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23 Settembre 2024
16:17

Il sistema missile-drone Palianytsia, come funziona e com’è fatta l’arma ucraina contro Mosca

Il 24 agosto 2024 veniva annunciata la nascita di una nuova arma fabbricata in Ucraina. Il 18 settembre è stata impiegata in un importante attacco contro le infrastrutture russe. Palianytsia, ecco cos'è e come funziona il missile ibrido di Kiev.

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Il sistema missile-drone Palianytsia, come funziona e com’è fatta l’arma ucraina contro Mosca
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Lo scorso 24 agosto, proprio in occasione della giornata dell’indipendenza ucraina, prendeva parte al conflitto Palianytsia, il nuovo sistema d’arma a metà strada tra un missile e un drone. Interamente costruito nel Paese, pare sia stato impiegato per condurre un importante attacco nella città di Toropets, nel distretto di Tver, a circa 500 km da Mosca, colpendo depositi logistici di materiale bellico russo ed infliggendo importanti perdite. Cerchiamo di capire come funziona e quali caratteristiche abbia il sistema Palianytsia.

Le caratteristiche di Palianytsia, la nuova arma dell'Ucraina

Palianytsia è un sistema ibrido, le cui peculiarità strutturali lo pongono a metà tra un missile e un drone. La sua principale caratteristica è quella di poter essere impiegato per compiere attacchi rapidi e precisi pur mantenendo i costi di produzione del sistema d’arma relativamente contenuti, se paragonato ai normali missili da crociera. Questi ultimi, infatti, arrivano facilmente a superare milioni di dollari di costi di realizzazione, il che, in un conflitto lungo ed estenuante come quello russo – ucraino, ha un impatto decisamente significativo.

Dal momento che si tratta di un sistema ibrido, riesce a unire la potenza di fuoco e la velocità di un missile con la manovrabilità di un drone.  Palianytsia, infatti, è spinto da un motore a reazione in grado di generare una spinta di 43 kg mentre la sua testa in guerra, ossia la parte esplodente dell’arma, pare possa ospitare fino a 20 kg di esplosivo circa. La testata esplodente, inoltre, è preframmentata, ossia suddivisa in tanti piccoli quadratini come fosse "intagliata": questo viene fatto per massimizzare i danni una volta avvenuta la detonazione. In questo modo, infatti, l’effetto "proiettile" delle schegge è più ampio.

Il corpo dell’arma è costituito da un cilindro, dotato di ali fisse nella parte anteriore e da superfici dedite al controllo della stabilizzazione nella parte posteriore, il tutto per migliorarne la stabilità nella traiettoria e massimizzarne la gittata. La sua struttura semplice ma al tempo stesso efficace, unita ad un peso contenuto, permette di lanciare il drone-missile da terra e di poter contare su una buona capacità di volo sulle lunghe distanze.

Di per sé, si tratta di tecnologie non innovative, prese "in prestito" un po' dal mondo dei droni, un po' da quello dei missili: ciò che rappresenta un’innovazione nella realizzazione del sistema d’arma Palianytsia è l’aver unito queste soluzioni tecnologiche per dar vita ad una nuova ed efficace arma.

Come funziona e come si pilota il "missile-drone" Palianytsia

Non sono ancora molte le informazioni accreditate su come venga pilotato il Palianytsia. Da quanto si è potuto osservare, dovrebbe essere guidato come un “normale” drone: si tratta infatti di un’arma telecomandata. Gli operatori a terra possono gestire in tempo reale il volo, manovrando fino a dirigere il missile sul suo obiettivo con relativa facilità. Ad oggi non è ben chiaro come avvenga questo processo di teleguida del Palianytsia, ma le ipotesi più accreditate sembrano indicare lo sfruttamento della navigazione radar o satellitare.

La poca disponibilità di informazioni, in tal senso, è del tutto plausibile: siamo nel campo di segreti militari che è normale non divulgare. Lo stesso sviluppo di questo sistema d’arma è stato mantenuto segreto dal governo di Kiev fino al 24 agosto quando, il suo utilizzo, fu annunciato dal presidente Zelensky (e apparso su X). Successivamente, lo stesso sistema è stato impiegato nell’attacco avvenuto lo scorso 18 settembre nel distretto di Tver, a Toropets, ben oltre i 500 km dal confine tra Russia e Ucraina.

Piccola curiosità: il sostantivo Palianytsia, scelto per dare il nome al sistema d’arma ibrido efficacemente impiegato contro i russi, deriva da un piatto tipico – un particolare tipo di pane cotto al forno – della tradizione culinaria ucraina. Questa parola pare sia pronunciata non correttamente dai russi: si tratta, in definitiva, di una sorta di "codice identificativo" basato sul linguaggio, per identificare un madrelingua ucraino.

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