Con le sue 4,1 milioni di tonnellate, l'edificio più pesante del mondo è il Palazzo del Parlamento di Bucarest, in Romania, uno spettacolare progetto che rappresenta un pezzo essenziale della storia rumena. Si tratta non solo dell'edificio più massiccio, ma anche l'edificio amministrativo più costoso al mondo, il secondo edificio al mondo in termini di superficie (350.000 metri quadrati, subito dopo il Pentagono a Washington) e il terzo edificio al mondo in termini di volume (2,55 milioni di metri cubi, più della piramide di Cheope).
La costruzione, iniziata nel 1983-1984, fu ordinata dal dittatore Nicolae Ceausescu e la progettazione fu a opera dell'architetto Anca Victoria Petrescu. Al giorno d'oggi ospita il Senato della Romania, un centro congressi e ben tre musei.
Le caratteristiche del Palazzo del Parlamento di Bucarest
La costruzione della struttura più pesante del mondo iniziò nel 1983, con la posa della prima pietra il 25 giugno 1984, venendo terminato nel 1997. Il Palazzo del Parlamento rumeno è tra gli edifici amministrativi più grandi del mondo, insieme al Pentagono negli Stati Uniti e il Sappaya–Sapasathan in Thailandia. Il palazzo ha una superficie di 365.000 metri quadrati (il progetto iniziale prevedeva solo 80.000 metri quadrati), una lunghezza di 270 metri, una larghezza di circa 240 metri e un’altezza di 84 metri.
Sono presenti 12 piani fuori terra e 8 livelli sotterranei, l’ultimo dei quali è un bunker atomico. Il dittatore Ceausescu temeva una guerra nucleare, quindi spese molte risorse economiche per realizzare questo rifugio con muri di 150 centimetri, collegandolo con circa 20 chilometri di tunnel alle principali istituzioni statali. L’effettiva grandezza e le varie funzionalità di questa zona sotterranea sono informazioni riservate.
La costruzione dell'edificio più pesante del mondo
Per la costruzione del Palazzo che batte ogni record di peso sono stati utilizzati quasi solamente materiali rumeni in quantità enormi. Di marmo, per esempio, ne sono stati usati circa 1.000.000 metri cubi, tanto che non ne restava più nemmeno per fare le lapidi nei cimiteri. Ma valori assurdi sono stati raggiunti anche con altri materiali: 3500 tonnellate di cristallo, 700.000 t di acciaio e bronzo, 2.000 000 tonnellate di sabbia e 550.000 tonnellate di cemento. A questi si aggiungono oltre 200.000 metri quadrati di moquette e tappeti, 480 lampadari e 900.000 metri cubi di legno. Vi sono circa 1100 stanze e neanche tutte sono complete: solo alcune vengono utilizzate e ancora meno sono visibili agli ospiti.
Il Palazzo raggiunge dunque le 4,1 milioni di tonnellate circa ed è così pesante che ogni anno affonda di 5-6 millimetri nel terreno, causando l’assestamento degli strati di sedimenti sotto l’edificio. Per rendersi conto di quanto sia pesante, pensate che il Burj Khalifa, l'edificio più alto del mondo, pesa "solo" 500 mila tonnellate, quindi circa 8 volte di meno. Senza andare troppo lontano, il Duomo di Milano pesa circa 330 mila tonnellate, una massa notevolmente inferiore.
Queste notevoli differenze sono date da diversi fattori, come ad esempio l'altezza, il materiale adoperato per la sua realizzazione e la superficie utilizzata.
Storia del Palazzo del Parlamento di Bucarest
Siamo alla fine degli anni ‘90 e in Romania è instaurato un regime comunista, con a capo il dittatore Nicolae Ceausescu. Dopo le grandi guerre il paese non si trova in una situazione economica favorevole. Inoltre, nel marzo del 1977, un violentissimo terremoto causò la distruzione di numerosi edifici. Questo avvenimento porta, nel 1978, ad un piano di ricostruzione di Bucarest, diventando anche l’occasione per Ceausescu di imitare l’architettura totalitaria nordcoreana (ne rimase affascinato durante una visita a Pyongyang, in Corea del Nord, nel 1971). Il fulcro della ristrutturazione, conosciuto come “Progetto Bucarest”, è la Casa del Popolo (Casa Poporului), per la quale si fece un concorso pubblico. Un edificio così grande e sfarzoso aveva il compito di far sentire le persone più piccole facendo apparire il Partito Comunista rumeno molto più potente di quanto non fosse realmente.
Per fare spazio a questo edificio è stato necessario distruggere e rimuovere i resti di molti edifici, tra cui chiese, fabbriche e un intero quartiere, causando il trasferimento di circa 40.000 persone, spesso anche con la forza. In totale, un quinto del centro di Bucarest è stato raso al suolo. Il progetto ambizioso fu affidato all’architetto rumeno Anca Victoria Petrescu, una donna a capo di circa 700 architetti che dirigevano tra le 20.000 e le 100.000 persone durante la progettazione. Parteciparono alla costruzione anche numerosi soldati e alcuni volontari. I turni di lavoro massacranti causarono numerose perdite di vite umane – anche se non esiste una stima precisa.
Per finanziare il progetto, Ceausescu ha dovuto accollarsi enormi debiti esteri, che saldò portando alla povertà il popolo rumeno. Ci furono razionamenti di cibo, gas, elettricità e riscaldamento, mentre lo stesso Ceausescu ostentava la sua ricchezza. La rivoluzione rumena è scoppiata nel 1989 proprio mentre il Palazzo del Popolo stava per essere completato. Le massicce proteste a Timisoara portarono alla dichiarazione della legge marziale. Le manifestazioni a Bucarest si trasformarono in rivolte nei confronti della famiglia Ceausescu che fu costretta a fuggire: dopo essere stati catturati furono condannati a morte con accuse di genocidio e raccolta illegale di ricchezza.
Il nuovo governo spostò le sue funzioni in quella che fu fino a quel momento la dimora del sovrano comunista, venendo rinominato Palazzo del Parlamento.
La spesa totale per la costruzione è stata stimata nel 2006 a 3 miliardi di euro. A oggi, adeguandola all’inflazione, si tratta ci circa 4 miliardi di euro. Pensate che il solo costo del riscaldamento e dell'illuminazione elettrica supera i 5,5 milioni di euro l'anno!
Dal 1994 l'edificio ospita la Camera dei deputati e dal 2004 l’edificio ospita il Senato rumeno. Tra il 2003 e il 2004 è stata realizzata una dependance in vetro accanto agli ascensori esterni: ciò è stato fatto per facilitare l'accesso al Museo Nazionale d'Arte Contemporanea aperto nel 2004 all'interno dell'ala ovest del Palazzo.