 193 delle Nazioni Unite, tra cui l'Italia.

Per ottenere pieno riconoscimento internazionale sarebbe necessario il parere favorevole di 2/3 dei Paesi dell'ONU. Attualmente, quindi, l'obiettivo è ancora lontano. Ci sono infatti anche alcuni Stati dell'Unione Europea che non riconoscono il Kosovo (5 Stati su 27 tra cui, ad esempio, la Grecia). I motivi del mancato riconoscimento da parte di così tanti Paesi sono vari, ma due dei principali sono l'avere un'alleanza con la Serbia o l'avere all'interno dei propri confini un problema di minoranza con ambizioni autonomiste che possa essere politicamente associabile alla questione serbo-kosovara (che approfondiremo tra poco).

mappa balcani e kosovo

La guerra del Kosovo tra 1998-1999

Senza andare troppo indietro nel tempo e semplificando un quadro molto variegato, il Kosovo è una regione abitata principalmente da cittadini di etnia albanese, con alcune zone, però, a fortissima maggioranza serba. Tra il febbraio del 1998 e l'11 giugno del 1999 il Kosovo entrò in guerra per ottenere l'indipendenza dall'allora Repubblica di Jugoslavia (che aveva come territorio principale proprio la Serbia). Il conflitto è stato una di varie guerre avvenute negli anni '90 e che hanno portato proprio alla dissoluzione della Jugoslavia.

Dopo circa un anno di scontri tra le truppe federali jugoslave e l'Esercito di liberazione del Kosovo (l'UÇK, Ushtria Çlirimtare e Kosovës), nel marzo '99 la NATO intervenne in sostegno a quest'ultimo attraverso l'operazione Allied Force e condusse una serie (molto contestata) di attacchi aerei contro la Jugoslavia. La guerra terminò con l'accordo di Kumanovo, siglato il 9 giugno 1999, che sancì il ritiro delle truppe della Jugoslavia dal Kosovo e l'istituzione di un fragile protettorato internazionale garantito dalla Nazioni Unite e dalla presenza in loco delle truppe della NATO, con la missione KFOR. Poco meno di dieci anni dopo (il 17 febbraio 2008), il Kosovo ha dichiarato la propria indipendenza, non ottenendo però pieno riconoscimento internazionale e mantenendo al suo interno un contingente NATO. Dal 2002, inoltre, nel Paese si usa de facto l'euro come moneta.

guerra kosovo

La situazione attuale e i motivi delle proteste

Le truppe della KFOR sono passate nel tempo da circa 55.000 soldati a meno di 4.000 uomini, di cui circa 800 italiani. La stessa guida della missione è italiana: il comandante in capo è il Generale di Divisione Michele Ristuccia. I militari della KFOR non hanno un ambito di manovra completamente autonomo, ma devono sempre essere accompagnati dalle forze di polizia e di sicurezza kosovare.

La loro presenza in Kosovo è ancora necessaria per evitare che episodi di forte tensione come quello avvenuto il 29 maggio 2023 possano trasformarsi in una guerra civile o possano portare a un nuovo conflitto con la Serbia. Il governo kosovaro, infatti, sta procedendo a una progressiva opera di nazionalizzazione e normalizzazione del Paese, un processo che la minoranza serba, però, non riconosce (spalleggiata dall'estero proprio dalla Serbia), tanto che i cittadini del Kosovo di etnia serba stanno mantenendo documenti serbi e targhe automobilistiche serbe.

Come potete immaginare, a causa di questa forte divisione etnica tra popolazione albanese e serba e anche delle gravi condizioni di povertà in cui versa il Paese, la tensione in Kosovo rimane alta, in particolare nelle zone a maggioranza serba, cioè soprattutto nei comuni di Zvecan, Zubin Potok, Leposavic e Mitrovica Nord. I recenti episodi di violenza, non a caso, sono esplosi in conseguenza alle elezioni amministrative in questi comuni. La componente serba (superiore al 90% di quella totale locale) ha disertato il voto e non ha riconosciuto il risultato elettorale, quindi l'elezione di sindaci di etnia albanese, validata però dal governo di Pristina.

Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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