
Il “Fantasma dell’Opéra” compare per la prima volta nel 1910 come racconto a puntate sulla rivista Le Gaulois, firmato dal giornalista francese specializzato in cronaca giudiziaria Gaston Leroux (1868-1927). La storia narra le vicende di Erik, uomo orribilmente sfigurato che indossa una maschera e vive nascosto nei sotterranei e nei cunicoli dell'Opéra Garnier, il Teatro dell’Opéra di Parigi. Analizzando dicerie e racconti popolari della seconda metà dell’800 legati a fatti realmente accaduti a Parigi è plausibile che Leroux si sia ispirato a vicende misteriose e personaggi reali, tra cui un pianista di nome Ernest ustionato e sfigurato, uno scheletro di un ballerino morto in condizioni misteriose usato come oggetto di scena e il lago che è davvero presente nei sotterranei dell’Opéra. Ma dove finisce la realtà e inizia la finzione?
Gaston Leroux e il romanzo “Il Fantasma dell’Opera”: trama e personaggi
Appassionato di narrativa poliziesca e di avventura, Leroux si avvicina alla scrittura ispirato da Jules Verne, e fin da subito propone opere con trame intricate, colpi di scena ben orchestrati, avvenimenti imprevisti e personaggi più che originali: tra queste la più famosa è senza dubbio “Le Fantôme de l'Opéra”, che vede protagonista appunto Erik, un uomo con il volto così terribilmente deformato da assomigliare a un teschio.

Erik, reduce da diverse peripezie, vive nascosto nei sotterranei dell’Opéra di Parigi dove c’è un misterioso lago, e indossa una maschera calata sul volto per celare le sue deformità. Personaggio abile e scaltro, Erik si muove furtivo del palazzo costruendo trabocchetti e passaggi segreti e sfruttando l’architettura del Palais Garnier – sede del teatro – che ben conosce perché ha collaborato alla sua costruzione.
Erik provoca incidenti misteriosi, morti e sparizioni, e crea un legame con Christine, dolce e giovane soprano che coltiva sogni di gloria: inizia così un'avvincente storia drammatica e appassionante, che nel corso dell’ultimo secolo ha ispirato spettacoli teatrali, musical e film.
Il “vero” fantasma dell’Opera tra avvenimenti reali e leggende
Avvezzo alla cronaca giudiziaria, Leroux ha messo in campo le sue doti di giornalista anche per documentarsi sulle vicende che hanno ispirato la storia del “Fantasma dell’Opéra”: ebbene sì, in questa storia c’è un fondo di verità. Per esempio, tra le dicerie in voga nell’ambiente teatrale dell’epoca, c’era la storia di un ballerino del corpo di danza dell’Opera morto in circostanze misteriose: sembra che il suo scheletro sia poi stato utilizzato come oggetto di scena. Verità, leggenda? Leroux potrebbe aver preso spunto dalla presenza di un vero teschio per dare vita al volto di Erik.

Interessante è anche la vicenda del pianista Ernest, un ragazzo morto nell’incendio scoppiato nella precedente sede del Teatro dell’Opera, che si trovava in Rue Le Peletier. L’Opera Peletier andò a fuoco nel 1873, forse a causa di un incidente dovuto alle luci a gas recentemente introdotte, e si narra che il pianista Ernest rimase orrendamente sfigurato a causa delle ustioni. La narrazione popolare vuole che il povero pianista si sia poi rifugiato proprio nei sotterranei del nuovo Palazzo dell’Opera, il Palais Garnier, appunto. Che proprio questa sia la figura a cui Gaston Leroux si è ispirato per creare Erik?
Da quel momento in poi, infatti, una serie di eventi inspiegabili e fatti drammatici avvennero all’interno del Palais Garnier: tristemente celebre è la tragedia del 20 maggio 1896 quando, durante una rappresentazione del Faust di Gounod, cadde l’enorme lampadario di cristallo, uccidendo una spettatrice seduta al posto numero 13. Nella trama del romanzo di Leroux ci sono molti elementi simili, difficile pensare che non ci sia un effettivo collegamento.
E ancora, nei sotterranei del Palais Garnier c’è davvero un lago! Ma non si tratta di un lago naturale, bensì di un bacino costruito artificialmente durante l’edificazione del palazzo per consentire il deflusso delle acque della Senna e un’eventuale riserva d’acqua da utilizzare in caso d’incendio, visitabile virtualmente grazie a Google Arts and Culture. Leroux potrebbe essere entrato in possesso dei progetti architettonici dell’Opera da cui si vede la zona dedicata al bacino d’acqua, e aver tratto spunto per la Casa del Lago in cui vive Erik. E così, ancora oggi, a 150 anni dalla costruzione del magnifico Palais Garnier sede del teatro dell’Opera di Parigi, la leggenda del fantasma dell’Opera si intreccia tra realtà e fantasia.