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Se pensate al sistema operativo Windows, probabilmente il primo elemento che vi viene in mente è il pulsante che apre il menu “Start”. Questo piccolo e iconico dettaglio dell’interfaccia utente, introdotto per la prima volta con Windows 95, ha rivoluzionato il modo in cui interagiamo con i computer. Prima, il menu Start (nato nel 1992) si chiamava "Sistema". Nato dall’esigenza di semplificare l’utilizzo del PC per utenti non esperti, questo elemento dell'interfaccia, ideato da Daniel Oran, è ancora oggi presente sul sistema operativo desktop di Microsoft. Anche se nel tempo ha cambiato forma, dimensioni e collocazione nella barra delle applicazioni di Windows, il suo funzionamento concettuale è rimasto pressoché invariato nei decenni.
Com'è nato il pulsante che apre il menu Start
Chi seguiva l'informatica negli anni '90 se lo ricorderà bene: Windows 95 rappresentò un punto di svolta, e il merito fu soprattutto del pulsante Start. Microsoft scelse persino la famosa canzone dei Rolling Stones, Start Me Up, per promuovere il lancio del sistema operativo, un chiaro segnale della centralità di questa nuova funzione. Ma il menu Start non nacque da una mera esigenza di marketing, dietro la sua nascita si celava una necessità pratica: rendere Windows accessibile a tutti, superando le difficoltà incontrate con la versione precedente, Windows 3.1, notoriamente ostica per gli utenti comuni.
A progettare questa innovazione fu Daniel Oran, uno psicologo comportamentale assunto da Microsoft nel 1992. Grazie al suo background, Oran aveva un approccio unico al design: capiva che i software dovevano essere intuitivi al punto da poter essere utilizzati persino da uno scimpanzé. Questa visione derivava dalle sue esperienze accademiche: ad Harvard, sotto la guida del celebre scienziato comportamentale B.F. Skinner, Oran aveva sviluppato un progetto che mirava a insegnare agli scimpanzé l’uso del linguaggio attraverso un’interfaccia primitiva. Sebbene il progetto non avesse avuto successo con gli scimpanzé, fornì a Oran intuizioni fondamentali su come costruire interfacce intuitive per gli esseri umani.
Quando Oran arrivò in Microsoft, il clima non era dei migliori. Windows 3.1 era considerato difficile da usare e i test lo dimostravano: gli utenti faticavano a completare operazioni semplici, spesso non sapendo nemmeno da dove iniziare per avviare un programma. Durante uno di questi test, un ingegnere aerospaziale di Boeing – definito dallo stesso Oran «uno scienziato missilistico» – impiegò 20 minuti solo per aprire un programma di videoscrittura. Questo episodio portò Oran a concludere che il problema non era degli utenti, ma dell'interfaccia grafica di Windows.
La svolta arrivò quando nel giugno 1993 Oran ebbe l’idea di creare un unico pulsante che riunisse tutte le funzioni principali. Il pulsante fu inizialmente chiamato “System”, ma questo nome si rivelò troppo tecnico e poco invitante. Una volta ribattezzato “Start” (nell'edizione italiana di Windows 95 si chiamava “Avvio”), il pulsante divenne immediatamente comprensibile e utilizzabile anche senza istruzioni. Questo cambiamento semplificò radicalmente l’esperienza utente, difatti rivoluzionandola. Nel commentare la scelta del nome del nuovo pulsante, Oran ha riferito:
“Start” era un sostituto del mio nome iniziale, “System”. Nei test di usabilità, le persone erano a disagio nel cliccare su un pulsante con quel nome. Immagino suonasse troppo tecnico o complicato. Ecco perché l'ho cambiato in “Start”, che avevo usato anche in ClearView, la shell semplificata che avevo progettato in precedenza. Volevo che quel menu fosse il primo passo per le attività più comuni e “Start” era sia una descrizione che un suggerimento. Nei test di usabilità, le persone sapevano immediatamente cosa fare.
Accanto al pulsante Start, Oran introdusse un’altra innovazione cruciale: la barra delle applicazioni. In Windows 3.1, gli utenti spesso non sapevano quanti programmi avevano aperto, il che portava a rallentamenti del sistema e a frequenti riavvii. La barra delle applicazioni risolse questo problema mostrando chiaramente quali e quanti programmi erano in esecuzione. Originariamente progettata come una serie di schede nella parte superiore dello schermo, la barra fu ridisegnata in una fila di pulsanti per adattarsi ai piccoli monitor dell’epoca.

Cosa pensa oggi Oran del pulsante “Start”
Oran lasciò Microsoft nel 1994, poco prima del lancio di Windows 95, per proseguire gli studi ad Harvard. Come ben sappiamo, il suo lavoro ha avuto un impatto duraturo: il pulsante “Start” e la barra delle applicazioni sono diventati elementi centrali dell’esperienza Windows, sopravvivendo a decenni di evoluzione tecnologica.
In un'intervista riportata sul sito dell'Università di Harvard, Oran ha espresso soddisfazione riguardo alla sua creatura e alla domanda «C'è qualcosa che aggiungeresti/cambieresti al menu Start e/o alla barra delle applicazioni di oggi?», il papà del menu “Start” ha risposto così:
Ho progettato il menu “Start” e la barra delle applicazioni nel 1993 per un ambiente informatico molto diverso. Invece di migliorare gradualmente un design così vecchio, proverei a escogitare qualcosa che serva meglio gli utenti di oggi.