
Il 20 novembre 1985 il colosso dell'informatica Microsoft rilasciò Windows 1.0, il primo sistema operativo della serie Windows, che oggi è arrivato a Windows 11. Questo sistema operativo prometteva di cambiare per sempre il rapporto con i personal computer grazie a un ambiente grafico semplice da usare, capace di affiancarsi alle righe di comando di MS-DOS. Commercializzato a un prezzo di 99 dollari, includeva applicazioni di base come Paintbrush, Blocco note, Calcolatrice, una versione del gioco Reversi e un Pannello di controllo per personalizzare il sistema. Bill Gates, co-fondatore di Microsoft, parlò di una piattaforma pensata per chi considerava il PC uno strumento serio di produttività, capace di offrire una «potenza senza precedenti» e di aprire la strada a future innovazioni hardware e software. L'obiettivo era dare vita a una GUI, acronimo di Graphical User Interface, cioè un’interfaccia utente grafica che permette di interagire con il computer attraverso elementi visivi e il mouse, invece di digitare soltanto comandi testuali.
All’epoca, però, non tutti erano convinti della novità: molti professionisti ritenevano i sistemi grafici un vezzo, costoso in termini di memoria e prestazioni. Windows 1.0 fu accolto con scetticismo, criticato per la sua lentezza e per la scarsità di software compatibile. Eppure portava con sé dinamiche che ritroviamo ancora oggi in praticamente tutti i principali sistemi operativi, desktop e mobile: multitasking di base, un'API stabile per gli sviluppatori e la volontà di creare un ecosistema condiviso tra diversi produttori di hardware. In questo approfondimento vedremo più da vicino com’è nato il progetto, quali sfide ha incontrato e quali funzioni lo hanno reso l’antenato di tutto ciò che consideriamo “normale” quando usiamo un PC Windows moderno.
Come e quando nacque Windows 1.0
Windows 1.0 non nacque dal nulla. Microsoft lavorava già dal 1981 all’idea di un sistema orientato all'uso di mouse ed elementi grafici, ma la vera spinta arrivò quando Gates assisté a una dimostrazione di Visi On, una suite grafica concorrente, durante la fiera tecnologica COMDEX del 1982. Da quel momento la creazione di un proprio ambiente visivo divenne una priorità per l'azienda di Gates. Per guidare il progetto venne coinvolto Scott A. McGregor, figura chiave nello sviluppo dei sistemi a finestre del celebre centro Xerox PARC.
Lo sviluppo di Windows 1.0 proseguì fino al novembre 1983, quando per la prima volta venne svelato al pubblico, ma il suo rilascio tardò al punto tale che i media dell'epoca cominciarono a parlare di vaporware, neologismo coniato proprio in quel periodo e con cui ancora oggi ci si riferisce sarcasticamente a prodotti annunciati con grande entusiasmo ma che sembrano “evaporare” senza mai arrivare davvero sul mercato. Nel novembre del 1985 finalmente Microsoft era pronta a rilasciare la sua creatura. Nel ricordare quel momento, il sito specializzato The Verge racconta:
Il 20 novembre 1985, l'azienda distribuì il sistema operativo e la sera successiva Microsoft organizzò una festa in proprio alla fiera Comdex di Las Vegas. Il redattore di InfoWorld Stewart Alsop consegnò a Bill Gates il premio Golden Vaporware, prendendo in giro le date di rilascio non rispettate. […] Microsoft gettò del ghiaccio secco in secchi d'acqua nel tentativo fallito (data l'aria secca di Las Vegas) di produrre del vero vapore.
Le caratteristiche di Windows 1.0
Windows 1.0 funzionava come una sorta di “strato grafico” sopra MS-DOS. Le applicazioni più moderne pensate per Windows potevano essere eseguite in finestre non sovrapponibili, mentre i software DOS tradizionali occupavano l’intero schermo. La scelta delle finestre non sovrapponibili poteva sembrare rigida, ma aveva lo scopo di contenere i consumi di memoria: la configurazione minima prevedeva l'uso di appena due unità floppy disk e 192 KB di RAM.
Il mouse era già presente e il sistema incoraggiava le operazioni di click-and-drag, trascinare e rilasciare elementi, anche se per aprire i menu bisognava tenere premuto il pulsante, un comportamento diverso dagli standard attuali. Tra le applicazioni più utili spiccavano Paintbrush (antenato di Paint), Write (una rudimentale word processor), un Terminale per le comunicazioni e Cardfile, una sorta di schedario digitale. L’interfaccia introduceva una barra in basso in cui finivano le icone delle applicazioni ridotte, una soluzione che ricorda la barra delle applicazioni introdotta più avanti, con l'avvento di Windows 95.
Dal punto di vista tecnico Windows integrava tre librerie fondamentali: KERNEL, dedicata alla gestione della memoria e delle attività; USER, responsabile dell’interfaccia e del dialogo con l’utente; GDI, la parte grafica incaricata di disegnare elementi sullo schermo. Questi componenti avrebbero definito le basi dell’architettura Windows per molti anni.

Il concetto di "finestra", che ha dato il titolo al sistema operativo stesso, venne ripreso in forma stilizzata anche nel logo di Windows 1.0, che mostrava un rettangolo con angoli stondati suddiviso in quattro settori. Questa idea grafica divenne iconica ed è rimasta per quattro decenni al centro dell'evoluzione del logo di Windows.

L’accoglienza di Windows 1.0 sul mercato
Nonostante le ambizioni e le aspettative riposte da Microsoft, l'accoglienza di Windows 1.0 sul mercato non fu delle migliori. Critici e giornalisti di settore lamentavano prestazioni scarse su macchine con 512 KB di RAM, compatibilità limitata con il software esistente e una curva di apprendimento non banale per chi non aveva mai usato il mouse. Tanto per farvi un esempio, in un articolo il New York Times sostenne che «eseguire Windows su un PC con 512K di memoria è come versare melassa nell'Artico». Nonostante l'accoglienza a dir poco tiepida da parte di critici e appassionati tech il progetto continuò a evolversi, con aggiornamenti fino alla versione 1.04 e un supporto tecnico durato fino al 31 dicembre 2001, più a lungo di qualsiasi altra edizione di Windows. E oggi, a distanza di 40 anni da allora, il sistema operativo Windows è uno dei più diffusi al mondo.